VIRUS INFLUNZA

VIRUS INFLUNZA

FONTE:http://curba.racine.ra.it

L’influenza è una malattia respiratoria altamente contagiosa causata da virus ad RNA appartenenti alla famiglia Orthomyxoviridae, genere Orthomyxovirus. Questi tipi di virus si distinguono da quelli di altri disturbi infettivi per due caratteristiche principali. Innanzitutto perché non esiste un unico tipo di virus, ma ve ne sono di diversi, A, B e C: i primi due sono responsabili della classica forma di influenza, mentre il tipo C provoca un’infezione simile al raffreddore. I virus di tipo A circolano sia nell’uomo che in altre specie animali (uccelli, maiali, cavalli) e sono a loro volta suddivisi in sottotipi.I virus di tipo B sono presenti solo nell’uomo e non esistono sottotipi distinti. Dei tre distinti tipi antigenici che caratterizzano tali virus, quelli di tipo A sono particolarmente studiati per la loro particolarità. In secondo luogo  i virus dell’influenza sono mutanti, cioè si modificano di anno in anno, obbligando così il nostro sistema immunitario ogni volta a produrre nuovi anticorpi in grado di affrontarli e sconfiggerli. I virus dell’influenza sopravvivono solo nelle cellule delle prime vie respiratorie: naso, faringe e laringe. Il virus che infetta volatili selvatici e domestici (tra cui i polli) si chiama “virus dell’influenza aviaria” e di solito non infetta gli uomini, anche se, nel 1997 si sono verificati ad Hong Kong alcuni casi sporadici di influenza aviaria in persone che avevano avuto un contatto diretto con animali infetti (allevatori, macellatori e veterinari). Il virus dell’influenza aviaria, comunque, non si trasmette attraverso l’ingestione di carni o uova infette.

Struttura del virus dell’influenza


Struttura del virus dell’influenza

La forma e le dimensioni del virus possono essere vari, mageneralmente si presentano come sferici o ovoidali, con un diametro di circa 100 nm. L’acido nucleico è contenuto in una matrice proteica e costituisce il nucleocapside che è a sua volta circondato da un involucro lipoproteico costituito dalla proteina della matrice e dal rivestimento lipidico esterno. Nel doppio strato della membrana lipidica sono integrate, oltre ad una proteina di matrice le due glicoproteine principali del virus: la neuraminidasi (NA) che permette l’assorbimento sui recettori specifici e la liberazione delle particelle virioniche dalla cellula ospite, gli anticorpi anti-NA che assumono un ruolo importante nel periodo post-infezione riducendo la diffusione del virus, la emoagglutinina (HA) è l’antigene maggiormente studiato in quanto gli anticorpi anti-HA sembrano avere un ruolo rilevante nella neutralizzazione del virus.


Tipi di epidemiaUna caratteristica dell’influenza è la tendenza dei virus a modificare continuamente nel tempo le proprie caratteristiche: se le modifiche sono profonde in determinate circostanze ci possono essere importanti conseguenze per la popolazione che, non avendo mai incontrato il nuovo virus, è scarsamente immunizzata e si ammala più facilmente. Questo fenomeno può coincidere con la comparsa in tutti i gruppi di età di grandi epidemie a livello mondiale, chiamate “pandemie”. Le pandemie si verificano ad intervalli di tempo imprevedibili e in questo secolo sono avvenute nel 1918 (Spagnola, sottotipo H1N1)), nel 1957 (Asiatica, sottotipo H2N2) e nel 1968 (Hong Kong, sottotipo H3N2). La più severa, la Spagnola, ha provocato almeno 20 milioni di morti. La comparsa di un virus influenzale completamente diverso da quelli precedenti non è di per sé sufficiente a determinare una pandemia. Occorre che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace. Perché si generi una pandemia è necessario che:Tipi di epidemia

  • emerga un nuovo sottotipo virale nei confronti del quale la popolazione non abbia un adeguato patrimonio anticorpale;
  • il nuovo virus sia in grado di replicarsi nell’uomo;
  • il nuovo virus sia in grado di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo, ovvero di creare una catena di trasmissione.

Esistono differenti tipi di influenze in base al periodo e al luogo in cui esse si verificano:

 pandemica: diffusa in tutto il mondo

 epidemica: diffusa a livello locale

 endemica: casi sporadici che si verificano tutto l’anno

 stagionale: nelle latitudini settentrionali si verifica in inverno, in quelle meridionali, invece, in primavera. 


Trasmissione:

Il contagio avviene da persona a persona per via aerea: il virus si diffonde attraverso le goccioline di saliva sospese nell’aria che vengono emesse con starnuti o colpi di tosse da una persona già colpita, oppure semplicemente toccando con le mani superfici oppure oggetti contaminati da individui ammalati. Il virus penetra abitualmente attraverso il naso o la bocca e si moltiplica velocemente nelle vie respiratorie. Al momento del contagio non si accusa alcun malessere, ma intanto il virus comincia a moltiplicarsi e può essere infetto per circa una settimana alla temperatura del corpo umano.Possono essere inattivati facilmente con disinfettanti e detergenti.      
                      
