ECCIDIO DI ARGELATO 1945

ECCIDIO DI ARGELATO 1945

ECCIDIO DI ARGELATO 1945


L’eccidio di Argelato avvenuto a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, a guerra finita, fu l’esecuzione sommaria, compiuta da partigiani delle Brigate Garibaldi e preceduta da torture e sevizie, prima di 12 persone l’8 maggio 1945 e in seguito di altre 17 persone, tra cui i sette fratelli Govoni l’11 maggio 1945.

La guerra è terminata il 25 aprile 1945 ed in tale data le autorità legittime avevano impartito l’ordine di rispettare i nemici. La fase insurrezionale è una misera e orrenda idea che serve di copertura per le atrocità criminose perpetrate dopo la fine della guerra. Chi non si ricorda la vicenda dei sette “guerriglieri” fratelli Cervi? Non vi è un solo studente che sappia che, dopo la conclusione della guerra, i partigiani hanno ucciso i sette fratelli Govoni, rei d’essere stati – e neppure tutti – militanti fascisti. L’eccidio avvenne ad Argelato, presso il podere Grazia.

Dino, Emo, Augusto, Marino, Giuseppe, Primo e Ida; assassinati da un gruppo di partigiani comunisti, perché colpevoli (a loro dire) di aver accettato rapporti di cordialità ed ospitalità con i militi del fascio ed uno di loro di aver risposto alla chiamata doverosa della Repubblica Sociale.


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ARGELATO 1945

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L’eccidio di Argelato avvenuto a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, a guerra finita, fu l’esecuzione sommaria, compiuta da partigiani delle Brigate Garibaldi e preceduta da torture e sevizie, prima di 12 persone l’8 maggio 1945 e in seguito di altre 17 persone, tra cui i sette fratelli Govoni l’11 maggio 1945.

La guerra è terminata il 25 aprile 1945 ed in tale data le autorità legittime avevano impartito l’ordine di rispettare i nemici. La fase insurrezionale è una misera e orrenda idea che serve di copertura per le atrocità criminose perpetrate dopo la fine della guerra. Chi non si ricorda la vicenda dei sette “guerriglieri” fratelli Cervi? Non vi è un solo studente che sappia che, dopo la conclusione della guerra, i partigiani hanno ucciso i sette fratelli Govoni, rei d’essere stati – e neppure tutti – militanti fascisti. L’eccidio avvenne ad Argelato, presso il podere Grazia.

Dino, Emo, Augusto, Marino, Giuseppe, Primo e Ida; assassinati da un gruppo di partigiani comunisti, perché colpevoli (a loro dire) di aver accettato rapporti di cordialità ed ospitalità con i militi del fascio ed uno di loro di aver risposto alla chiamata doverosa della Repubblica Sociale.


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