CANZONA DI BACCO PARAFRASI

CANZONA DI BACCO PARAFRASI

-Lorenzo de’ Medici (1449 – 1492)

-Lorenzo de’ Medici, Canzona di Bacco o Trionfo di Bacco e Arianna


(parafrasi)

vv 1 – 4         Quant’è bella la giovinezza che fugge continuamente! Chi vuol essere felice  lo sia adesso: non c’è certezza sul futuro.

vv 5-12         Questi sono Bacco ed Arianna, belli ed innamorati l’uno dell’altro:poiché il tempo fugge ed illude stanno sempre insieme contenti.

Anche queste Ninfe e questi altri personaggi (genti = personaggi; sono i satiri) stanno sempre allegri.

Chi vuol essere felice  lo sia adesso : non c’è certezza sul futuro.

vv 13 – 20       Questi satiretti felici, innamorati delle ninfe, hanno fatto loro cento agguati tra caverne e boschetti; ora eccitati dal vino ballano e saltano in continuazione.

Chi vuol essere felice  lo sia adesso : non c’è certezza sul futuro.

vv 21 – 28       Queste ninfe hanno piacere ad essere ingannate da loro: all’Amore non può opporre  resistenza se non gente rozza e insensibile:ora le ninfe mescolate insieme ai satiri suonano e cantano senza sosta.

Chi vuol essere felice  lo sia adesso : non c’è certezza sul futuro.

vv 29 -36         Questo carico che segue nel corteo trasportato sopra l’asino è il satiro Sileno: benché sia così vecchio è ubriaco e allegro, ormai  pieno di carne e di anni; anche se non riesce a stare eretto (sul dorso dell’asino),  comunque almeno ride e se la gode.

Chi vuol essere felice  lo sia adesso : non c’è certezza sul futuro.

vv 37 – 44       Il re Mida viene dietro a costoro: ciò che tocca diventa oro. Ma a che cosa serve  avere ricchezze se uno poi non s’accontenta? (s’altri, impersonale) Che dolcezza  vuoi che senta chi ha sempre sete?

Chi vuol essere felice  lo sia adesso : non c’è certezza sul futuro.

vv 45 – 52       Ognuno apra bene le orecchie: nessuno si nutra del domani; giovani e vecchi,femmine e maschi, tutti siano felici oggi; si abbandoni qualsiasi pensiero cattivo:facciano festa comunque.

Chi vuol essere felice  lo sia adesso : non c’è certezza sul futuro.

vv 53 – 60       P donne e giovanetti amanti, viva Bacco (l’ebbrezza) e viva Amore! Ognuno suoni,balli e canti! Il cuore si infiammi di dolcezza! Non ci sia più dolore! Ciò che deve accadere accada pure. ( c’ha a esser, ciò che deve accader; convien sia, è inevitabile che avvenga)


Contenuti Descrizione di un corteo mitologico per il carnevale

Inno alla giovinezza

Invito a godere la vita unito al senso di precarietà della condizione umana (influenza di Petrarca)

Invito a godere del presente (carpe diem oraziano)

Fugacità del tempo e della giovinezza (carpe diem oraziano)

Amore come forza alla quale non ci si può sottrarre e che nasce solo nei cuori delle  persone gentili (richiamo del dolce stilnovo) (stanza 3)

Sentimento della vanità e caducità dei beni terreni ( vanitas vanitatum biblico)

(stanza 5)

Metro:          ballata (o canzone a ballo) di sette stanze di ottonari.

Ripresa: ZYYZ; stanza: ABABBYYZ

I canti carnascialeschi accompagnavano le sfilate di carri allegorici e maschere, ed erano di argomento o quotidiano o mitologico (i trionfi).

Dal punto di vista metrico i canti carnascialeschi seguono lo schema della barzelletta (ballata di versi brevi gli ottonari) usata soprattutto nella poesia accompagnata dalla musica.

Rispetto alla ballata, i canti carnascialeschi hanno un ritmo più marcato ed un linguaggio più espressivo ed allusivo, ricco di doppi sensi osceni.

La canzone è composta da endecasillabi e settenari, liberamente alternati. Le strofe della canzone dette

stanze sono divise in due parti dette fronte e sirma, che a volta possono essere suddivise rispettivamente in  piedi e volte.

La canzone può essere chiusa da un congedo o commiato.

La ballata o canzone a ballo, è composta da due parti principali, dette ripresa o ritornello e stanza. Queste sono collegate tra loro dalla rima: l’ultimo verso della ripresa rima con l’ultimo della stanza.

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