VERGA ROSSO MALPELO DESCRIZIONE

VERGA ROSSO MALPELO DESCRIZIONE

FONTE: https://www.skuola.net/italiano-medie/antologia-medie/verga-ritratto-rosso-malpelo.html


Fabula

  • Descrizione di Malpelo

  • Malpelo e la famiglia

  • La morte del padre di Malpelo

  • Malpelo nella cava e il rapporto con i colleghi

  • Malpelo e Ranocchio

  • La morte di Ranocchio

  • L’episodio dell’evaso

  • La madre e la sorella non vogliono più Malpelo a casa

  • Malpelo non viene più ritrovato dopo essere andato negli antri della miniera


    Intreccio

    Ritratto di Malpelo – Rosso Malpelo era così chiamato dai suoi colleghi di lavoro alla miniere perché aveva i capelli rossi; essi lo maltrattavano, come sua sorella che lo picchiava se non portava a casa tutto il suo stipendio. Egli lavorava duro anche se il suo padrone lo teneva quasi per pietà, visto che suo padre era morto nella cava di rena.
    La morte di mastro Misciu – Mastro Misciu era il padre di Rosso Malpelo e un giorno doveva terminare un lavoro a cottimo, molto pericoloso, quel sabato rimase anche il figlio ad aiutarlo, e lui già pensava come spendere i soldi che avrebbe ottenuto quando una montagna di rena lo seppellì. Venne chiamato l’ingegnere, che stava al teatro, e che venne solo per non avere dei rimorsi di coscienza, ma quando vide che c’era troppa sabbia da scavare decise di ritornare al teatro e furono costretti a portare via Malpelo dalla cava perché cercava invano di scavare e non ne voleva saper proprio d’andar via.
    Malpelo e Ranocchio – Malpelo tornò al lavoro qualche giorno dopo la tragedia e scavava furiosamente nel luogo in cui era morto suo padre, era di malumore e trattava tutti male, uomini e animali. In particolare con un ragazzo, un certo Ranocchio, aveva stretto un rapporto di amicizia ambiguo e quasi morboso, infatti Malpelo lo malmenava per abituarlo a reagire e a non subire gli altri, quando piagnucolava per un lavoro pesante, Rosso Malpelo prima lo menava e poi lo aiutava, a volte gli cedeva la sua cipolla e mangiava quindi il pane senza alcun condimento di sorta. Quando Malpelo era attaccato da Mastro Misciu Ranocchio lo pregava di discolparsi ma egli non lo voleva fare, vista la sua situazione di emarginato da tutti, anche dalla stessa famiglia. Quando ritrovarono il corpo di Mastro Misciu Malpelo ebbe il paglio di pantaloni che portava il padre, le scarpe invece erano troppo grandi. D’estate Malpelo e Ranocchio andavano frequentemente in un luogo in cui si vedeva la salma di un asino morto e lì facevano delle riflessioni sulla morte e sulla misera condizione dell’uomo, a volte stavano lì le notti della Bella Stagione ad osservare il cielo stellato.
    Ranocchio muore e Malpelo scompare nella miniera – Ranocchio si ammalò a causa del deperimento e Malpelo, vedendolo peggiorare ogni giorno che passava e cercava di guarirlo a modo suo, con schiaffi e botte. Addirittura delle volte aveva sottratto dei soldi dalla sua paga e li aveva usati per comprare del cibo a Ranocchio. Egli morì e Malpelo, non vedendolo nella miniera, andò a casa sua e lì trovò tutti che piangevano per la morte del ragazzo e non capì perché. Visto che la madre e la sorella non lo volevano più a casa, Malpelo un giorno si propose per una missione rischiosa per gli antri delle miniera non fu più rivisto.

    La fabula e l’intreccio di questa novella non coincidono perché Giovanni Verga riprende un fatto che è accaduti prima della narrazione e il tempo non si svolge in un modo cronologicamente corretto.


