TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE


Durante il periodo di stagnazione che ha caratterizzato gli anni settanta, le politiche keynesiane di sostegno della domanda avevano perso capacità di stimolare la ripresa.

Prevalse la tendenza a imputare alla spesa pubblica e all’eccessivo intervento dello stato nell’economia la responsabilità della stagnazione e dell’inflazione.

Ciò indusse alcuni governi ad imboccare la via politica definita NEOLIBERISTA.

Quest’ultima era una dottrina economica ispirata a quella di FRIEDMAN  e si basava su alcuni principi fondamentali:

_       Ridurre gli interventi dello stato in campo sociale

_       Restituzione delle attività produttive gestite dallo stato all’iniziativa privata.

_       Contenimento della spesa pubblica deve consentire un atteggiamento del carico fiscale su famiglie ed imprese.

Questi principi non vennero applicati ovunque ma gli obiettivi generali erano : la lotta all’inflazione,la riduzione del deficit e la stabilità monetaria, in una parola: il RIGORE ECONOMICO.

A partire dai primi anni 80 le economie dei paesi industrializzati entrarono in una fase di ripresa.

Un primo importante fattore fu la diminuzione dei prezzi delle materie prime e del petrolio che consentì di contenere l’inflazione e di rilanciare gli investimenti.

Nel 1979-80 i paesi produttori di materie prime avevano iniziato a perdere i vantaggi che avevano acquisito il decennio precedente.

In occidente vennero avviate politiche di RISPARMIO ENERGETICO con lo sviluppo di fonti alternative e sfruttamento di nuovi giacimenti.

Tutto ciò determinò una diminuzione del prezzo del petrolio con conseguenze positive per le economie dei paese sviluppati e negative per le economie del terzo mondo dipendenti dalle esportazioni.

Non vanno tralasciati altri due protagonisti significativi delle trasformazioni economiche:

  1. Innovazione tecnologica
  2. Decentramento delle produzioni

I paesi più industrializzati hanno intensificato le applicazioni in nuovi settori:

_       L’informatica ( con ‘introduzione del computer che ha avuto ampia diffusione)

_       La telematica

_       La robotica

_       Le biotecnologie

L’introduzione di nuove tecnologie si è combinato con la tendenza dei maggiori industriali a decentrare intere produzioni in paesi più poveri solitamente appartenenti al Terzo Mondo ( fenomeno della DECOLONIZZAZIONE ).

Possiamo inoltre dire che l’informatica, ha assunto grande importanza perché ha consentito l’applicazione di tecnologie LABOUR SAVING, cioè, che risparmiano lavoro permettendo alle imprese di ridurne il costo.

Sostanzialmente, i fattori importanti oltre l’informatica sono stati la telematica e la microelettronica che hanno creato nuovi mercati, nuove opportunità di lavoro e un nuovo settore economico ( NEW ECONOMY ).

Si può iniziare a parlare di SOCIETA’ POSTINDUSTRIALE per indicare una società in cui l’industria si avvia a perdere il suo ruolo di settore fondamentale a vantaggio del terziario.

Inoltre è proprio nel Novecento che possiamo iniziare a parlare di GLOBALIZZAZIONE intesa come diffusione dei processi, avvenuti in campo economico e tecnologico, su scala mondiale.

Questo termine comprende due importanti tendenze storiche :

_       INTERNAZIONALIZZAZIONE, cioè la dilatazione dei commerci

_       MULTINAZIONALIZZAZONE caratterizzata dall’emergere di imprese multinazionali e conferisce loro due caratteristiche peculiari che sono l’accelerazione nei flussi d’informazione e la tendenza ad investire non solo nel campo economico ma anche in quello sociale, culturale, giuridica e politica.

Limitandoci alla sfera economica un primo aspetto della globalizzazione è nella dilatazione degli scambi commerciali dovuta ai progressi nelle comunicazioni e alle politiche di liberalizzazione seguita da grandi organizzazioni come la WTO

( world trade organization ).

Vi è poi la globalizzazione produttiva che ha al suo centro le scelte di decolonizzazione accompagnate da politiche di “ riduzione delle dimensioni “(protagoniste sono le imprese transazionali).

La globalizzazione finanziaria, infine, riguarda la crescita dei movimenti di capitali a livello mondiale.

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