ETTORE E ANDROMACA PARAFRASI VV 392 502

ETTORE E ANDROMACA PARAFRASI VV 392 502

(da Iliade, canto VI, vv 370-500 trad. di R. Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino, 1993)


PARAFRASI

Allora, il grande Ettore, con l’elmo luccicante le disse: 
“Andromaca, anche io penso a tutto questo; ma ho troppa 
paura per il destino dei troiani e per le loro donne 
e non voglio comportarmi da vile e non andare in guerra. 
Ho imparato ad essere sempre forte e il mio cuore dice che è giusto che io vada 
come ho sempre fatto combattendo fra i primi troiani 
e rendendo mio padre orgoglioso di me come lo sono io. 
Di questo sono sicuro nell’anima e nel cuore: 
verrà il giorno in cui troia sarà distrutta, 
insieme a Priamo e ai suoi guerrieri 
ma non avrò dolore per i troiani; 
al contrario ne avrò per Ecuba e per il re Priamo 
e per i troiani che anche se sono molto forti 
moriranno a causa dei nemici. 
Per quanto riguarda te, qualche soldato greco, 
ti trascinerà via piangente, e ti renderà schiava: 
vivendo nella città greca, dovrai lavorare per loro, 
prendere l’acqua presso le sorgenti di Messeìde o Iperea 
farai tutto per loro: su di te cadrà un destino pesante. 
E quando qualcuno ti vedrà piangere, dirà: 
“Ecco la moglie di Ettore, 
che quando combatteva per troia era il più forte”! 
e ogni volta per te, ascoltarli, sarà una sofferenza 
perché sarai senza l’uomo che avrebbe potuto salvarti dalla schiavitù. 
Sarò già morto e seppellito 
prima che ti faranno schiava”! 
E dicendo così Ettore tese le braccia a suo figlio 
ma lui si tirò indietro e si strinse al petto della balia 
guardando l’aspetto del padre, gridò 
perché si spaventò dell’armatura e dell’elmo, 
e del pennacchio che vedeva muoversi sulla sua punta. 
Ettore e Andromaca sorrisero. 
Allora Ettore si tolse l’elmo scintillante 
e lo posò a terra; 
diede un bacio a suo figlio, lo prese tra le braccia, 
pregò Zeus e gli altri dei e gli chiese 
di farlo crescere come lui, forte, 
di farlo distinguere tra i troiani, 
e di farlo regnare da sovrano su troia; 
“fate che un giorno diranno che lui è più forte di suo padre, 
quando tornerà dalla guerra portando il corpo 
del nemico sconfitto e che sua madre sia orgoglioso di lui”! 
Dopo aver detto queste parole, mise suo figlio 
tra le braccia di sua moglie e lei lo strinse a se, 
mentre sorrideva tra le lacrime; Ettore guardandola si intenerì, 
la accarezzò e le disse: 
“ Cara, non rattristarti! 
Se non è destino, nessuno potrà uccidermi, 
sappi però che nessuno lo può evitare 
nel momento in cui nasce, sia lui valoroso o vile. 
Ora va a casa e pensa alle tue cose 
al telaio, al fuso; ordina alle serve 
di fare il loro lavoro; alla guerra ci penseranno gli uomini 
e io prima di tutti”. 
Ettore poi si rimise l’elmo piumato; 
Andromaca si avviò verso casa ma 
piangendo si voltò indietro più volte; 


EPITETI

Ettore elmo abbagliante,(ELMO LUCCICANTE)→(1)

>1. abbagliante: splendente, rilucente.

col bambino e un’ancella bel peplo→(2)

>2.peplo: veste di lana bianca,lunga fino piedi,fissata alle spalle con una fibbia.

stava sopra la torre→(3)

>3. torre: la torre delle porte Scee, porte della città attraverso le quali i Troiani passavano per recarsi sul campo di battaglia.

qui la sposa ricchi doni→(4)

>4. sposa ricchi doni: sposa con ricca dote.

Tebe Ipoplacia, signore di genti cilice→(5)

>5. Andromaca … cilice: Andromaca è figlia di Eezíone re di Tebe, città della Cilicia in Asia Minore, che sorgeva ai piedi del monte Placo ricco di boschi (selvoso). È per questo che Tebe era chiamata «Ipoplacia», che in greco significa appunto «sotto il Placo».

figlio d’Ettore amato, simile a vaga→(6)

>6. vaga: bella.

Ettore lo chiamava Scamandrio→(7)

>7.scamandrio: dal nome del fiume scamandro che scorreva nella pianura di troia.

Astinante→(8)

>8. Astianatte: in greco significa «difensore della città».

