SCUOLA APPUNTI SUL BAROCCO

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Si intende con questa denominazione il movimento artistico che seguì il Rinascimento e caratterizzò il sec. XVII, perdurando con qualche lieve modifica (es. lo stile rococò) fino al neo-classicismo. Soggetta fino a qualche tempo fa ad un giudizio negativo da parte della critica, l’arte barocca è stata oggi rivalutata ed inquadrata storicamente in una più giusta luce. Essa ci appare infatti come il naturale succedere alla statica solennità delle forme, che aveva avuto la sua massima espressione in Michelangelo e in Raffaello ed era poi decaduta nel manierismo,di un dinamico ed impulsivo empito di vitalità che, pur turbando l’ordine logico che il Rinascimento aveva voluto stabilire, non mancò di una propria e valida forma espressiva. Fu come se l’uomo del nuovo secolo si fosse reso conto improvvisamente delle forze contrastanti e irrazionali che si muovevano intorno a lui al di fuori di rigidi schemi e fosse stato colpito dalla rivelazione della molteplicità degli aspetti cosmici. Da questo il violento movimento impresso alle masse, il grandioso e talvolta eccessivo sviluppo delle proporzioni, l’accentrarsi di più motivi tesi a dare alla composizione un aspetto ricco e complesso. All’origine l’arte barocca sorse come reazione contro quella della seconda metà del ‘500, cristallizzata in forme manieristiche senza alcun soffio di vera originalità. Contribuì a questa reazione il nuovo spirito della chiesa cattolica, liberatasi con la vittoria della Montagna Bianca (1620) dalla castigatezza e austerità di costumi cui si era uniformata in seguito alle accuse di corruzione mosse dalla Riforma protestante. L’architettura espresse questo nuovo momento con l’accentuato rilievo delle masse e la drammatica incidenza chiaroscurale, ricollegandosi idealmente, attraverso l’arte michelangiolesca, a quella dell’impero romano. Le forme classiche subirono una interpretazione libera e vivace e vennero trasfigurate secondo il nuovo ideale estetico di natura essenzialmente prospettica, volto alla realizzazione di effetti scenografici e fastosi. L’architetto che diede l’impronta maggiore alle nuove forme barocche fu Gian Lorenzo Bernini.

La scultura fu considerata più che altro un complemento indispensabile dell’architettura e, traendo origine dalla vigorosa plastica michelangiolesca, accentuò il movimento e la torsione dei piani dando grande importanza a panneggi e ad elementi ornamentali. Si impose anche in quest’arte il gusto del Bernini, che reagì ai manieristi cinquecenteschi (Danti, Montorsoli, Ammannati, Bandinelli) con l’esuberante vitalità della sua statuaria ricca di movimento e di giochi di luce, a volte di una virtuosità stilistica eccezionale. I gruppi scultorei popolarono ed arricchirono l’esterno degli edifici dando loro una caratteristica fisionomia. Mai come nel secolo XVII la scultura ebbe tanta varietà di applicazioni e raggiunse effetti così grandiosi e pittoreschi.

Nel campo della pittura vi fu una reazione contro i vuoti epigoni di Michelangelo e Raffaello, reazione che diede luogo a due correnti: da una parte esplose con violenza il deciso realismo del Caravaggio; dall’altra il carattere decorativo e scenografico, proprio alla maggior parte delle espressioni artistiche del tempo, prevalse nell’eclettismo dei Carracci. La pittura fu intesa soprattutto nel suo valore decorativo e ricoprì volte e muri di figure animate da ritmici movimenti su sfondi prospettici dalla profonda spazialità. A questa pittura, che ebbe tra i più efficaci rappresentanti il Sacchi, il Maratta, Luca Giordano, Pietro da Cortona, si rimproverano eccessiva teatralità, superficialità e sfoggio di decorazioni, ma non le si possono negare grande vitalità e consumata abilità tecnica.

Tra le arti minori quella dell’arredamento si espresse in forme pompose, ricche di intagli e dorature; vi fu poi un miglioramento in senso tecnico ed una maggiore fastosità e varietà di motivi nell’arte dell’arazzo, del vetro, della ceramica, dei metalli. Fu creato il cosiddetto «ornato barocco», pieno di fogliami, volute, panneggi, festoni, che venne profuso dovunque e contribuì in notevole misura a determinare il profilo dello stile.

