Virgilio e l’Eneide

Virgilio e l’Eneide

Virgilio e l’Eneide


Indice:
-le fonti
-la biografia
-il contesto storico
-le prime opere
-il poema
-sintesi dei libri
-il contenuto e la storia
LE FONTI
La maggior parte delle notizie sulla vita dell’autore derivano da una “Vita di Virgilio” di Elio Donato, un grammatico latino vissuto nel IV secolo d.C. Donato è considerato una fonte abbastanza attendibile perché si è capito che egli si è basato a sua volta su un’altra fonte antica che è “La vita dei Cesari” scritta da Svetonio vissuto tra il I e il II secolo d.C.

Altre informazioni le abbiamo ricavate da alcuni poeti come Orazio; infine altri dati autobiografici ci sono giunti da alcuni “testi di commento” alle opere di Virgilio (commentari) tra cui quello di un altro grammatico, Servio, vissuto tra il IV e il V secolo d.C. 
LA BIOGRAFIA
Virgilio nasce a Mantova nel 70 a.C. Studia a Cremona, Milano e poi a Roma presso la scuola di Epidio. Il suo carattere timido non gli permette di fare l’avvocato e comprende che l’arte oratoria non è la sua vocazione. Nel 72 a.C. si reca a Napoli per studiare filosofia in una illustre scuola epicurea.
IL CONTESTO STORICO
Gli anni durante i quali vive e scrive Virgilio sono anni molto densi di sconvolgimenti sociali, economici e politici. Sono infatti gli anni delle terribili guerre civili: lo scontro tra Mario(homo novus) e Silla(fine II e  inizio I a.C.); tra Cesare e Pompeo( 49-45 a.C.); la guerra tra Ottaviano e Antonio (dal 42 alla battaglia di Azio, 2 settembre 31 a.C.)
LE PRIME OPERE
La prima opera importante di Virgilio si intitola le “Bucoliche”;(da βούκολος = pastore,mandriano, bovaro); con il titolo Bucoliche si indicano 10 componimenti in poesia definiti Egloghe (da latino ex + lego = canti scelti). Virgilio con questo termine vuole far capire al lettore che lo sfondo è di tipo agreste e pastorale. La seconda opera che ci è pervenuta e che ha consacrato Virgilio come poeta di successo composta a partire dal 36 a.C. è un poema didascalico sull’agricoltura e proprio per questo il titolo è le “Georgiche” ( γὲωργικος”, “abile contadino, lavoratore della terra). La realizzazione dell’opera impiega 10 anni e già con quest’opera Virgilio diviene una guida spirituale per il popolo. Infatti le Georgiche hanno come obbiettivo quello di celebrare le attività agresti esaltando così i valori morali, umani e religiosi legati al mito della laboriosa vita dei campi.
Nel 29 a.C furono terminate le Georgiche e nello stesso anno vennero lette al futuro princeps quando Ottaviano, reduce dalle ultime guerre in oriente, ormai vincitore in seguito alla battaglia di Azio 31 a.C, si fermò a Napoli per sentire Virgilio. Fu proprio in questa occasione che prese corpo l’idea di comporre un grande poema nazionale. L’obbiettivo dell’Eneide è infatti da una parte quello di celebrare il destino provvidenziale di Roma e dall’altro quello di esaltare la casata, la stirpe, di Augusto. Il poema dell’Eneide consta 10’000 versi in esametri. Virgilio ci lavora fino alla morte (avvenuta nel 19 a.C.). La stesura al momento della morte era completa, ma priva del lavoro di limatura e revisione (labor limae). Così chiese a Varo e Tucca di distruggere la sua opera, ma fortunatamente i due decidono di non ascoltarlo e la fanno pubblicare.
IL CONTENUTO E LA STORIA
La materia dell’Eneide non è disposta secondo un rigido ordine logico-cronologico, cioè fabula ed intreccio non corrispondono. La narrazione infatti comincia in “medias res” con la scena della tempesta che coglie la flotta Troiana al largo della Sicilia e la disperde sulle coste della Libia. Tutti gli eventi precedenti, dalla caduta di Troia alle infinite peregrinazioni in mare (7 anni) sono raccontate retrospettivamente da Enea stesso alla regina Didone nella corte di Cartagine. Mentre gli eventi successivi alla partenza dall’Africa sono narrati nel pieno rispetto dell’ordine logico-cronologico. Semplificando possiamo dire che nel poema sono individuabili alcune macrosequenze:
1) il proemio e arrivo da Didone (libro I)
2) il racconto di Enea a Didone (libro II e III)
3) il soggiorno a Cartagine (libro IV)
4) il viaggio verso l’Italia e la discesa agli inferi (libro V e VI)
5) l’arrivo nel Lazio e la guerra (dal VII al XII)
6) l’epilogo
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