Ettore salvava Ilio→(9)

>9. Ilio: altro nome di Troia, da Ilo, fondatore della città.

tu sei il mio sposo fiorente→(10)

>10. fiorente: forte, vigoroso.

ferma l’esercito presso il caprifico→(11)

>11. caprifico: fico selvatico, presso le porte Scee, del quale le capre sono ghiotte.

del forte figlio di Tideo→(12)

>12. i migliori … Tideo: i più valorosi eroi achei: Aiace Telamonio, re di Salamina, e Aiace Oileo, re di Locri; Idomeneo, re di Creta; Agamennone e Menelao, figli di Atreo; diomede,figlio di tideo.

rossore dei Teucri→(13)

>13. rossore dei Teucri: vergogna dei Teucri, ossia dei Troiani.

non per la stessa Ecuba→(14)

>14. Ecuba: madre di Ettore e moglie del re Priamo.

acheo chitone di bronzo→(15)

>15. qualche acheo … bronzo: qualche guerriero acheo armato di una corazza di bronzo.

trascinerà via piangente, libero giorno togliendoti→(16)

>16. libero giorno togliendoti: privandoti della libertà e quindi rendendoti schiava.

vivendo in Argo, dovrai per altra→(17) tessere tela

>17 . per altra: per un altra donna,per una padrona.

portar acqua di Messeíde o Iperea→(18)

>18. Messeíde o Iperea: nomi di due fonti della Grecia. La fonte Messeíde si trova in Laconia; la fonte Iperea in Tessaglia.

priva dell’uomo che schiavo giorno→(19)

>19. schiavo giorno: i giorni della schiavitù.

Morto, però, m’imprigioni la terra su me riversata→(20)

>20. m’imprigioni … riversata: mi ricopra la terra gettata sopra il mio sepolcro.

spaventato dal bronzo e dal cimiero chiomato→(21)

>21. cimiero chiomato: pennacchio di crine di cavallo posto sull’elmo quale ornamento.

quando verrà dalla lotta. Porti egli le spoglie cruente→(22)

>22. spoglie cruente: armature insanguinate.

n..contro il destino potrà gettarmi nell’ Ade→(23) ma la Moira→(24)

>23. Ade: regno dei morti.

>24. Moira: detta anche Parca, è la dea del destino degli uomini.

Su, torna a casa, e pensa all’opere tue,telaio, e fuso→(25)

>25. pensa … fuso: pensa ai tuoi lavori domestici, a tessere e a filare.

sfuggendo alle mani, al furore dei Danai→(26)

>26. Danai: altro nome dei Greci, così detti perché discendenti di Danao, re di Argo.



Ettore e Andromaca parafrasi

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parafrasi ettore e andromaca verso 392-502

parafrasi ettore e andromaca verso 392-502

parafrasi ettore e andromaca verso 392-502

(da Iliade, canto VI, vv 370-500 trad. di R. Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino, 1993)

FONTE:www.edatlas.it


PARAFRASI

Allora, il grande Ettore, con l’elmo luccicante le disse: 
“Andromaca, anche io penso a tutto questo; ma ho troppa 
paura per il destino dei troiani e per le loro donne 
e non voglio comportarmi da vile e non andare in guerra. 
Ho imparato ad essere sempre forte e il mio cuore dice che è giusto che io vada 
come ho sempre fatto combattendo fra i primi troiani 
e rendendo mio padre orgoglioso di me come lo sono io. 
Di questo sono sicuro nell’anima e nel cuore: 
verrà il giorno in cui troia sarà distrutta, 
insieme a Priamo e ai suoi guerrieri 
ma non avrò dolore per i troiani; 
al contrario ne avrò per Ecuba e per il re Priamo 
e per i troiani che anche se sono molto forti 
moriranno a causa dei nemici. 
Per quanto riguarda te, qualche soldato greco, 
ti trascinerà via piangente, e ti renderà schiava: 
vivendo nella città greca, dovrai lavorare per loro, 
prendere l’acqua presso le sorgenti di Messeìde o Iperea 
farai tutto per loro: su di te cadrà un destino pesante. 
E quando qualcuno ti vedrà piangere, dirà: 
“Ecco la moglie di Ettore, 
che quando combatteva per troia era il più forte”! 
e ogni volta per te, ascoltarli, sarà una sofferenza 
perché sarai senza l’uomo che avrebbe potuto salvarti dalla schiavitù. 
Sarò già morto e seppellito 
prima che ti faranno schiava”! 
E dicendo così Ettore tese le braccia a suo figlio 
ma lui si tirò indietro e si strinse al petto della balia 
guardando l’aspetto del padre, gridò 
perché si spaventò dell’armatura e dell’elmo, 
e del pennacchio che vedeva muoversi sulla sua punta. 
Ettore e Andromaca sorrisero. 
Allora Ettore si tolse l’elmo scintillante 
e lo posò a terra; 
diede un bacio a suo figlio, lo prese tra le braccia, 
pregò Zeus e gli altri dei e gli chiese 
di farlo crescere come lui, forte, 
di farlo distinguere tra i troiani, 
e di farlo regnare da sovrano su troia; 
“fate che un giorno diranno che lui è più forte di suo padre, 
quando tornerà dalla guerra portando il corpo 
del nemico sconfitto e che sua madre sia orgoglioso di lui”! 
Dopo aver detto queste parole, mise suo figlio 
tra le braccia di sua moglie e lei lo strinse a se, 
mentre sorrideva tra le lacrime; Ettore guardandola si intenerì, 
la accarezzò e le disse: 
“ Cara, non rattristarti! 
Se non è destino, nessuno potrà uccidermi, 
sappi però che nessuno lo può evitare 
nel momento in cui nasce, sia lui valoroso o vile. 
Ora va a casa e pensa alle tue cose 
al telaio, al fuso; ordina alle serve 
di fare il loro lavoro; alla guerra ci penseranno gli uomini 
e io prima di tutti”. 
Ettore poi si rimise l’elmo piumato; 
Andromaca si avviò verso casa ma 
piangendo si voltò indietro più volte; 


