CANTO 1 INFERNO ANALISI

CANTO 1 INFERNO ANALISI


Divisione in sequenze:
vv 1-12,Dante si smarrisce in una selva oscura.
13-30, Dante si avvia verso il colle illuminato.
31-60, le tre fiere
61-99, l’arrivo di Virgilio
100-111, la profezia del veltro
112-136, la proposta del viaggio nei segni dell’Oltretomba accettata da Dante

Luoghi:
Nel canto I vengono nominati diversi luoghi da Dante e Virgilio:Il primo li nomina in modo esplicito, infatti parla di una selva oscura, di una pioggia deserte e di un colle illuminato. Il secondo, dopo aver rivelato a Dante la sua identità, nominando luoghi come Lombardia, Mantova, Roma e Troia, comincia ad utilizzare un linguaggio oscuro e artificioso, prima con la profezia del veltro e poi anticipando il lungo viaggio di Dante nell’Oltretomba: parla di un ” loco etterno”,di “color che son contenti nel foco” e delle “beate genti”, alludendo implicitamente rispettivamente all’Inferno, le anime del Purgatorio e quelle del Paradiso.

Tempo:
Dante non teme la lonza e pensa di sfuggire al pericolo, poichè quel momento, dal punto di vista temporale era molto favorevole: infatti l’apparizione della fiera avviene nelle prime ore del giorno (v 37 ) e durante l’equinozio primaverile ( vv 38-40), momento in cui, secondo gli antichi e soprattutto gli uomini del Medioevo, si pensava che fosse stato creato il mondo.

Tecniche espressive:
Virgilio non rivela direttamente la propria Identità, bensì utilizza molte perifrasi per presentarsi a Dante.

Personaggi:
Virgilio informa Dante che i suoi genitori erano lombardi,mantovani di preciso. Nacque al tempo di Giulio Cesare e visse a Roma quando Ottaviano Augusto era imperatore. Gli dice che è un poeta e che scrisse le gesta d’Enea ( l’Eneide).
Virgilio giudica opportuno per Dante l’abbandono della via che porta verso il colle illuminato perchè questa è sbarrata dalla lupa. Se lui vorrà ostinarsi a continuare verrà divorato irrimediabilmente dell’avarizia e dalla cupidigia. Per questo motivo, se vuole raggiungere la salvazione dell’anima deve percorrere i vari regni dell’Oltretomba:Inferno, Purgatorio e Paradiso. Quando accenna a quest’ultimo regno, e in particolare al v. 129 (“di felice colui cu’ivi elegge!”), una leggera sfumatura di malinconia da parte del poeta, che sa di essere escluso per sempre da questo regno, perchè da vivo non era cristiano e non era riuscito a conoscere il cristianesimo essendo morto nel 19 a.C.

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