Dalla Vita nova il sonetto Tanto gentile cap XXVI
Dalla Vita nova il sonetto Tanto gentile cap XXVI
Dalla Vita nova il sonetto Tanto gentile cap XXVI
traduzione dalla vita nova il sonetto
Vede perfettamente onne salute
chi la mia donna tra le donne vede;
quelle che vanno con lei son tenute
di bella grazia a Dio render merzede(1).
E sua bieltate è di tanta vertute,
che nulla invidia a l’altre ne procede(2),
anzi le face andar seco vestute
di gentilezza, d’amore e di fede.
La vista sua fa onne cosa umile;
e non fa sola sé parer piacente,
ma ciascuna(3) per lei riceve onore.
Ed è ne li atti suoi tanto gentile,
che nessun la si può recare a mente(4),
che non sospiri in dolcezza d’amore(5)
- Chi vede la mia donna tra altre donne vede
- pienamente ogni beatitudine; le altre, che
- vanno insieme a lei, sono tenute a rendere
- grazie a Dio di tanto favore.
- E la sua bellezza è di tanto benefico valore,
- che non ne deriva alle altre donne alcuna
- invidia, anzi le fa procedere con lei rivestite di
- nobiltà, d’amore e di fede.
Vedere lei [Beatrice] rende benevola ogni- persona; e non fa solo apparire bella se
- stessa, ma ciascun’ altra donna viene onorata
- grazie a lei.
E Beatrice nei suoi gesti è tanto nobile, che- nessuno può rammentarsi di lei senza
- sospirare per dolcezza d’amore.
1. son tenute … merzede: sono tenute a rendere grazie a Dio di tanto favore (bella grazia; di essere cioè vicine a Beatrice).
2. che nulla … procede: che non ne deriva (ne procede) alle altre donne alcuna invidia.
3. ciascuna: ogni donna.
4. la si può recare a mente: può rammentarsi di lei.
5. che … d’amore: senza sospirare per (in) dolcezza d’amore.