    Il protagonista

    Rosso Malpelo è il protagonista dell’omonima novella, egli viene presentato inizialmente come una persona emarginata e denigrata dalla società in cui viveva. Lo si capisce già dalle prime battute. Egli era così chiamato perché aveva i capelli rossi, e i suoi colleghi della cava di rena, dove lavorava, ricollegavano questa sua caratteristica fisica alla sua malignità e alla sua cattiveria. Rosso Malpelo era un brutto ceffo, torvo, ringhioso e selvatico, era sempre cencioso e sporco di sabbia rossa. Malpelo era emarginato e vilipeso da tutti, privo di affetto e relegato ad una condizione subumana, privo di qualsiasi speranza nella vita futura, egli accetta ogni ingiustizia.
    Egli aveva i capelli di colore rosso ed essendo questa caratteristica fisica collegata alla cattiveria, almeno questo era uno dei capi d’imputazione che l’Inquisizione aveva stabilito per le streghe eretiche, essa condannava il ragazzo ad essere emarginato dalla società. Il padre, mastro Misciu, era l’unica persona che lo comprendeva e quando muore Malpelo si sente sprofondare e viene colto da una grande disperazione, infatti il resto della famiglia non lo comprendeva e a volte lo maltrattava, come la sorella che si occupava di lui solo quando doveva prendergli la paga settimanale e doveva controllare che fosse tutta, poi per lei il fratello cessava di esistere ed era per lei motivo di imbarazzo. Lo stesso trattamento gli era riservato dalla madre, e anche i colleghi di lavoro lo trattavano malissimo e lo emarginavano. Malpelo era così rassegnato che non cercava di ribellarsi a nessuna ingiustizia e subiva, ciò lo spingeva ad accettare ogni imposizione. La salma dell’asino era divenuta la meta delle sue frequentazioni e gli aveva fatto capire i senso della vita, che trova respiro per chi viveva in una condizione subumana solo nella morte. Malpelo trova come unico affetto Ranocchio, che voleva forgiare a resistere alle avversità della vita che avrebbe incontrato e trovava, quando egli era ammalato, l’unica soluzione possibile la morte e molti minatori pensavano che lo volesse uccidere. Quando Ranocchio morì egli non riuscì a capire il dolore della madre perché il ragazzo non guadagnava quello che mangiava da due settimane; infatti per una persona che ha vissuto ai margini della società l’unico metro di valutazione è quello economico. Malpelo è una delle vittime di una società chiusa e poco aperta al cambiamento per cui le credenze o i proverbi sono più importanti delle persone e relegano chi ha certi difetti ad uno stato di emarginazione.


    Personaggi secondari

  • Ranocchio è l’amico più caro di Malpelo

  • La madre e la sorella di Malpelo che si ricordavano di lui solo per la paga che doveva portare a casa

  • I compagni di lavoro di Malpelo che lo emarginavano e lo deridevano

  • Il carcerato

  • Mastro Misciu l’unico familiare di Malpelo che lo comprendeva


    Luoghi

    La miniera dove lavora Malpelo è il luogo principale in cui si svolge la storia e con i suoi antri bui e tenebrosi riflette l’esistenza del povero Malpelo, costretto a lavorare sotto terra e nel buio, un po’ come viveva la sua vita, era per questo che lui avrebbe desiderato fortemente lavorare all’aperto. Naturalmente la miniera di sabbia è un’ipotetica miniera siciliana perché molte delle novelle del catanese Verga sono ambientate nell’isola ed hanno come sfondo una società tipica dell’800.

    Lo spazio

    Il tempo in cui si svolge la novella è indefinito poiché prende alcuni attimi significativi della vita del protagonista e li narra, non troviamo quindi indicazioni testuali di tempo ma solo parole del tipo una volta, una sera, un tempo… Anche il contesto storico non lo possiamo dedurre attraverso elementi presento nel testo ma possiamo immaginare che esso sia quello della società contadina e dei piccoli lavoratori siciliani.