TERMINOLOGIA KANTIANA
- Empirismo = corrente filosofica che ravvisa l’origine e il fondamento della conoscenza
- nell’esperienza sensibile
- Razionalismo = corrente filosofica che assegna alla ragione il primato nella guida della conoscenza
- e della morale umana
- Dogmatismo = atteggiamento di affermazione di tesi ed enunciati ritenuti inconfutabili senza
- esaminarne il fondamento razionale
- Criticismo = l’indagine sulle capacità della ragione. La critica della ragione permette di
- determinare possibilità e limiti della conoscenza
- Metafisica = l’essere intelligibile è inconoscibile,quindi essa non è considerata una scienza,in
- quanto ogni conoscenza è a priori e l’esistenza di Dio, dell’anima e del mondo
- non sono oggetti di esperienza. La ragione fallisce nell’unificare l’esperienza
- intellettuale non trovando un contenuto alle idee della ragione
- Critica della ragion pura = Kant sottopose a giudizio la ragione umana. Per critica
- della ragion pura egli intese la critica della facoltà della ragione
- riguardo il problema della conoscenza e quindi della possibilità
- dello studio della metafisica
- Ragione = l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità coincide con l’esercizio della ragione, che
- coincide con la libertà di critica e l’autorità. Sul piano morale la ragione ha una
- funzione pienamente legislativa
- A priori = prima dell’esperienza
- A posteriori = dopo l’esperienza
- Categorie = i modi in cui l’intelletto unifica e sintetizza i dati sensibili
- Giudizi Analitici a priori = il predicato esprime un carattere già compreso nel concetto;è inoltre
- universale e necessario,in quanto non arricchiscono la nostra
- conoscenza
- Giudizi sintetici a posteriori = connettono soggetto e predicato in base ad una constatazione di
- fatto ed arricchiscono la conoscenza
- Giudizi sintetici a priori = il predicato aggiunge una nuova nozione a quella del soggetto e sono
- universali e necessari
- Intelletto = concreta costituzione di oggetti intelligibili attraverso i giudizi in cui si applicano le
- categorie al dato sensibile
- Natura = principio di generazione delle cose e la totalità della realtà intesa nel suo ordine e nelle
- sue leggi
- Materia = ciò di cui sono costituite le cose sensibili
- Forma = ciò che permette di ordinare i dati sensoriali in un sapere strutturato le cui condizioni
- sono a priori nella facoltà conoscitiva. Coincide con le forme della sensibilità,spazio e
- tempo, e con le forme dell’intelletto,le 12 categorie.
- Concetto = ciò che conosciamo di una cosa e perciò la sua essenza. Kant distingue i concetti
- empirici ,astratti dall’esperienza, da quelli puri, ossia le forme a priori dell’intelletto
- che rendono possibile la conoscenza fenomenica
- Intuizione = forma della conoscenza che si riferisce immediatamente agli oggetti,ordina le
- sensazioni in una forma determinata e offre il suo contenuto all’intelletto
- Intuizione sensibile = intuizione propria dell’essere pensante finito. Coincide con la recettività
- della sensibilità. Kant distingue tra intuizioni empiriche,cioè l’immediato
- riferirsi all’oggetto, e intuizioni pure, cioè le forme a priori
- Fenomeno = la realtà quale ci appare tramite le forme a priori, l’oggetto della conoscenza in
- quanto condizionato dalle forme dell’intuizione e dalle categorie dell’intelletto
- Noumeno = “cosa in se”, realtà com’è in se stessa, l’essenza dell’oggetto. Non può essere
- conosciuto dall’uomo in quanto è pensabile solo da Dio
- Sensibilità = elemento puramente materiale e soggettivo della rappresentazione delle cose
- Puro = non mescolato all’empirico,ossia tutte le rappresentazioni in cui non v’è nulla che
- appartenga alla sensazione
- Estetica = attività sensibile dello spirito conoscente
- Trascendentale = ciò che riguarda le condizioni di possibilità a priori degli oggetti e dunque è
- condizione di possibilità dell’esperienza e della conoscenza
- Trascendente = nozione che va oltre i limiti dell’esperienza sensibile come avviene per la
- metafisica
- Estetica trascendentale = si ricercano le forme a priori dell’intuizione empirica, cioè della
- percezione dei corpi e dei fenomeni
- Appercezione = attività della conoscenza che accompagna tutte le rappresentazioni;l’appercezione
- pura unifica le rappresentazioni nella conoscenza
- Io penso = funzione trascendentale del soggetto,inteso come fondamento della conoscenza e centro
- di unificazione sintetica dell’esperienza(appercezione pura)
- Io legislatore = l’oggetto si adegua al soggetto,quindi l’uomo legifera sulla natura
- Rivoluzione copernicana = l’oggetto è il fenomeno, che è ricevuto dalla sensibilità e pensato
- dall’intelletto e appare soltanto nel rapporto con il soggetto
- conoscente;la natura si adatta al disegno della ragione
- Critica della ragion pratica = Kant propone di cercare le condizioni della morale;infatti nell’uomo
- è presente una legge morale che comanda incondizionatamente
- Imperativo = forma della necessità oggettiva di un’azione. L’imperativo categorico è il comando
- incondizionato della legge morale che ha in se stesso il proprio fine. L’imperativo
- ipotetico è un comando relativo ai mezzi da utilizzare per ottenere uno scopo
- Legge morale = è un fatto di ragione. Il movente della condotta non è più il sentimento, ma la
- ragione. In tal modo la norma morale non deriva più dall’esterno, ma è assoluta,
- è un imperativo categorico, è il “devi perché devi”.
- La legge fondamentale della critica della ragion pratica afferma che l’uomo deve
- essere sempre usato come fine e mai come mezzo
- Massima = regola di condotta che rinvia esclusivamente alla volontà del soggetto. La massima
- quindi distinta dalla legge morale, ma non si pone un’opposizione assoluta : può
- darsi massima senza legge, ma la legge morale implica sempre la massima di adottare
- la legge morale come imperativo categorico
- Postulati = proposizione primitiva di una teoria,assunta per vera senza dimostrazione
- Religione = la fede che Kant ha salvato non è quella delle religioni positive, ma la fede fondata
- Sulla legge morale, e a tale fede si riduce il nucleo essenziale di ogni religione storica
- Critica del giudizio = risolvere il dualismo tra fenomeno e noumeno,fra determinismo e libertà.