DITTATURA DI PINOCHET

DITTATURA DI PINOCHET

DESAPARECIDOS

Augusto Pinochet Ugarte è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Salì al potere nel 1973 dopo il sanguinoso colpo di Stato che costò la vita all’allora presidente del Cile e che travolse il legittimo governo. Appena preso il potere cancellò tutti i provvedimenti del precedente governo, dichiarò fuori legge i partiti politici, chiuse il parlamento e distrusse i registri elettorali. Istituì quindi un organo di polizia repressiva che, durante la sua feroce dittatura, dal 1973 al 1990, sequestrò, torturò e fece sparire migliaia di persone, la maggior parte degli oppositori politici di sinistra , accademici, professionisti, religiosi, studenti e operai.
Amnesty International e altre organizzazioni chiesero il suo arresto per violazione dei diritti umani , e fu emesso un mandato di cattura internazionale, ma il generale Pinochet morì a Santiago nel 2006 a 91 anni senza che i crimini compiuti nei dolorosi anni della sua dittatura trovarono giustizia.
Dopo il ritorno alla formale democrazia nel 1989, infatti, il popolo cileno si trovò diviso in due: da una parte c’era chi avrebbe voluto dimenticare in fretta il loro Olocausto e chi invece chiedeva ancora giustizia per un passato che ha sconvolto la loro vita, per chi è stato ammazzato senza accuse nè processi, per chi è stato torturato, per gli esuli, per i migliaia di desaparecidos.
“Desaparecidos” in spagnolo significa “ persone scomparse” e si riferisce a tutti coloro che, uomini e donne, anziani e bambini, in diversi paesi dell’America Latina non solo in Cile, furono sequestrati dai regimi militari, torturati, mutilati, uccisi e infine gettati nel nulla. Le vittime venivano rinchiuse in luoghi segreti, in prigioni e campi di concentramento, seviziate anche per mesi, spesso drogate,caricate su aerei militari e gettate ad affogare nell’oceano durante gli ormai tristemente famosi “voli della morte”. Centinaia di bambini, assieme ai loro genitori, vennero rapiti, oppure furono fatti nascere nei centri di detenzione dove venivano condotte le ragazze incinte, le quali partorivano durante i giorni della prigionia.
Questi figli appena nati furono letteralmente rapiti dalle famiglie dei militari, altri abbandonati in istituti o uccisi, tanti venduti a coppie sterili vicine al regime . Esistevano delle vere e proprie liste di bambini “rubati”. Venivano registrati come figli legittimi dagli stessi membri delle forze repressive e privati in questo modo della loro vera identità.
Non si può parlare di adozione perché non esiste nessun vincolo legale tra la famiglia ed il bambino o la bambina; è una vera e propria violazione che ha negato al neonato una crescita psicologica naturale ma soprattutto gli ha tolto la sua vera identità.
Tipico del fenomeno dei desaparecidos fu la segretezza con cui operarono le forze governative; gli arresti ed i sequestri avvenivano spesso di notte ed in genere senza testimoni, così come segreto rimaneva tutto ciò che seguiva all’arresto: le autorità non fornivano ai familiari la notizia degli avvenuti arresti (anzi spesso alle madri, alle mogli, alle nonne che si affannavano a cercare a il marito, il figlio, il nipote rispondevano, deridendole, che forse potevano essere scappati con un ‘altra donna) e gli stessi capi di imputazione erano solitamente molto vaghi; della maggioranza dei desaparecidos non si seppe effettivamente mai nulla e solo dopo la caduta del regime militare ed il ripristino della democrazia, fu possibile conoscere che molti di loro furono detenuti, torturati, uccisi e il loro corpo occultato. Ritrovare i corpi nascosti è stato molto difficile perché i militari e i diversi organismi di sicurezza e repressione che operarono in Cile non hanno voluto fornire le informazioni e hanno nascosto ciò che è avvenuto in tutti questi anni.
La denuncia e la scoperta degli orrori durante il regime militare si deve anche alla coraggiosa azione
delle madri dei desaparecidos che, con la loro protesta pacifica, sfidando l’omertà del regime, riuscirono a far conoscere all’opinione pubblica mondiale il dramma del paese. Esse, dal 30 aprile 1977, giorno in cui le tre fondatrici storiche dell’associazione cominciarono la loro protesta, si ritrovano nelle piazze del paese e pacificamente marciano, camminano per manifestare la propria rabbia, il proprio dolore e la loro voglia di giustizia.
La sparizione forzata è un fenomeno che si è verificato anche in altri paesi ed in altri momenti storici. Oggi, richiamandosi al principio della difesa universale dei Diritti dell’Uomo, è riconosciuta “crimine contro l’umanità” e i presunti autori di questi gravi delitti , come appunto Pinochet, non godono di immunità per le loro azioni, neanche se si tratta di capi di Stato o ex capi di Stato e sono perciò punibili dal Tribunale Penale Internazionale.

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