Decadentismo e Naturalismo

Decadentismo e Naturalismo


Nonostante l’antitesi tra le concezioni di fondo (positivismo in primis), non dobbiamo dimenticare che le due correnti sono compresenti lungo gli anni settanta-ottanta e per i primi anni novanta. Solo dalla metà del 1890 il Naturalismo comincia a esaursi e le tendenze decadenti a prendere il sopravvento.

Nella Parigi che vedeva nascere i periodici “Le Chat Noir”, “Lutece”, “Le Decadent” in cui operavano Verlaine, Rimbaud, Huysmans, erano ancora pienamente attivi scrittori naturalisti : Zolà, Maupassant, Daudet.

Non si può dire quindi che il Decadentismo sia frutto di una situazione storica diversa e successiva rispetto a quella del Naturalismo-Verismo, ma sono due tendenze parallele in certo modo complementari che nascono sul terreno delle stesse condizioni oggettive.

Le opposte fisionomie delle due correnti si possono solo spiegare col fatto che esse sono espressione di gruppi intellettuali diversi che diversamente si collocano nei confronti di un medesimo contesto storico.

Gli scrittori naturalisti sono sostanzialmente integrati nell’ordine borghese, ne accettano l’orizzonte culturale costituito dal positivismo, dallo scientismo, dal materialismo. Al massimo come avviene per Zolà, possono criticare gli aspetti più aberranti del sistema, ritenendo di poterlo migliorare. Tali posizioni divengono via via più insostenibili man mano che si accentuano le trasformazioni della struttura socio-economica, la fiducia nella scienza si esaurisce nello scrittore e questo porta all’esaurirsi del Naturalismo e all’affermarsi incontrastato del Decadentismo.

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