VITA SU GIUSEPPE UNGARETTI
VITA SU GIUSEPPE UNGARETTI
-nasce ad Alessandria d’Egitto da genitori toscani, e li vive la sua giovinezza frequentando le scuole superiori- Nel 1912 lascia l’Egitto diretto in Italia, ma va a finire gli studi a Parigi dove frequenta la Sorbina e il College de France. In questa città frequenta soprattutto pittori (Picasso, Modigliani, ecc.) e scrittori (Apollinare, Palazzeschi, ecc) che insieme rappresentano l’avanguardia letteraria e artistica francese e italiana. Due anni dopo torna in Italia per prendere parte alla prima guerra mondiale come volontario. E’ in questo momento che nascerà la sua prima raccolta di poesie “L’Allegria” che verrà pubblicata nel 1925. Sono delle poesie, alle volte brevissime che fissano i suoi dolorosi ricordi della guerra. Quella di Ungaretti è una poesia nuova, pura che aprirà la strada alla poesia del 1900, in particolare all’ermetismo.
* 1888
8 febbraio: Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto da Antonio Ungaretti e Maria Lunardini entrambi lucchesi. Nella città natale trascorre l’infanzia e i primi anni della giovinezza.
* 1890
Muore il padre. Il piccolo Giuseppe viene allevato dalla madre, da una balia sudanese e da Anna, un’anziana croata, adorabile narratrice di favole.
* 1904
Frequenta l‘Ecole Suisse Jacot, dove viene a contatto per la prima volta con la letteratura europea. Lì conosce Mohammed Sceab.
* 1907
Inizia gli studi all’Istituto don Bosco, un collegio dove aveva studiato anche Marinetti.
* 1908
Frequenta la Baracca rossa, un ritrovo internazionale di anarchici, che ha il fervente organizzatore in Enrico Pea, versilese, trasferito a lavorare in Egitto.
* 1912
Si trasferisce in Italia, “la Terra Promessa”, con l’intenzione di compiere studi di diritto a Parigi per poi tornare in Egitto. A poche settimane di distanza si reca a Parigi, raggiunto poi da Mohammed Sceab, morto suicida dopo qualche mese. Si iscrive alla facoltà di lettere della Sorbona e prende alloggio in un alberghetto in rue Des Carmes.
* 1913
Frequenta i maggiori caffè letterari di Parigi, diventa amico di Apollinaire, al quale si lega di profondo affetto. E’ in contatto con il gruppo fiorentino che, staccatosi dalla Voce, ha dato vita a Lacerba. Nell’estate l’amico Mohammed Sceab si toglie la vita.
* 1914
Rientra in Italia per prendere un titolo di studio: l’abilitazione all’insegnamento della lingua francese. Darà l’esame a Torino con Farinelli, ma si prepara in Versilia. Pea è rientrato con la famiglia in patria, ragione per cui Ungaretti è in quella zona. Si sposta poi a Milano dedicandosi all’insegnamento della lingua francese in una scuola secondaria e scrive le sue prime poesie: faranno parte della sezione Ultime che apre L’Allegria.
* 1915
Pubblica le prime liriche su Lacerba nel febbraio, in aprile, in maggio. Viene richiamato e inviato sul fronte del Carso e su quello francese dello Champagne. La prima poesia dal fronte (del Porto Sepolto) è datata 22 dicembre 1915.
* 1916
Trascorre l’intero anno tra prima linea e retrovie; scrive tutto il Porto Sepolto, che viene pubblicato presso una tipogarfia di Udine. Curatore degli ottanta esemplari è “il gentile Ettore Serra”, giovane tenente.
* 1918
Il suo reggimento viene trasferito in Francia: va spesso in licenza a Parigi; cura anche la pubblicazione di un giornale per i soldati.
* 1919
Resta a Parigi, lavora come giornalista, prenderà a collaborare al Popolo d’Italia. Pubblica con Vallecchi, a cura di Ettore Serra, l’edizione provvisoria della raccolta Allegria di Naufragi (quella definitiva uscirà da Preda nel 1931) che comprende il Porto Sepolto, e i versi del ’17, ’18 e ’19, oltre alla sezione Ultime). Compone il saggio sul Petrarca Verso un’arte nuova classica. Sposa Jeanne Dupoix.
* 1920
Torna a Roma, e su incarico del Ministero degli Esteri, si dedica alla stesura del bollettino informativo quotidiano. Collabora alle riviste La Ronda, Tribuna, Commerce. La moglie nel frattempo insegna francese.
* 1923
La difficile condizione economica lo induce a trasferirsi a Marino nei Castelli Romani. Pubblica a La Spezia, con il titolo Il Porto Sepolto, una nuova edizione de L’Allegria; include le liriche composte tra il 1919 e il 1922 e la prima parte del Sentimento del Tempo. La prefazione è di Benito Mussolini.
* 1925
Nasce la prima figlia, Anna Maria. Seguita a frequentare il caffè Aragno; collabora alla rivista Commerce, di cui è redattore.
* 1926
Muore la madre.
* 1928
E’ l’anno della Pietà, della piena conversione alla religione cattolica, dopo un periodo passato a Subiaco, nella settimana di Pasqua. Ungaretti ha quarant’anni.
* 1930
Termina la collaborazione con il Ministro degli Esteri. Nasce il secondo figlio, Antonio.
* 1931
Esce L’Allegria, edizioni Preda. La raccolta (poesie tra il 1914 e il 1919) acquista il suo titolo definitivo.
* 1932
Con il premio del Gondoliere assegnato a Venezia, la sua poesia ha il primo riconoscimento ufficiale.