Sintomi:

L’influenza è contraddistinta dal manifestarsi di sintomi generali e respiratori: febbre elevata (della durata di circa tre giorni), che si manifesta bruscamente, accompagnata da brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, grave malessere generale, mal di gola, raffreddore e tosse non catarrale. La febbre è generalmente più elevata nelle infezioni provocate dai virus del tipo A mentre, in quelle causate da quelli del tipo B, si mantiene a livelli più bassi. Nei lattanti, in genere, la febbre non si manifesta ma si osservano vomito e diarrea. Anche negli anziani (oltre i 75 anni d’età) la febbre rimane bassa, 
l’insorgenza dei disturbi è graduale e comporta soprattutto debolezza, 
dolori articolari e stato confusionale.


SALTO DI SPECIE
I virus a RNA tendono a mutare molto rapidamente e in più occasioni sono stati all’origine di epidemie e pandemie anche nell’uomo. Può accadere che un virus effettui il salto di specie, incrementi il suo bacino di infezione, aumentando le sue capacità di duplicazione, infettando altre specie. Attraverso la ricombinazione genica il virus può diventare pericoloso anche per altre specie.Questo può accadere fondamentalmente quando la proteine sulla membrana cellulare sono simili a quelle a cui il virus può legarsi. Esempi sono ad esempio il salto di specie maiale-uomo e uccello-uomo.NUOVO VIRUS

Quando un virus cambia la specie ospitante può accadere che:

  1. l’ospite infettato sia completamente sprovvisto di difese immunitarie specifiche che di solito contribuiscono ad attenuare i sintomi di infezioni portate da virus più largamente diffusi nella popolazione.
  2. il virus non ha avuto il tempo di modificarsi in varianti meno letali e quindi determina un’infezione grave nel nuovo  ospite.

H5N1:

Il ruolo delle uccelli migratori nella diffusione del virus altamente patogenico non è completamente chiaro. Le anatre selvatiche sono considerate bacino naturale di tutti i virus dell’influenza A. Probabilmente esse possono trasportare il virus dell’influenza, senza apparente pericolo, anche per secoli. Sappiamo che le anatre trasportano virus H5 o H7 ma solitamente nella forma a bassa patogenicità.

Questo virus può migliorare la propria capacità di trasmissione tra gli esseri umani attraverso due meccanismi principali. Il primo è un evento di “riassortimento”, nel quale c’è uno scambio di materiale genetico tra virus umano e virus aviario quando entrambi stanno infettando una persona o un maiale. Il riassortimento potrebbe risultare in un virus pandemicocompletamente trasmissibile, annunciato da un improvviso numero di casi con diffusione molto rapida.Il secondo meccanismo è un processo più graduale di mutazione adattativa, dove la capacità del virus di attaccarsi a cellule umane aumenta nel corso di successive infezioni verso l’uomo. La mutazione adattativa, espressa inizialmente come un piccolo numero di casi umani con qualche evidenza di trasmissione da uomo ad uomo, probabilmente concederebbe al mondo un po’ di tempo per mettere a punto le azioni difensive.
La diffusa persistenza di H5N1 nelle popolazioni di pollame pone due rischi principali per la salute umana. Il primo è il rischio d’infezione diretta quando il virus passa dal pollo all’uomo, risultando in una forma molto acuta di malattia. Dei pochi virus d’influenza aviaria che hanno compiuto il salto di specie, H5N1 ha causato il più alto numero di casi acuti e di morti tra gli esseri umani. Diversamente dalla normale influenza stagionale, dove l’infezione causa solo moderati sintomi respiratori nella maggior parte della popolazione, la malattia causata da H5N1 segue un percorso clinico particolarmente aggressivo, con rapido deterioramento e alto tasso di mortalità. 
Di solito si sviluppa una polmonite virale primaria e un collasso di diversi organi interni. Nell’attuale epidemia, più di metà delle persone infettate dal virus sono morte. La maggior parte dei casi si sono verificati in bambini e giovani adulti sani. 
Un secondo rischio, che causa preoccupazione ancora maggiore, è che il virus – in condizioni adeguate – muti in una forma altamente infettiva per l’uomo e che si diffonda con facilità da persona a persona. Questo cambiamento potrebbe segnare l’inizio di un’epidemia globale (pandemia).

Gli scienziati temono che il virus H5N1 possa trasformarsi in un supervirus con l’aggressività del virus aviario e l’infettività del virus umano, causando una pandemia. Questo potrebbe succedere anche in un uomo infettato contemporaneamente dai due virusvirus H5N1

/ 5
Grazie per aver votato!