TRIASSICO

TRIASSICO
TRIASSICO


Il periodo triassico è la più bassa (antica) divisione dell’era mesozoica e copre il tempo geologico da circa 225 a 190.000.000 di anni fa. Il termine latino trias (che significa “tre”, più tardi modificato in triassico) fu proposto nel 1834 per una singolare sequenza di tre strati, della Germania centrale, che giacevano sopra il permiano e sotto gli strati giurassici. Quegli strati consistevano di un’unità superiore e di una inferiore di Red beds, una roccia sedimentaria di origine non marina caratterizzata dal colore rosso; fra le due unità, una serie intermedia di calcare marino, argilliti e arenaria. Al contrario di questa sequenza prevalentemente continentale ritrovata nell’Europa centrale e in Sardegna (Nurra, Iglesiente), le regioni alpina e mediterranea mostrano una sequenza marina continua e ricca di fossili. La zonazione stratigrafica degli strati marini è basata fondamentalmente sulla serie di fossili di diversi invertebrati: ammoniti e, in minor misura, alcuni bivalvi. Nelle Alpi meridionali (Dinaridi) e nelle Dolomiti furono stabilite le suddivisioni classiche del periodo, che prendono il nome dalle località di affioramento.

DEPOSITI TRIASSICI
Le risorse economiche contenute in sedimenti triassici sono relativamente scarse. Sale e gesso sono stati estratti in Europa centrale e negli Stati Uniti occidentali. Piccoli depositi di carbone sono stati trovati nella Carolina del Nord in Virginia (USA) e arenarie triassiche (Brownstone) degli Stati Uniti orientali sono state usate come pietre da costruzione. Gran parte dei più famosi marmi italiani provengono da depositi triassici.
Geosinclinali e depositi di scudo. Il triassico fu un periodo si estesa continentalità: cioè, vaste aree erano al di sopra del livello del mare. I mari erano per lo più confinati nei bacini oceanici e nelle fasce di geosinclinali che bordavano alcune delle aree continentali, come la zona della Tetide e la regione circumpacifica. Mari di piattaforma ricoprivano i margini continentali attorno all’Oceano Artico.
La Tetide era una fascia di geosinclinali estremamente complessa che si estendeva dalla Spagna attraverso la regione alpino-himalayana fino all’Oceano Pacifico. Le regioni marginali della geosinclinale sono in facies detritica, spesso alternata con depositi continentali a red beds. I sedimenti principali, nell’area centrale della geosinclinale, sono carbonatici.
Nella fascia di geosinclinali circumpacifiche, grovacche, argilliti e sedimenti silicei e vulcanici sono le facies predominanti, spesso in serie di grande potenza. I depositi di scudo (o piattaforma) della regione circumartica sono tutte arenarie, siltiti e argilliti. I sedimenti marini triassici sono presenti anche nel Madagascar; depositi costieri si ritrovano nell’Australia occidentale e nella fascia costiera del Queensland e vicino alla punta della penisola antartica.
Depositi continentali. I sedimenti continentali, specialmente in facies di red beds, sono particolarmente diffusi e caratteristici del triassico. I red beds consistono di depositi sedimentari (arenarie, siltiti e argille) formati in condizioni di clima arido e associati a depositi evaporitici. Il loro colore è il risultato dell’ossidazione dell’ematite (ossido ferrico) contenuta nella tessitura delle rocce.
MOVIMENTI CROSTALI
Attività ignea. L’attività ignea intrusiva ed effusiva non fu particolarmente intensa durante il triassico. In alcune aree, però, notevoli caratteristiche panoramiche si sono formate a causa dei flussi di lava che hanno attraversato i depositi a red beds.
Attività orogenica. L’attività orogenica, ovvero la formazione di montagne, non fu particolarmente vivace durante il triassico. Nel tardo triassico si formarono nuove fratture tettoniche all’interno del Pangea (il supercontinente formato durante il permiano): esso cominciò quindi a spezzarsi, e l’America Settentrionale si mosse verso ovest, mentre si apriva l’Oceano Atlantico.
La Crimea e il Caucaso (zona del Mar Nero), come pure un’area a est degli Zagros (Iran), si cominciarono a formare nel tardo triassico. Una buona parte della Cina subì vari gradi di diastrofismo e in Giappone avvenne una pronunciata orogenesi già nel medio triassico.
In Europa, dopo la grande orogenesi ercinica che aveva interessato il Massiccio Centrale, la Selva Nera e la valle del Reno fino ai Sudeti, questo è invece un periodo di stasi orogenetica.
CLIMA
Il clima, attraverso tutto il triassico, fu più o meno simile su tutta la Terra. Le diffuse condizioni di aridità che prevalsero sono ritenute riflettere l’ambiente continentale del Pangea.
FORME DI VITA
A causa dell’imponente estinzione degli invertebrati marini avvenuta alla fine del permiano, i ritrovamenti fossili del basso triassico sono piuttosto poveri.
Fauna marina. I fossili di invertebrati che predominano nel periodo sono le ubiquitarie ammoniti, che si svilupparono in molteplici varietà dall’unico gruppo scampato all’estinzione durante il permiano.
Bivalvi e brachiopodi erano anche presenti, ma in minor quantità. In alcuni casi, però, i resti di bivalvi formano spessi strati composti quasi esclusivamente di fossili. Tutti gli altri gruppi di invertebrati tendono a essere molto rari nei primi tempi del triassico. Durante il medio e il tardo triassico le ammoniti mantennero la loro predominanza, ma altri gruppi divennero più diversificati e importanti nel panorama dei fossili.
Fauna terrestre. A differenza della vita invertebrata, i vertebrati, che consistevano esclusivamente di anfibi e rettili nel primo triassico, non mostrano significative variazioni evolutive nel tempo e nella forma, durante il passaggio fra il permiano e il triassico. I tecodonti, uno dei più importanti gruppi rettiliani del triassico, diedero origine ai dinosauri, ai rettili volanti e agli ittiosauri e inoltre a un certo numero di gruppi minori, presto estinti, come i fitosauri, rettili simili nell’aspetto ai coccodrilli. Un altro importante gruppo rettiliano del triassico fu quello dei terapsidi, rettili con caratteristiche mammaliane, considerati i precursori dei primi veri mammiferi (teri) che compaiono nei depositi del tardo triassico.
Piante. La flora triassica è caratterizzata dalla dominanza delle gimnosperme, con felci, conifere, cicadee e gingkoine come forme più diffuse. Non vi sono fossili buoni testimoni della flora del triassico, forse per l’aridità del periodo.
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