EPITETI

Ettore elmo abbagliante→(1)

>1. abbagliante: splendente, rilucente.

col bambino e un’ancella bel peplo→(2)

>2.peplo: veste di lana bianca,lunga fino piedi,fissata alle spalle con una fibbia.

stava sopra la torre→(3)

>3. torre: la torre delle porte Scee, porte della città attraverso le quali i Troiani passavano per recarsi sul campo di battaglia.

qui la sposa ricchi doni→(4)

>4. sposa ricchi doni: sposa con ricca dote.

Tebe Ipoplacia, signore di genti cilice→(5)

>5. Andromaca … cilice: Andromaca è figlia di Eezíone re di Tebe, città della Cilicia in Asia Minore, che sorgeva ai piedi del monte Placo ricco di boschi (selvoso). È per questo che Tebe era chiamata «Ipoplacia», che in greco significa appunto «sotto il Placo».

figlio d’Ettore amato, simile a vaga→(6)

>6. vaga: bella.

Ettore lo chiamava Scamandrio→(7)

>7.scamandrio: dal nome del fiume scamandro che scorreva nella pianura di troia.

Astinante→(8)

>8. Astianatte: in greco significa «difensore della città».

Ettore salvava Ilio→(9)

>9. Ilio: altro nome di Troia, da Ilo, fondatore della città.

tu sei il mio sposo fiorente→(10)

>10. fiorente: forte, vigoroso.

ferma l’esercito presso il caprifico→(11)

>11. caprifico: fico selvatico, presso le porte Scee, del quale le capre sono ghiotte.

del forte figlio di Tideo→(12)

>12. i migliori … Tideo: i più valorosi eroi achei: Aiace Telamonio, re di Salamina, e Aiace Oileo, re di Locri; Idomeneo, re di Creta; Agamennone e Menelao, figli di Atreo; diomede,figlio di tideo.

rossore dei Teucri→(13)

>13. rossore dei Teucri: vergogna dei Teucri, ossia dei Troiani.

non per la stessa Ecuba→(14)

>14. Ecuba: madre di Ettore e moglie del re Priamo.

acheo chitone di bronzo→(15)

>15. qualche acheo … bronzo: qualche guerriero acheo armato di una corazza di bronzo.

trascinerà via piangente, libero giorno togliendoti→(16)

>16. libero giorno togliendoti: privandoti della libertà e quindi rendendoti schiava.

vivendo in Argo, dovrai per altra→(17) tessere tela

>17 . per altra: per un altra donna,per una padrona.

portar acqua di Messeíde o Iperea→(18)

>18. Messeíde o Iperea: nomi di due fonti della Grecia. La fonte Messeíde si trova in Laconia; la fonte Iperea in Tessaglia.

priva dell’uomo che schiavo giorno→(19)

>19. schiavo giorno: i giorni della schiavitù.

Morto, però, m’imprigioni la terra su me riversata→(20)

>20. m’imprigioni … riversata: mi ricopra la terra gettata sopra il mio sepolcro.

spaventato dal bronzo e dal cimiero chiomato→(21)

>21. cimiero chiomato: pennacchio di crine di cavallo posto sull’elmo quale ornamento.

quando verrà dalla lotta. Porti egli le spoglie cruente→(22)

>22. spoglie cruente: armature insanguinate.

n..contro il destino potrà gettarmi nell’ Ade→(23) ma la Moira→(24)

>23. Ade: regno dei morti.

>24. Moira: detta anche Parca, è la dea del destino degli uomini.

Su, torna a casa, e pensa all’opere tue,telaio, e fuso→(25)

>25. pensa … fuso: pensa ai tuoi lavori domestici, a tessere e a filare.

sfuggendo alle mani, al furore dei Danai→(26)

>26. Danai: altro nome dei Greci, così detti perché discendenti di Danao, re di Argo.



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