HEGEL APPUNTI

HEGEL APPUNTI

HEGEL APPUNTI


Concezione della storia, di Dio e della Ragione
La storia per Hegel e’ un processo continuo, ma non lineare, in quanto composto da una trama processuale che comprende tutti gli eventi. Le ingiustizie, infatti, per Hegel non sono altro che strumenti della storia per raggiungere un fine.
La storia per Hegel non e’ altro che una teofania. Infatti, egli vede Dio incarnato nella storia, vista come realizzazione del volere divino (storia esoterica). Questa e’ dunque una visione ottimistica della storia in quanto essa e’ frutto del volere divino. Ma il Dio di Hegel non e’ un dio trascendente ne un Dio persona: esso e’ un Dio immanente. Il Dio di Ma il Dio di Hegel si identifica con la ragione stessa. La ragione di Hegel, a differenza della ragione illuministica, e’ una ragione dinamica o dialettica. La ragione, infatti, diviene capace di cogliere le contraddizioni e le opposizioni, e perfino di superale. Mentre per Kant la ragione aveva dei limiti, la ragione di Hegel riesce ad arrivare all’infinito. A differenza della maggior parte dei romantici la filosofia si fonda non sul sentimento e l’intuizione ma sulla ragione stessa. La filosofia, per Hegel, si presenta come strumento di interpretazione della realta’.


Il sistema della Dialettica

Il pensiero di Hegel prende il nome di Idealismo. Per Hegel l’assoluto e’ fondamentalmente un divenire e’ la legge che regola questo divenire e’ la Dialettica, che si presenta come legge di sviluppo e di comprensione della realta’. La dialettica, e di conseguenza tutta la realta’, si articola in tre momenti:

Momento astratto intellettuale in cui il pensiero concepisce le cose in modo rigido ed isolato dalla realta’, considerando l’esistente sotto forma di molteplicita’ distinte le una dalle altre,secondo il principio di identita’ e di non contraddizione Aristotelico. Questo momento corrisponde all’idea in se’ (tesi o affermazione).
Momento negativo razionale che mette in evidenza la necessita’ di relazionare le unicita’.Bisogna negare per definire. Questo momento corrisponde all’idea fuori di se’ (antitesi o negazione).
Momento positivo razionale che consiste nel cogliere l’unita’ delle determinazioni opposte, poiche’ esse sono tutti aspetti di una realta’ superiore che le ricomprende tutte. Questo momento corrisponde all’idea che torna in se’ (sintesi o unificazione).

Secondo questa teoria la sintesi si pone come riaffermazione potenziata della tesi iniziale. Si ha così la risoluzione del finito nell’infinito, giacche’ per Hegel, ogni finito e’ parte dell’infinito.

Identita’ fra razionale e reale

Hegel sostiene che tutto cio’ che e’ reale e’ razionale e che tutto cio’ che e’ razionale e’ reale, in quanto la razionalita’ non e’ pura idealita’ mal la sostanza di cio’ che esiste, e la realta’ non e’ una materia caotica ma ha una struttura razionale (la realta’ si spiega con la ragione).

Fenomenologia dello spirito

La fenomenologia dello spirito si presenta come la storia romanzata della coscienza umana, svelando le tappe che essa deve compiere per formarsi ed arrivare alla conoscenza. La coscienza umana passa attraverso tre fasi successive.
La prima fase e’ quella della coscienza che a sua volta si distingue in tre momenti:

Il primo approccio con la realta’ si ha con la certezza sensibile che non e’ la certezza di una cosa particolare ma la certezza di una cosa singola (la certezza del questo). Questa e’ una conoscenza indeterminata.

Si passa poi alla percezione con cui l’io riconosce l’unita’ dell’oggetto nella molteplicita’ delle sue qualita’.

La fase successiva e’ l’intelletto che riconosce l’oggetto come fenomeno anche se la vera essenza dell’oggetto e ultrasensibile (distingue il fenomeno dal noumeno).