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Si intende con questa denominazione il movimento artistico che seguì il Rinascimento e caratterizzò il sec. XVII, perdurando con qualche lieve modifica (es. lo stile rococò) fino al neo-classicismo. Soggetta fino a qualche tempo fa ad un giudizio negativo da parte della critica, l’arte barocca è stata oggi rivalutata ed inquadrata storicamente in una più giusta luce. Essa ci appare infatti come il naturale succedere alla statica solennità delle forme, che aveva avuto la sua massima espressione in Michelangelo e in Raffaello ed era poi decaduta nel manierismo,di un dinamico ed impulsivo empito di vitalità che, pur turbando l’ordine logico che il Rinascimento aveva voluto stabilire, non mancò di una propria e valida forma espressiva. Fu come se l’uomo del nuovo secolo si fosse reso conto improvvisamente delle forze contrastanti e irrazionali che si muovevano intorno a lui al di fuori di rigidi schemi e fosse stato colpito dalla rivelazione della molteplicità degli aspetti cosmici. Da questo il violento movimento impresso alle masse, il grandioso e talvolta eccessivo sviluppo delle proporzioni, l’accentrarsi di più motivi tesi a dare alla composizione un aspetto ricco e complesso. All’origine l’arte barocca sorse come reazione contro quella della seconda metà del ‘500, cristallizzata in forme manieristiche senza alcun soffio di vera originalità. Contribuì a questa reazione il nuovo spirito della chiesa cattolica, liberatasi con la vittoria della Montagna Bianca (1620) dalla castigatezza e austerità di costumi cui si era uniformata in seguito alle accuse di corruzione mosse dalla Riforma protestante. L’architettura espresse questo nuovo momento con l’accentuato rilievo delle masse e la drammatica incidenza chiaroscurale, ricollegandosi idealmente, attraverso l’arte michelangiolesca, a quella dell’impero romano. Le forme classiche subirono una interpretazione libera e vivace e vennero trasfigurate secondo il nuovo ideale estetico di natura essenzialmente prospettica, volto alla realizzazione di effetti scenografici e fastosi. L’architetto che diede l’impronta maggiore alle nuove forme barocche fu Gian Lorenzo Bernini.

La scultura fu considerata più che altro un complemento indispensabile dell’architettura e, traendo origine dalla vigorosa plastica michelangiolesca, accentuò il movimento e la torsione dei piani dando grande importanza a panneggi e ad elementi ornamentali. Si impose anche in quest’arte il gusto del Bernini, che reagì ai manieristi cinquecenteschi (Danti, Montorsoli, Ammannati, Bandinelli) con l’esuberante vitalità della sua statuaria ricca di movimento e di giochi di luce, a volte di una virtuosità stilistica eccezionale. I gruppi scultorei popolarono ed arricchirono l’esterno degli edifici dando loro una caratteristica fisionomia. Mai come nel secolo XVII la scultura ebbe tanta varietà di applicazioni e raggiunse effetti così grandiosi e pittoreschi.

Nel campo della pittura vi fu una reazione contro i vuoti epigoni di Michelangelo e Raffaello, reazione che diede luogo a due correnti: da una parte esplose con violenza il deciso realismo del Caravaggio; dall’altra il carattere decorativo e scenografico, proprio alla maggior parte delle espressioni artistiche del tempo, prevalse nell’eclettismo dei Carracci. La pittura fu intesa soprattutto nel suo valore decorativo e ricoprì volte e muri di figure animate da ritmici movimenti su sfondi prospettici dalla profonda spazialità. A questa pittura, che ebbe tra i più efficaci rappresentanti il Sacchi, il Maratta, Luca Giordano, Pietro da Cortona, si rimproverano eccessiva teatralità, superficialità e sfoggio di decorazioni, ma non le si possono negare grande vitalità e consumata abilità tecnica.

Tra le arti minori quella dell’arredamento si espresse in forme pompose, ricche di intagli e dorature; vi fu poi un miglioramento in senso tecnico ed una maggiore fastosità e varietà di motivi nell’arte dell’arazzo, del vetro, della ceramica, dei metalli. Fu creato il cosiddetto «ornato barocco», pieno di fogliami, volute, panneggi, festoni, che venne profuso dovunque e contribuì in notevole misura a determinare il profilo dello stile.


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