TRIESTE UMBERTO SABA

TRIESTE UMBERTO SABA

    1. Ho attraversato tutta la città.
    2. Poi ho salita un’erta,
    3. popolosa in principio, in là deserta,
    4. chiusa da un muricciolo:
    5. un cantuccio in cui solo
    6. siedo; e mi pare che dove esso termina
    7. termini la città.
    8. Trieste ha una scontrosa
    9. grazia. Se piace,
    10. è come un ragazzaccio  aspro e vorace,
    11. con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
    12. per regalare un fiore;
    13. come un amore
    14. con gelosia.
    15. Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
    16. scopro , se mena all’ingombrata spiaggia,
    17. o alla collina cui, sulla sassosa
    18. cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
    19. Intorno
    20. circola ad ogni cosa
    21. un’aria strana, un’aria tormentosa,
    22. l’aria natia.
    23. La mia città che in ogni parte è viva,
    24. ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
    25. pensosa e schiva .

PARAFRASI

  1. Ho attraversato tutta la città,
  2. poi ho percorso una strada in salita,
  3. dapprima affollata, più in là deserta,
  4. che terminava con un piccolo muro:
  5. un cantuccio dove mi siedo,
  6. solo; e mi sembra che nel punto in cui esso finisce,
  7. finisca anche la città.
  8. Trieste ha una sua grazia
  9. scontrosa. Se piace,
  10. è come un ragazzaccio rozzo e vorace,
  11. con gli occhi azzurri e mani troppo grandi 
  12. per regalare un fiore;
  13. come un amore
  14. venato di gelosia.
  15. Da questa salita scopro ogni sua chiesa, ogni sua strada,
  16. se conduce alla spiaggia affollata
  17. o alla collina sulla cui cima rocciosa si 
  18. accampa una casa, l’ultima.
  19. Ogni cosa
  20. è circondata
  21. da un’aria strana, tormentosa,
  22. l’aria del paese natio.
  23. La mia città, che è viva in ogni parte, mi
  24. riserva un cantuccio, fatto a posta per me,
  25. per la mia vita meditabonda e solitaria.
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