VITA DI CRISTOFORO COLOMBO
VITA DI CRISTOFORO COLOMBO
Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451, figlio di Domenico, un tessitore di lana, e di Susanna Fontanarossa, da giovane lavorò come marinaio, fu un esploratore e navigatore italiano. Morì nel 1506 a Villadolid. Un aneddoto legato a questo personaggio è “l’uovo di Colombo”: si dice che tornato dal suo primo viaggio Colombo sia stato invitato a cena dal cardinale Mendoza. Qui alcuni gentiluomini spagnoli sminuirono la sua impresa dicendo che chiunque avesse avuto i suoi mezzi ci sarebbe riuscito. Udito questo, Colombo si indignò, e sfidò i nobili spagnoli in un’impresa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo. Ognuno di loro fece numerosi tentativi, ma nessuno ci riuscì e rinunciarono all’impresa decretando che fosse impossibile e pregarono Colombo di dimostrare come risolverlo ed egli si limitò a praticare una lieve ammaccatura all’estremità dell’uovo, picchiandolo leggermente contro lo spigolo del tavolo. L’uovo rimase dritto. A quel punto i presenti protestarono dicendo che anche loro avrebbero potuto fare lo stesso, e Colombo rispose: «La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l’ho fatto!».
Di lui sappiamo che non frequentò scuole regolari (anzi, si dice che non vi mise mai piede), e che tutte le cognizioni scolastiche in suo possesso gli derivarono dalla sapiente e paziente opera del padre, il quale gli insegnò anche e disegnare carte geografiche. Per qualche tempo Colombo visse con il fratello Bartolomeo, un cartografo. Grazie a lui approfondì la lettura e il disegno delle carte, studiò le opere di molti geografi, navigò su molte navi, dall’Africa al nord Europa. In seguito a questi studi e a contatti con il geografo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli , si convinse della nuova teoria che circolava, ossia che la Terra fosse rotonda e non piatta. Alla luce delle nuove conoscenze acquisite, che gli aprivano orizzonti infiniti nella testa, Colombo cominciò a coltivare l’idea di raggiungere le Indie, navigando verso occidente, non si sarebbe mai aspettato di scoprire un intero nuovo continente: l’America. Essendo fermamente convinto nelle sue credenze e nei suoi progetti, chiese finanziamenti al re di Portogallo Giovanni II ma questi glieli negò; perciò Colombo decise di domandare ai coniugi spagnoli Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. I sovrani accettarono e concedettero all’esploratore anche dei privilegi in caso di buona riuscita dell’impresa. Cristoforo Colombo salpò da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492 con le tre famose caravelle Nina, Pinta e Santa Maria insieme a 90 marinai, e nello stesso anno raggiunse le coste dell’America centrale il 12 ottobre, precisamente nell’attuale San Salvador.
Cristoforo Colombo intraprese in tutto quattro viaggi dapprima approdando solo sulle isole e poi anche sulle coste del Sud America.
Raggiunte le isole del centro America Bahamas, Haiti e Cuba; Cristoforo Colombo capì subito di non essere arrivato in oriente poiché la popolazione con cui venne in contatto era ben diversa dai popoli delle grandi potenze asiatiche. Per questo motivo diede l’appellativo di “Indie Occidentali” alle terre appena scoperte mentre a quelle già conosciute rimase il nome di “Indie Orientali”.
Nel 1493 dopo un breve ritorno in Portogallo decise di partire per una seconda spedizione con l’intento di fondare una colonia portando con se artigiani, contadini, allevatori e preti. Il progetto però non andò a buon fine: l’insediamento lasciato l’anno precedente scomparve, in quanto gli Spagnoli che rimasero là non si adattarono e furono uccisi dagli indigeni in seguito a episodi di violenza. Inoltre le persone portate da Colombo in questo secondo viaggio, trovarono difficilissimo adattarsi all’alimentazione e andarono incontro a malattie allora sconosciute agli europei
Tornato in Europa nel 1496, nel 1498 intraprese gli ultimi viaggi nei quali scopri l’isola di Trinidad. Nel 1500 la Corona spagnola riportò Cristoforo Colombo in Europa in stato di prigionia poiché temeva che si sarebbe appropriato delle nuove terre scoperte.
Il suo ultimo viaggio avvenne nel 1502 con tappa Honduras, Nicaragua e Panama. In quest’ultimo viaggio l’equipaggio ebbe un durissimo scontro con gli indigeni in seguito al ritrovamento di un giacimento d’oro. Ma alla fine Colombo ebbe la meglio poiché riuscì a prevedere un’eclissi lunare e spaventò gli indigeni facendogli credere che fosse una manifestazione di collera divina. Infine tornò in Spagna e dopo diversi scontri con il re Ferdinando che non riconosceva l’importanza delle sue scoperte geografiche, morì a causa di un attacco di cuore nel 1506 a Villadolid. Le scoperte di Colombo permisero alle potenze marinare europee di impostare un sistema di commerci con il Nuovo Mondo e la colonizzazione delle nuove terre che significò l’inizio dell’opera di conversione al cristianesimo dei nativi americani e all’estinzione di intere civiltà indigene. Nonostante gli aspetti negativi è sicuramente riconosciuta l’importanza culturale di tale scoperta. La scoperta dell’America risale al tardo Rinascimento ma è stata fondamentale per le innovazioni tecnologiche dei mezzi di navigazione, molto più all’avanguardia e in grado di compiere viaggi molto lunghi e lontano dalle linee di costa. Lo sviluppo delle carte geografiche e nautiche anche grazie a personaggi quali Toscanelli e Marco Polo permisero di abbandonare le antiche credenze medievali e consolidare la mentalità laica propria di Umanesimo e Rinascimento. Nella storia moderna i viaggi di Colombo sono stati la base della colonizzazione dell’America e uno degli eventi più significativi della storia dell’uomo.
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