VITA NUOVA SIGNIFICATO POETICO E ALLEGORICO DELL’OPERA

VITA NUOVA SIGNIFICATO POETICO E ALLEGORICO DELL’OPERA

DANTE ALIGHIERI


L’evoluzione della poesia amorosa
Apparentemente la Vita nuova è il semplice racconto della vicenda amorosa che lega Dante a Beatrice, anche se ovviamente la narrazione è molto lontana dagli standard moderni e priva di molti riferimenti oggettivi, per cui ad esempio la città di Firenze non è mai nominata direttamente e gli stessi personaggi sono indicati per lo più attraverso perifrasi, mentre quasi nessuna azione viene propriamente descritta ma tutto è analizzato attraverso gli effetti che il sentimento amoroso provoca in Dante. Lo Stilnovo è certo l’esperienza nella quale maturano molte delle liriche contenute nel “libello”, anche se la poesia di Dante attraversa una prima fase che ricalca lo schema del “servizio d’amore” e della “loda” alla donna amata (secondo i dettami dell’amor cortese e della lirica provenzale), per poi passare a una fase successiva in cui la felicità del poeta è riposta nelle stesse parole con cui loda Beatrice senza attendere più alcun riconoscimento da parte sua (le cosiddette “nove rime”, secondo la definizione data dall’autore stesso in Purg., XXIV, 50 durante l’incontro con Bonagiunta che è anche la definizione di “Dolce Stil Novo”;. Nella fase delle “nove rime” l’amore per Beatrice assume contorni mistici, specie nel sonetto più famoso dell’opera Tanto gentile, per cui si ha quasi un superamento dello Stilnovo inteso come semplice lode della bellezza della donna-angelo e l’amata diventa davvero tramite tra uomo e Dio, con una spiritualizzazione del sentimento che è decisamente accentuata rispetto alle liriche classiche della scuola. La trasfigurazione di Beatrice si completa dopo la sua morte, quando la donna cessa di essere l’oggetto del desiderio dell’amore del poeta e diventa oggetto di venerazione religiosa, mostrata nello splendore del Paradiso e talmente elevata da non poter essere neppure descritta pienamente, motivo che Dante riprende almeno in parte dalla poesia dell’amico Cavalcanti.