GLI ANNI DEL TERRORISMO IN ITALIA 1969-1984

GLI ANNI DEL TERRORISMO IN ITALIA 1969-1984

GLI ANNI DEL TERRORISMO IN ITALIA 1969-1984


Premesse
Nel periodo della contestazione si erano creati in Italia strati sociali portatori di novità che non erano visti da tutti in modo positivo. L’economia italiana era cresciuta, il livello di vita aumentato, l’Italia cominciava ad essere una nazione moderna, seppur con tante contraddizioni. La crescita degli strati sociali più poveri e la continua crescita del Partito Comunista Italiano non era vista di buon occhio dagli strati più conservatori ed anche dagli USA. Nello stesso tempo, cominciò anche a farsi largo che fosse possibile instaurare un dittatura comunista. L’obiettivo degli ambienti sia di estrema destra che di estrema sinistra, aiutati da servizi segreti dei paesi della NATO e dell’est europeo, fu quello di destabilizzare la situazione politica italiana, creando allarme e terrore nell’opinione pubblica italiana, in modo da giustificare l’instaurazione di uno stato di polizia o di una dittatura di tipo orientale. Nasce così la “strategia della tensione”.

La strategia della tensione
La data di inizio è considerata il 12 dicembre 1969 con la strage di Piazza Fontana: a Milano una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura provocando 16 morti e ottantotto feriti (vedi libro p.388).
Ad essa seguirono sia gravi attentati come:
    • 28 maggio 1974 Strage di Piazza della loggia a Brescia
    • 4 agosto 1974 strage sul treno Italicus, San Benedetto in val di Sangro (BO) con 12 morti e 105 feriti
  • 2 agosto 1980 strage alla stazione di Bologna con 85 morti e 105 feriti ma anche rapimenti, esecuzioni di persone, attentati.

Di fronte a tali atti terroristici, non vengono mai trovati i colpevoli, anche perchè certi mandanti erano nei servizi segreti italiani,le rivendicazioni vengono fatte da associazioni terroristiche che si definiscono di destra o di sinistra.

L’anno della svolta fu il 1977quando alcune organizzazioni di estrema sinistra decisero di fare ricorso alla lotta armata per sovvertire l’ordine sociale e politico italiano. Il principale gruppo terroristico fu quello delle brigate rosse, fondate nel 1970. Iniziano così gli “anni di piombo”.

Gli anni di piombo

Con anni di piombo si intende quel periodo, coincidente con gli anni settanta,in cui si verificano prima violenze di piazza e poi, la lotta armata perpetrata da gruppi organizzati che volevano sovvertire gli assetti istituzionali e politici dell’Italia. La principale organizzazione armata del periodo sono le brigate rosse. Accanto alle varie azioni terroristiche che vennero svolte (assassini, gambizzazioni, rapimenti) l’episodio più drammatico fu il rapimento dell’On. Aldo Moro e lo sterminio dei cinque uomini della sua scorta avvenuto il 16 marzo 1978 ed il successivo assassinio consumato il 9 maggio 1978 dalle Brigate rosse.(vedi libro p.389). Le azioni brigatiste durarono per tutto il decennio e anche se vi furono attentati ancora negli anni 80 e 90 si può dire che a partire dall’assassinio dell’operaio Guido Rossa nel 1979 che aveva denunciato un suo collega perchè distribuiva materiale di propaganda delle BR, termina, anche in quei cittadini di pensieri più estremi, l’opinione che la lotta armata potesse determinare un cambiamento dell’assetto istituzionale dello Stato italiano.

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