VECCHIE FOTO DI QUARRATA

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Territorio del comune di Quarrata si estende per 46 km quadrati, dalle pendici nord-orientali del monte Albano alla pianura bagnata dal fiume Ombrone. La sua origine è molto antica e si fa risalire all’età romana. Prima dei romani questa terra era scarsamente popolata a causa delle frequenti inondazioni e delle continue variazioni dei percorsi dei fiumi, specie della Stella. Si hanno indizi solo di piccole colonie di origine ligure che abitavano le pendici selvose del monte Albano.

nel II secolo a.C. i romani dettero vita a un’intensa colonizzazione agraria della zona, la cosiddetta Centuriazione Romana. Si trattava di un sistema di lottizzazione della terra che veniva assegnata ai coloni. Il terreno veniva diviso in tanti appezzamenti di forma quadrata, ognuno di essi era una centuria. La centuriazione della zona pistoiese è legata alla fondazione di Pistoia, che a sua volta è legata alla apertura della via Cassia-Clodia (171 a.C.). La centuriazione pistoiese sarebbe più antica di quella fiorentina, che segue alla fondazione di Florentia intorno alla metà del I secolo a.C.

 sono numerosi i segni della centuriazione rimasti ancor oggi a Quarrata, sia nella composizione degli appezzamenti agricoli, sia nei nomi delle località e delle persone. Dai nomi degli antichi proprietari romani sono derivati i nomi di molte frazioni, ad esempio:

    da Lusius: Lucciano
    da Burius: Buriano
    da Titius: Tizzana
    da Valentius: Valenzatico

la stessa Quarrata deriva il suo nome dall’opera di centuriazione (la Centuriazione Quadrata), come del resto fa Cintoia.

 non si conosce molto delle età successive a quella romana, tuttavia, quando a partire dall’VIII secolo comincia a fare la sua comparsa la documentazione scritta, i Longobardi risultano presenti in tutto il territorio pianeggiante e collinare del pistoiese. Successivamente, tra il IX e il X secolo si afferma una organizzazione del territorio per pievi. In quell’epoca si assesta il sistema feudale con la sua economia curtense che gravita verso il feudo e il suo signore. La Chiesa pistoiese si integra nel sistema feudale, e i suoi vescovi, che diventano quasi dei funzionari dell’Impero, iniziano a accrescere la potenza e la ricchezza in beni fondiari del Vescovado. Nel frattempo, fra i tanti piccoli e grandi feudatari laici emergono due famiglie importanti: iCadolingi e i Guidi. Famiglie minori, cioè subordinate a queste due, si stabiliscono a Tizzana, a Vignole, a Buriano e a Montemagno. In ciascuno di questi centri, verosimilmente, è stato edificato un castello, tuttavia solo a Tizzana sono rimasti dei segni evidenti, forse per il ruolo da essa giocato nel sistema difensivo del Comune di Pistoia.

tra il Tre e il Quattrocento, una volta recuperati all’agricoltura i terreni di fondo valle, si comincia a diffondere nel territorio un nuovo ordinamento agrario imperniato sul sistema poderile. Arrivano i capitali dalla città, richiamati dalla più alta produttività delle terre bonificate. Ad esempio, in quell’epoca gli Strozzi di Firenze risultano essere creditori dei Comuni di Quarrata e Tizzana. Si sviluppano nuove e autonome unità di produzione (i poderi) e si diffonde la mezzadria.

nel Cinquecento si diffonde il sistema della fattoria, con il raggruppamento dei poderi in masse più compatte facenti capo a un centro direzionale dell’attività produttiva. Sorgono così grandi edifici: le ville-fattorie. Fra queste ricordiamo: La Magia, Villa Corniolo, Villa Baldi, laFattoria Spalletti, Villa Banchelli, la Costaglia, Villa Betti.

nel Settecento, all’epoca del granduca Pietro Leopoldo, viene perfezionata la bonifica della piana e si incrementa il patrimonio di strade, che vengono adeguate al traffico rotabile. Il sistema della fattoria dà ora i suoi frutti, consistenti in un’accumulazione di capitali che consente anche un diffuso rinnovamento delle strutture religiose. Molte chiese della zona di Quarrata mostrano infatti un’impronta settecentesca.

nell’Ottocento l’assetto territoriale non subirà sostanziali variazioni e l’agricoltura resterà il cardine dell’economia. Il vino e l’olio diventano le principali risorse agrarie, ma nella pianura sono abbondanti anche le colture erbacee di cereali, leguminose, del lino, della canapa. In collina prevalgono le terrazze che rappresentano una notevole conquista nella tecnica agricola. Infine, al di sopra dei poderi collinari, avvicinandosi al crinale del monte Albano, iniziano i boschi, un’importante risorsa per la lavorazione del legno.

tizzana, che era stata importante dal punto di vista strategico-militare, andò perdendo questo suo ruolo a partire dal Cinquecento, a causa della mutata situazione politica regionale. Ciò non le ha impedito di mantere un ruolo centrale nella politica della zona fino quasi ai giorni nostri. Infatti Tizzana è stata capoluogo della Podesteria fino al 1838 e poi, nonostante che la sede del comune fosse stata spostata da tempo a Quarrata, solo nel 1959 ha cessato di denominare il comune. (Molti cittadini di Quarrata risultano infatti essere nati nel Comune di Tizzana).

 il XX secolo vede la radicale trasformazione della società e dell’economia di Quarrata. In questo secolo viene meno la netta prominenza dell’agricoltura e si afferma l’economia industriale. Specialmente dopo la seconda guerra mondiale, con la crisi della mezzadria, c’è stato l’esodo dalle campagne, per lo più dalla collina a favore della zona pianeggiante. Abbiamo avuto un’esplosione delle attività manifatturiere dovuta in particolare alla diffusione dell’industria tessile a livello di piccole o piccolissime unità lavorative, limitate spesso a una famiglia. Quarrata ha partecipato perciò a quello sviluppo dell’attività tessile che ha come centro il vicino distretto pratese. Al contempo le antiche botteghe artigianali della lavorazione del legno, che traevano la materia prima dalla presenza di boschi nel monte Albano, si sono evolute a tal punto da diventare il principale settore dell’economia quarratina. La popolazione si è accresciuta notevolmente e si è ridistribuita sul territorio, andando ad accrescere Quarrata e le frazioni contigue, tanto che alcuni centri si sono praticamente saldati fra loro e quindi congiunti al centro principale. L’industria del mobile di Quarrata non è concentrata in poche aziende, ma largamente distribuita in un gran numero di piccole e piccolissime unità. Così, al pari dell’industria tessile, essa esprime uno spiccato spirito imprenditoriale, una sorta di vero e proprio genius loci, proprio di tutta la popolazione.

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