UMBERTO SABA LA CAPRA PARAFRASI

UMBERTO SABA LA CAPRA PARAFRASI

UMBERTO SABA LA CAPRA PARAFRASI


Ho parlato ad una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
dalla pioggia, belava(1).

Quel belato monotono era legato
da un rapporto di affinità(2) al mio dolore. E io risposi,
prima per scherzo(3), poi perché il dolore è eterno,
ha una sola voce e non cambia.
Questa voce la sentivo(4)
gemere(5) in una capra solitaria.

In una capra dalla fisionomia ebraica(6)
sentivo lamentarsi ogni altro male,
ogni altra vita.


PARAFRASI

Ho parlato a una capra, era sola su un prato, era legata. Sazia d’erba, era bagnata dalla pioggia, belava. Quel belato continuo era simile al mio dolore. Ed io risposi, prima per scherzo, poi perché il dolore è eterno, ha una sola voce che non cambia. Questa è la voce che sentivo nel lamentarsi di una capra solitaria. In una capra dai lineamenti semiti sentivo il lamento di ogni altro male e di ogni altra vita.


1-Le pecore e le capre belano. Il loro verso è il belato.
2-Fraterno, che deriva da fratello, è più intenso che affine.
3-Celia vuol dire scherzo.
4-Sentiva è una forma antica, infrequente, per sentivo.
5-Lamentarsi.
6-La capra ha dei tratti che Saba riconosce come semiti, ebraici, senza implicazioni razziali ma con un valore solo visivo.


PARAFRASI UMBERTO SABA LA CAPRA


http://webinfo.altervista.org/umberto-saba-la-capra-parafrasi/

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