La coscienza diventa cosciente di queste contraddizioni che sono presenti nella conoscenza che descrive i fenomeni e diviene autocoscienza, riconoscendosi come soggetto delle rappresentazioni. Con l’autocoscienza, infatti, il soggetto si sposta dall’oggetto al soggetto (io). L’autocoscienza postula la presenza di altre autocoscienza per riconoscersi come tale, poiche’ l’appagamento dell’uomo non deriva dagli oggetti sensibili ma dallo stare con gli altri. Il riconoscimento fra le auto coscienza non avviene con l’amore, ma bensì attraverso il conflitto fra le autocoscienze. Questa lotta non si conclude con la morte delle autocoscienza ma con il subordinarsi delle autocoscienza e l’instaurarsi del rapporto servo – signore. Il signore e’ colui che nella lotta a messo a repentaglio la propria vita ed e’ uscito vincitore, mentre il servo e’ colui che ad un certo punto ha avuto paura e si e’ arreso al signore. Col tempo, per Hegel, si ha pero’ un’inversione dei ruoli. Il signore, infatti, diviene dipendente dal servo che acquista la tecnica per produrre il necessario per il sostentamento del padrone stesso. L’indipendenza avviene attraverso tre momenti: la paura della morte, il lavoro e l’opera. Con il lavoro, ovvero producendo cose che sono altro da se, l’autocoscienza si libera dalle passioni. Il tema della liberazione dell’uomo e’ gia presente nello scetticismo e’ nello stoicismo. Hegel, pero’, afferma che la liberta’ dello stoico e’ apparente, poiche’ anche se si negano le passioni esse continuano ad esistere (liberta’ astratta), mentre, riguardo agli scettici, essi dicono che tutto e’ falso ma pretendono di dire una cosa vera (contraddizione).
L’uomo raggiunge la vera liberta’ affidandosi a Dio, ma, avvertendo il distacco dalla divinita’ e diventa coscienza infelice. Ovvero della coscienza che non essendo consapevole di essere tutta la realta’ si trova scissa, in opposizioni e conflitti dai quali e’ internamente dilaniata, e ne esce solo ottenendo a consapevolezza di essere tutto. Il rapporto privilegiato dell’uomo con Dio lo rende consapevole della superiorita’ rispetto a quello che lo circonda e proprio da questa consapevolezza porta l’autocoscienza a divenire ragione. La ragione e’ inizialmente osservativa. L’uomo conosce ed indaga ma così la ragione perde il senso di se stessa e diviene di nuovo una cosa fra le tante, da ricercare e da studiare, così la ragione cerca di riconoscersi come volonta’ che si impone sulle cose, diventando ragione attiva che si divide in tre momenti consequenziali ed esemplari.

Fuastismo, quando l’uomo deluso dalla scienza si getta nella ricerca sfrenata del piacere, ma cio’ genera angoscia e fallimento.

La legge del cuore, ovvero il sentimento di armonia con il mondo. Ma esso non si cura dei sentimenti umani e continua incessantemente il suo processo naturale.

Legge di necessita’, la ragione cercando di imporsi sul mondo fallisce, poiche’ il corso della storia non puo’ esser fermato da nessuna individualita’ e da nessuna necessita’ umana.

Alla ragione non resta quindi che farsi spirito e cercare la propria realizzazione in una dimensione etico politica. La ragione raggiunge quindi la propria realizzazione nella dimensione collettiva. La religione diviene il momento del pieno affermarsi dello e spirito e dove giunge a termine l’intero processo.

La filosofia dell’assoluto ha una ripartizione triadica:

Logica
Filosofia della natura
Filosofia dello spirito
La logica
Essere
Essenza
Concetto
La filosofia della natura
La filosofia dello spirito
Spirito soggettivo
Spirito oggettivo (Il diritto. La morale, e l’eticita’)
Spirito assoluto (Arte, religione, Filosofia)

Sinistra e Destra Hegeliana

Alla morte di Hegel le sue teorie vennero variamente interpretate. Troviamo una sinistra Hegeliana, costituita dai giovani rivoluzionari, e una destra Hegeliana, costituita dai vecchi conservatori. La Sinistra interpretava la teoria della processualita’ della storia come giustificazione del continuo cambiamento e quindi della rivoluzione, mentre la Destra intende la teoria dell’unita’ fra razionale e reale come giustificazione dello stato attuale. Inoltre la Sinistra nella dialettica servo padrone vedeva rappresentata la lotta di classe. Per la Destra poi la religione Cristiana è completamente conciliabile con le teorie di Hegel

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