APPUNTI TERZA GUERRA PUNICA

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Dopo la seconda guerra punica era diventata uno stato-satellite di Roma, ma Cartagine si stava riprendendo e il popolo romano iniziò a preoccuparsi. Così si incominciò a pensare di distruggere la città di Cartagine e a favore di questo gesto c’erano i tradizionalisti, guidati da Marco Porcio Catone, e il ceto degli affaristi cavalieri. Infatti dopo aver distrutto Cartagine, Roma avrebbe avuto il totale controllo del commercio nel Mediterraneo. In più Cartagine era diventata da tempo l’acerrima nemica di Roma. Il pretesto per attaccarla fu legato all’accordo di pace della seconda guerra punica : in essa si prevedeva che Cartagine non dichiarasse guerra senza aver chiesto l’autorizzazione a Roma. Ma Cartagine ebbe una questione con il re dei Numidi, Massinissa , peraltro lo stesso re della scorsa guerra punica, e venne alle armi. Allora dopo una riunione in senato si decisi di distruggere definitivamente la città nemica. I cartaginesi all’arrivo dei romani, senza ancora sapere il loro intento, si dichiararono disponibili a pagare per il danno, ma i romani dopo averli fatti disarmare ed essersi fatti consegnare tutta la flotta, dissero pubblicamente di voler distruggere la città, lasciando vivi i cittadini. Allora il popolo dopo aver rovesciato il governo, iniziarono la difesa che durò per 3 anni, nonostante la superiorità militare romana, e dopo ciò la città fu assediata. Da Roma fu inviato Scipione Emiliano, figlio adottivo di Scipione l’Africano, a ultimare la missione. Nel 146 a.C. la città fu distrutta e gli abitanti rimasti furono venduti come schiavi; sulla città venne gettato del sale come segno che quel luogo era maledetto e il territorio passò tra le provincie romane. Poco tempo dopo,  Scipione Emiliano fu inviato anche in Spagna per sottomettere una popolazione che si era ribellata alla caput mundi, i celtiberri. Nel 133 a.C., a seguito di un lungo assedio, Scipione espugnò la città di Numanzia e tutta la Spagna passò sotto il dominio romano. Tutte queste nuove conquiste portarono Roma a creare nuove provincie e a governare il bacino del Mediterraneo.

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