VITTORIO ALFIERI VITA E OPERE

VITTORIO ALFIERI VITA E OPERE


Vittorio ALFIERI nasce ad Asti da una famiglia nobile e ricca nel 1749. Dal 58 al 66 trascorre OTTO ANNI DI INEDUCAZIONE, ASINO TRA GLI ASINI E SOTTO UN ASINO come lui li definisce c/o l’Accademia militare di Torino dove diventa porta-insegna dell’esercito sabaudo e concepisce un odio verso la disciplina militare.

Negli anni successivi si da a una serie di viaggi in Italia, Francia, Inghilterra, Olanda Germania, Danimarca e Russia, ed è sempre soddisfatto delle città che visita e delle corti, Parigi la definisce come una fetida cloaca, la Prussia illuminata di Federico II come una universal caserma, si rifiuta di guardare negli occhi la zarina di per dimostrarle il suo profondo odio, gli unici luoghi dove sembra trovarsi bene sono gli sperduti paesaggi nel nord della spagna.

Nel 72 torna a Torino, il disgusto per ogni attività politica o militare gli preludono eventuali impegni politici, decide di spiemontesizzarsi vendendo tutti i beni posseduti in Piemonte in cambio di un vitalizzio, incomincia ad occuparsi di letteratura e scrive   l’ESQUISSE DU JUGEMENT UNIVERSEL (pr esquis du giuseman universel –Abbozzo del Giudizio universale) e compone la sua prima tragedia ANTONIO E CLEOPATRA.

Il successo riscontrato con ANTONIO E CLEOPATRA lo inducono a continuare nelle tragedie, abbandona la vita mondana ma intraprende lo studio con la stessa voglia che lo aveva portato in giro per l’Europa.. Nel 77 incontra a Firenze Luisa Stolberg-Gebern  moglie di Edward Stuart (pretendente al trono britannico) alla quale resterà legato fino alla morte.

In un decennio tra il 77 e l’87 compone le più importanti opere come i trattati DELLA TIRANNIDE, DEL PRINCIPE E DELLE LETTERE le 19 TRAGEDIE e gran parte delle RIME. Si stabilisce a Parigi con la Stolberg, ma dopo la Rivoluzione Francese (1789) si sposta definitivamente a Firenze. Qui conclude la sua vita incontrando di rado i suoi amici, in totale dissenso da tutte le sue posizioni politiche contemporanee, nel MISIOGALLO nel 1789 da sfogo con le sue lirica alla sua posizione antifrancese.

Morirà, improvvisamente e prematuramente nel 1803 a cinquantaquattro anni.


 

Negli scritti politici si assiste ad una ripugnanza per l’ottimismo ed il gradualismo del secolo dei lumi.

DELLA TIRANNIDE: scritto nel 1777 e pubblicato nell’89 tratta il conflitto morale che contrappone l’uomo libero al potere assoluto, analizza la struttura della tirannide, i sentimenti, le istituzioni… Nelle sue citazioni si accolgono citazioni di Plutarco, Macchiavelli, Montesque e Voltaire, ma sono frammenti privi del contesto inserito e perciò privo del significato originale, il tiranno diventa il simbolo di tutto ciò che ostacola la libertà individuale ed il suo antagonista, l’uomo eccezionale, tenta l’impresa disperata di uccidere il sovrano.

DEL PRINCIPE E DELLE LETTERE: la figura dell’antitiranno coincide con quella del SUBLIME SCRITTORE caratterizzato da una serie di circostanze, anche psicologiche, che si rifanno alla vita di Alfieri. Vi è una radicale condanna all’uomo di corte, che si fa mantenere, proprio da colui che dovrebbe essere il suo mortale nemico, anche se egli non apprezza nemmeno coloro che fanno della letteratura un mestiere rendendosi schiavo dei gusti del pubblico.

TRAGEDIE: per dar sfogo ai furibondi contrasti che animano la sua coscienza Alfieri si da alle tragedie la più aspra e truce offerta della tradizione letteraria. Accetta le unità aristoteliche, riduce il numero di personaggi secondari, per concentrare l’attenzione sul o sui protagonisti. I temi più importanti sono quelli che mostrano il contrasto tra il tiranno ed un eroe della libertà che partecipa inesorabilmente ad un finale di sangue. I due protagonisti pur essendo opposti si somigliano per il forte sentire che li anima, li isola in una solitudine eroica. Le trame sono tratte dalla tragedia greca, dalla storia medioevale, rinascimentale e dalla BIBBIA

SAUL: la vicenda si svolge nell’accampamento degli Ebrei in guerra contro i Filistei. Il re Saul incapace di accettare la decadenza della vecchiaia è ossessionato da sospetti incubi, paure,impeti di rabbia e non riesce a tollerare i successi di suo genero DAVID, amato dal popolo e benedetto da Dio. I filistei approfittano dell’assenza di David, assaltano l’accampamento Saul si suicida in un gesto di recupero della dignità verso Dio.

MIRRA: ispirata al racconto del poeta latino OVIDIO e centrata sull’amore della protagonista per il padre CINIRO re di Cipro. Mirra si sforza di nascondere la sua passione e di tacerla anche a se stessa, ma i suoi atteggiamenti suscitano la preoccupazione dei genitori e del fidanzato PEREO, che si uccide in un colloquio con Cinico, la ragazza si lascia sfuggire il suo segreto e si trafigge con la spada del padre.