* 1933
Pubblica con Vallecchi, nei Quaderni di Novissima, Sentimento del Tempo, con un saggio di Gargiulo. Numerosi in questi anni i viaggi in Francia, Belgio, Olanda, Spagna, e le collaborazioni giornalistiche, in particolare con il quotidiano La Gazzetta del Popolo e la rivista Mesures.
* 1934
Esce a Praga il suo primo volume di poesie tradotte.
* 1936
Dà alle stampe il volume Quaderno di traduzioni che comprende testi di Gòngora, Blake, Eliot, Rilke, Esenin. Il pen Club lo invita a tenere una serie di lezioni in Sud America. In Brasile gli viene assegnata la cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di San Paolo, che terrà fino al 1942. Esce l’edizione compiuta del Sentimento del Tempo, da novissima (poesie tra il 1919 e il 1935).
* 1937
Muore il fratello Costantino, per il quale scrive le liriche Se tu mio fratello e Tutto ho perduto, aperse successivamente in francese in Vie d’un homme.
* 1939
Esce a Parigi, pubblicata da Gallimard, Vie d’un homme. Muore in Brasile, per un attacco di appendicite malcurato, il figlio Antonietto, di nove anni.
* 1942
Rientra in patria, dopo l’entrata in guerra del Brasile contro l’Asse. E’ nominato Accademico d’Italia; gli viene conferito un insegnamento universitario a Roma per “chiara fama”. Mondadori inizia la pubblicazione delle sue opere sotto il titolo generale Vita d’un uomo.
* 1944
Pubblica, presso l’editore Documento, la traduzione di 22 sonetti di Shakespeare.
* 1945
De Robertis raccoglie le Poesie disperse e cura il primo apparato delle varianti per Allegria e Sentimento.
* 1946
Esce nella collana Lo Specchio di Mondadori la traduzione 40 sonetti di Shakespeare già pubblicata nel 1942 dalla casa editrice Mondadori.
* 1947
E’ sottoposto a procedimenti di “epurazione” presso l’Associazione degli scrittori: nessun addebito da muovergli. Viene iniziato anche un procedimento per l’abolizione della cattedra di “chiara fama”(avuta anche da De Robertis): dopo una lotta tra il Consiglio Superiore e il Ministro Gonella (favorevole alla permanenza in cattedra dei due maestri), sentite le rispettive Facoltà l’insegnamento è confermato. Pubblica con Mondadori Il Dolore ( poesie tra il 1937 e il 1946).
* 1948
Appare da Mondadori il volume di traduzioni Da Gòngora a Mallarmé.
* 1949
Gli viene consegnato da Alcide De Gasperi il premio Roma; escono il volume di prosa Il povero nella città e alcuni abbozzi di La Terra Promessa. La rivista Inventario pubblica il suo saggio Ragioni di una poesia.
* 1950
Esce la nuova raccolta di poesie alla quale, con abbozzi, aveva cominciato a lavorare fin dal 1935: La Terra Promessa. Esce anche la traduzione della Fedra di Racine.
* 1952
Da Schwarz appare Un Grido e Paesaggi, con illustrazioni di Giorgio Morandi.
* 1958
Lucca celebra i settant’anni del poeta, assegnandogli la cittadinanza onoraria. La rivista Letteratura gli dedica un numero d’omaggio di 370 pagine. Muore Jeanne, la “devota, tollerante, paziente” compagna, alla quale dedica l’epicedio “Per sempre”.
* 1960
Leone Piccioni cura il volume Il Taccuino del Vecchio, pubblicato da Mondadori con prefazione di Jean Paulhan e testimonianze critiche di Pound, Spitzer, Moore, Eliot. Con Fautrier e Paulhan compie una specie di giro del mondo in aereo, con lunga sosta in Giappone. Ungaretti riceve il premio Montefeltro.
* 1961
Escono le prose di viaggio del Deserto e dopo, che riprendono e ampliano quelle del Povero nella città. Vi raccoglie anche traduzioni della poesia brasiliana.
* 1962
E’ eletto presidente della Comunità europea degli scrittori. Nasce la nipote Annina.
* 1964
Tiene, come visiting professor, presso la Columbia University, una serie di lezioni e stringe amicizia con letterati e pittori beats del Village newyorkese.
* 1965
Esce da Mondadori il volume Visioni di William Blake, traduzione delle opere del poeta inglese.
* 1966
Torna sulla tomba di Antonietto in Brasile, dove nella primavera conosce Bruna Bianco.
* 1968
In occasione degli ottant’anni riceve solenni onoranze da parte del governo italiano: a Palazzo Chigi è festeggiato dal presidente del Consiglio Moro e da Montale e Quasimodo, con tanti amici attorno. Escono due edizioni rare: Dialogo, con una combustione di Burri, piccola raccolta di poesie d’amore (Bruna Bianco – Giuseppe Ungaretti); e Morte delle stagioni, illustrata da Manzù, che raccoglie unite le stagioni della Terra Promessa, del Taccuino del Vecchio e gli ultimi versi fino al ’66.
* 1969
Esce, in suo onore, un numero unico di L’Herne. Presso Gallimard esce la raccolta di saggi Innocence et mémoire, tradotta da Philippe Jaccottet. Viaggia negli Stati Uniti, in Svezia, in Germania. Nel settembre esce il volume mondadoriano che comprende Tutte le poesie, con note, saggi, apparati delle varianti, a cura di Leone Piccioni, alla dodicesima edizione nel 1988.
* 1970
Nella notte tra il 31 dicembre ’69 e il primo gennaio ’70 scrive l’ultima poesia L’impietrito e il velluto. Torna negli Stati Uniti per ricevere un premio all’Università di Oklahoma. A New York s’ammala e viene ricoverato in clinica. Rientra in Italia e si stabilisce per curarsi a Salsomaggiore. Muore d’improvviso a Milano la notte tra l’1 e il 2 giugno.