Verbi intransitivi transitivi
Un verbo è transitivo quando l’azione “transita” direttamente su qualcosa o qualcuno; in altre parole, quando il verbo può reggere un complemento oggetto.
Il verbo “dirigere”, per esempio, è transitivo perché regge un complemento oggetto come “un’azienda”, “un’orchestra”, “il traffico”, eccetera.
Il verbo “nuotare”, invece, è intransitivo perché non può reggere in alcun modo un complemento oggetto.
Alcuni verbi transitivi, in certi casi, possono avere un significato intransitivo.
Possiamo dire: “Piero legge il quotidiano”, ma possiamo dire soltanto: “Piero legge”, per dire che è impegnato nell’attività della lettura.
Analogamente si può dire: “Baglioni canta Questo piccolo grande amore”, ma se togliamo il complemento oggetto, resta “Baglioni canta”, il che significa che l’attività di Baglioni è cantare.
Viceversa, alcuni verbi intransitivi possono avere un complemento oggetto (detto complemento oggetto interno) che ha la stessa radice del verbo o che comunque ha una correlazione con esso.
Ha vissuto una vita intensa. (“Vivere” e “vita” hanno la stessa radice.)
Egli pianse lacrime amare. (Fra “piangere” e “lacrime” c’è un nesso di significato.)