TECNICHE E PITTURA VASCOLARE PRESSO LE CIVILTA CRETESE E MICENEA

TECNICHE E PITTURA VASCOLARE PRESSO LE CIVILTA CRETESE E MICENEA

Ceramica

Materiale ricavato dalla cottura, in appositi forni, di sostanze minerali naturali, principalmente argilla1 e caolino2. In particolare, dal caolino si ottengono la porcellana, le terraglie e i grès fini, dalle argille comuni si ottengono le terrecotte e i grès naturali, e dalle argille fini le maioliche

Notevoli sono le differenze tra manufatti che hanno differente grado di porosità nella pasta di origine. In linea di massima, i prodotti con paste compatte sono più duri e più pregiati oltre ad essere naturalmente impermeabili (gres, porcellana); quelli con paste porose sono, di contro, prodotti più fragili e relativamente permeabili (terracotta, terraglia e maiolica). Questi ultimi prodotti, per essere resi impermeabili devono ricevere un  rivestimento (invetriatura o smaltatura). Gli altri si rivestono solo per motivi decorativi.

Anche la cottura dei manufatti avviene a temperature diverse: i prodotti più porosi richiedono temperature intorno ai 900 – 1200 °C. Quelli a pasta compatta, 1200 – 1280 °C.

Tecniche di lavorazione

L’uomo ha imparato, da tempo immemorabile, ad utilizzare l’argilla per modellare i suoi primi manufatti e si hanno prove inconfutabili che, già a partire dal IV millennio a. C., sia comparso il tornio (un palo, con funzione di asse, su cui  ruota una piattaforma lignea). È naturale che la comparsa del tornio abbia reso molto più regolari le forme delle terrecotte.

Quando, in seguito, si diffonderà l’uso della decorazione si avranno anche notizie dello sviluppo di un fiorente commercio di tali manufatti.

Ceramica cretese

Cretesi, già a partire dal secondo millennio a. C., si specializzarono nell’arte della ceramica e allacciarono stretti rapporti commerciali con vari popoli dell’area mediterranea.  

È interessante notare l’evoluzione nella decorazione vascolare:

  • Dapprima si pratica una decorazione con motivi soprattutto geometrici (semplicità di forme e pochi ed essenziali colori).
  • Successivamente la decorazione diventa di tipo naturalistico con animali e vegetali.
  • Infine (e siamo già nel periodo Arcaico della civiltà greca) la decorazione diviene anche l’opportunità per raccontare una storia, un avvenimento, un atto eroico, un’impresa leggendaria, ecc.

 

Tra le prime ceramiche cretesi (tra il 2000 e il 1800 a. C. circa) sono da ricordare quelle dette di Kamàres (dalla grotta di culto, sopra il villaggio di Kamàres, alle falde del monte Ida, dove è stato ritrovato un gran numero di oggetti ceramici).  

Brocche in stile detto di Kamares

(con motivi decorativi geometrici)

(1800-1700 a.C.)

Altezza ~30 cm

Museo Archeologico di Iraklion (Creta)

        

 

La decorazione privilegia motivi geometrico-vegetali a volute, spirali, intrecci. I colori sono pochi ma vivaci, resi ancor più luminosi e brillanti dalla vernice vetrificata e dal nero di fondo.

 

 

Tra il 1700 e il 1400 a. C., la decorazione vascolare assume una valenza più naturalistica. Molti soggetti derivano dal mondo vegetale e marino e sono trattati con eccezionale verismo.  
 

Brocche in stile detto di Gurnià

(con motivi decorativi naturalistici)

(1700-1400 a.C.)

Altezza ~20 cm

Museo Archeologico di Iraklion (Creta)

          

 

Non c’è da stupirsi se l’artista cretese si ispira ad una vasta gamma di creature marine (delfini, coralli, ricci, polipi, ecc.) trattandosi di una civiltà che deve quasi tutta la propria stessa esistenza alla vicinanza del mare. 
 

Ceramica micenea

Intorno al 1600 a. C., nell’area del Peloponneso si stabilirono popolazioni di origine dorica. Non ci sono testimonianze di scontri violenti. Anzi è assai probabile che tra le popolazioni locali e i nuovi arrivati ci sia stata una pacifica integrazione. I nuovi arrivati tuttavia si caratterizzarono per la vitalità e per l’abilità artigianale. Costruirono nuove città e le fortificarono in modo stupefacente. Da una di esse, Micene, l’intera popolazione prenderà il nome di “micenea”, con cui viene generalmente identificata.  

Pur non essendoci precise informazioni al riguardo, si presuppone che i micenei, abili artigiani, abbiano appreso la tecnica della ceramica dalla vicina civiltà cretese, diventando abili a loro volta. La loro bravura divenne però più evidente nella produzione orafa. In tale tecnica furono insuperabili (notissimi  sono i manufatti, per arricchire i corredi funebri dei grandi personaggi, ritrovati nelle tombe micenee). 

Le due civiltà, quella cretese e quella micenea, convissero per alcuni secoli. Infine, intorno al 1100 a. C., per il sopraggiungere di una popolazione prevalentemente di stirpe ancora dorica, nell’area si scatenerà una specie di guerra per la sopravvivenza che vedrà vittoriosi i nuovi arrivati. È chiaro che ci sarà anche un fenomeno di integrazione con i sopravvissuti, resta tuttavia chiaro che da tale sconvolgimento avrà origine la civiltà Greca.  

I Greci erediteranno quasi tutto dalle popolazioni precedenti, anche se ci vorrà un periodo di tempo piuttosto lungo per la ripresa.