UMBERTO SABA ULISSE PARAFRASI

UMBERTO SABA ULISSE PARAFRASI

UMBERTO SABA ULISSE PARAFRASI


Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore
.

 (U. Saba, Mediterranee, Mondadori, Milano, 1947)


 Parafrasi

Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste della Dalmazia. Emergevano isolotti a fior d’onda, dove solo raramente qualche uccello sostava, per cacciare prede marine, coperti d’alghe, scivolosi, belli come smeraldi al sole. Quando l’alta marea e la notte li nascondevano, vele controvento cambiavano rotta, per fuggirne il pericolo. Oggi il mio regno è il mare. Il porto avvende per altri le sue luci; mi spinge ancora al largo, il coraggioso spirito, e l’amore per la vita che apporta anche dolore

Umberto Saba, la vita

Il poeta, il cui vero nome è Umberto poli, nasce a Trieste nel 1883, da madre ebrea e padre veneziano, il quale abbandonò la moglie incinta. Cresciuto senza la  figura paterna, vise un’infanzia infelice. Venne allevato per tre anni dalla balia slovena Gioseffa Gabrovich Schobar, detta “Peppa” (conosciuta anche come Peppa Sabaz), che avendo perso un figlio, riversò sul piccolo Umberto tutto il suo affetto che il bambino ricambiò, tanto da considerarla «madre di gioia». Quando la madre lo rivolle con sé,  il poeta ebbe il suo primo traum e creò in lui un forte disagio che lo tormenterà per tutta la vita.

Compì gli studi in modo irregolare e partecipò alla Prima guerra mondiale. Terminata la guerra e ritornato a Trieste, rilevò una libreria antiquaria. Nel 1921 uscì il canzoniere, una raccolta di tutte le poesie da lui composte fino a quel momento.

Nel 1938, a causa delle leggi razziali, fu costretto a emigrare prima a Parigi e poi a Firenze, dove trovò la protezione di molti intellettuali.

Gli ultimi anni della sua vita furono difficili  a causa di frequenti e gravi crisi depressive.

Morì a Gorizia nel 1957.


Interpretazione di “Ulisse” di U. Saba

Parole Chiave

Coste
dalmate

Isolotti
coperti d’alghe

scivolosi
belli come smeraldi

Vele

Mio regno
quella terra di nessuno

Non domato spirito

Doloroso amore
della vita

 Messaggio dell’autore

Il titolo è significativo, rimanda alla tradizione classica. Ulisse è un uomo che non riesce a fermarsi, desideroso di conoscenza, che ha passato la sua giovinezza viaggiando. Infatti l’eroe preferisce il mare infinito che promette avventura alla tranquillità del porto illuminato in cui si rifugia chi è desideroso di pace e tranquillità. Egli decide di vivere la vita in entrambi i suoi aspetti di amore e di dolore, rischiando per soddisfare la sua dignità di uomo e ricercando una meta più alta. Come Ulisse vuole avere tutte le esperienze e conoscere la vita, allo stesso modo il poeta Saba ha ancora voglia di navigare alla ricerca della conoscenza e delle risposte ai  perché dell’esistenza e al dolore della vita di ogni uomo.

Analisi metrico-stilistica

La poesia è costituita da tredici endecasillabi privi di rime. Nonostante ciò vi è un’intensa musicalità grazie alle allitterazioni e alle assonanze.


UMBERTO SABA ULISSE PARAFRASI