Tardo Elladico Minoico

Tardo Elladico Minoico

 A partire dal 1600, mentre a Creta continua il Periodo Deuteropalaziale, sul continente fiorisce la civiltà micenea, derivante dalla fusione della civiltà dei conquistatori achei e di quella dei popoli preesistenti.

Cenni storici

Fondazione di numerose città: Micene, Tirinto, Argo, Corinto (Argolide); Pilo (Messenia); Atene (Attica); Tebe, Orcomeno, Gla (Beozia); Iolco (Tessaglia); Sparta (Laconia); Mileto, Rodi (Ionia) 

Crescita della ricchezza e della potenza dei vari regni

Assimilazione della cultura cretese da parte degli Achei

Indebolimento del potere cretese: la catastrofica eruzione del vulcano di Tera (datata nel 1644 in base al ghiaccio polare; nel 1628 in base ai pini americani; nel 1450 in base all’archeologia tradizionale) provoca immani maremoti che distruggono le navi e parte dell’entroterra di Creta; si incrina la fiducia del popolo  nella  benevolenza della natura e nel potere sacro dei re; caos politico-sociale.

Conquista micenea di Creta (1500 o 1450 ca.)

Guerra di vari regni achei contro Troia (1200): è un fatto storico, come dimostrano le seguenti testimonianze:

Schliemann scoprì varie città sovrapposte nel sito della Troia omerica. La città di cui parla Omero è probabilmente Troia VIIa (Blegen), oggi rinominata Troia VIi, distrutta da un incendio, databile fra il 1230 e il 1180 (Schachermeyr pensava piuttosto a Troia VI, distrutta da un terremoto, in cui si potrebbe vedere l’origine della leggenda del cavallo di Troia, sacro a Posidone “scuotitor della terra”, databile forse al 1250)

Testimonianze dei testi ittiti su un certo Aleksandus (Alessandro), re di Wilusa (Ilio), nella regione di Taruisa (Troia) e sul regno di Ahhiyawa (Achei ?: forse Rodi o Mileto)

Nel 1995 negli scavi di Troia è stato scoperto un sigillo luvio; inoltre alcuni nomi di eroi troiani nell’Iliade sembrano luvii (p.es. Priamo sarebbe una trascrizione del luvio Priimuua “uomo dal grandissimo coraggio”)

Troia quindi doveva essere una città fiorente, in un luogo ricco di acqua, di boschi e selvaggina, di pascoli per il bestiame, di campi per coltivare cereali. La cerchia muraria abbracciava 30 ettari, per cui gli abitanti dovevano essere circa 7000, non pochi per l’epoca. Soprattutto la città era a pochi chilometri dal mare, dove un porto naturale consentiva l’approdo alle navi che volevano attraversare i Dardanelli quando la navigazione era resa impossibile dal forte vento di Borea (che può soffiare nella zona anche per vari mesi di seguito). Gli abitanti parlavano probabilmente il luvio (lingua indoeuropea affine all’ittita), ma doveva essere conosciuto anche il greco, se un re del XIV secolo si chiamava Aleksandus = Ἀλέξανδρος. Era inoltre possibile la presenza di piccole comunità commerciali straniere.

Le cause della guerra che emergono dall’Iliade (amore del saccheggio, vendetta per un torto subito, ricerca di κλέος), sono abbastanza plausibili per una società di tipo feudale e guerriero come quella micenea

Fine della civiltà micenea: i palazzi dei re micenei sono via via distrutti (dal 1400 al 1200 ca.)

Cause del crollo: ci sono varie ipotesi:

  • Invasione dei Dori
  • Invasione dei “popoli del mare” (le tavolette di Pilo testimoniano che si sorvegliavano le coste)
  • Lotte interne
  • Variazioni climatiche: siccità seguita da carestia e lotte civili (Carpenter)