TERRA di QUASIMODO

TERRA di QUASIMODO

TERRA di QUASIMODO


“TERRA”

Notte,serene ombre
culla d’aria,
mi giunge il vento se in te mi spazio,
con esso il mare odore della terra
dove canta la mia gente
a vele, a nasse ,
a bambini anzi l’alba desti.

Monti secchi,pianure d’erba prima
che aspetta mandrie a greggi ,
m’è dentro il male vostro che mi scava.

PARAFRASI

La notte, con le sue tranquille ombre, come in una culla d’ aria, mi giunge il vento se nella notte mi apro, con essa il vento mi porta l’odore della mia terra dove la gente siciliana canta alla riva e lavora con le vele e con le nasse, e dove i bambini sono svegli già all’ alba, dove ci sono monti secchi che prima erano pianure d’erba, ma che sono state mangiate dalle mandrie e dai greggi. A questi pensieri e a voi, dentro di me, mi corrode la nostalgia.

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