Biografia Giovacchino Antonio Rossini
Biografia Giovacchino Antonio Rossini
Biografia Giovacchino Antonio Rossini
Gioachino Rossini era nato a Pesaro il 29 Febbraio 1792 in una famiglia di semplici origini. Il padre Giuseppe suonava nella banda comunale ed era chiamato “trombetta” perché con la sua tromba convocava le adunanze pubbliche del comune. La mamma, Anna Guidarini, figlia di un fornaio locale, era una cantante d’opera. Con una famiglia così era naturale che il piccolo Gioachino si dedicasse alla musica sin da bambino.
Cominciò a studiare con il padre diversi strumenti e canto e si appassionò talmente alle musiche di due grandi compositori tedeschi, Mozart e Haydn, da guadagnarsi il soprannome di “tedeschino”. Il padre era un fervente sostenitore della rivoluzione francese e per le sue idee politiche si fece parecchi nemici, così fu costretto a cambiare spesso città. Il giovane Gioachino trascorse quindi gli anni della sua prima giovinezza in parte con la nonna e in parte in viaggio tra una città e l’altra. Ma questo non gli impedì di farsi notare per il suo talento musicale. A soli 8 anni fu iscritto al Conservatorio di Bologna ed a 14 aveva già scritto la sua prima opera, Demetria e Polibio , che però rimase per molti anni in un cassetto. Ancora giovanissimo era spesso chiamato a cantare e suonare nelle chiese e nei teatri; così guadagnava i suoi primi soldini con cui aiutava la famiglia.
A 18 anni Gioachino ebbe l’onore e la soddisfazione di vedere rappresentata una sua opera, La cambiale di matrimonio, al teatro San Moisè di Venezia. Iniziava così la sua carriera fulminante nel melodramma ! Negli anni successivi compose molte altre opere buffe facendo sempre entusiasmare e divertire il pubblico. Pensa che i giornali riferirono che alla prima de L’Italiana in Algeri gli spettatori quasi soffocavano dalle risate ! E altre sue opere, tra cui La Pietra del Paragone, ebbero un tale successo che se ne fecero decine e decine di repliche. Ma non fu sempre così: Il Turco in Italia non piacque molto ma il Sigismondo fu un vero e proprio fiasco! Rossini ci rimase male e forse anche per questo decise di cambiare aria e di trasferirsi a Napoli, dove era stato invitato dall’impresario del Teatro San Carlo.
Per quel teatro scrisse una nuova opera, nel genere serio, Elisabetta regina d’Inghilterra, che andò in scena con grande successo interpretata da una bella e famosa cantante, Isabella Coltran, di cui avremo modo di parlare in seguito.Durante il periodo napoletano Gioachino andava spesso a Roma dove conobbe il duca Cesarini Sforza che gli fece una proposta “impossibile”: comporre un’opera buffa in circa 15 giorni! Gioachino accettò la sfida e in soli 9 giorni mise in musica un libretto di Cesare Sterbini tratto da una commedia francese di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais. Nacque così Il Barbiere di Siviglia. Ma per una serie di circostanze quest’opera, che è il maggior capolavoro Rossiniano del genere buffo, non fu accolta bene dal pubblico, anzi ! Devi sapere che un altro grande compositore dell’epoca, Giovanni Paisiello, molto amato dal pubblico, aveva già composto un’opera sulla stessa trama e con lo stesso titolo. Alla notizia che Rossini ne stava scrivendo una nuova versione i sostenitori di Paisiello si scatenarono in critiche e polemiche e quando l’opera andò in scena fu un vero fiasco.
A nulla servì l’espediente di Rossini di cambiarne, per prudenza, il titolo in Almaviva, ossia l’inutile precauzione ! Ma, pochi mesi dopo, il capolavoro di Rossini fu replicato con un successo trionfale in altre città italiane e poi anche a Londra, Parigi e Vienna. Negli anni successivi Rossini ha scritto molte altre opere tra cui Otello, che lo rese famoso anche come autore tragico, La Gazza Ladra che ebbe un clamoroso successo, e poi la Cenerentola, La donna del lago, La Semiramide e altre ancora. Intanto nel 1822 Rossini aveva sposato quella famosa cantante Isabella Colbran di cui abbiamo parlato prima.
Poi si trasferì a Londra dove avrebbe dovuto mettere in scena alcune sue opere, ma a causa del fallimento del suo impresario, dovette rinunciare. Decise allora di andare a vivere a Parigi dove gli avevano offerto la direzione del Théâtre Italien. Lì compose Il viaggio a Reims, la sua ultima opera in italiano, e Guillame Tell, un’opera su libretto francese che lanciò un nuovo genere detto grand-opèra, basato su soggetti storici e caratterizzato da spettacolari effetti scenici, balletti e grandi cori. Anche quest’opera ebbe un grande successo e fu poi tradotta e rappresentata in Italia con il titolo Guglielmo Tell.
Da quel momento, Rossini a soli 37 anni e all’apice del successo smise di comporre opere e nessuno ha mai saputo con certezza il perché. Alcuni dissero per motivi di salute, altri forse per stanchezza, ma altri ancora semplicemente perché non aveva più bisogno di lavorare. In verità a Rossini era sempre piaciuto il dolce far niente ed era ormai abbastanza ricco da poterselo permettere. Rossini era una personaggio originale, sapeva essere suscettibile e collerico ma anche ironico e spiritoso, era famoso per la sua passione per la buona tavola e le belle donne, era pigro e amante dell’ozio ma diventava un frenetico lavoratore quando si trattava di comporre. Di lui si ricordano tanti aneddoti e battute spiritose:. “Non conosco” – diceva – “un lavoro migliore del mangiare”.
Era un ghiottone raffinato, sempre alla ricerca di cibi speciali che si faceva portare da luoghi diversi, cucinava benissimo e inventava ricette gustose. A chi vedendolo di buon umore gli chiedeva se non avesse mai pianto in vita sua, rispondeva “Sì, una volta in barca quando mi è caduto nel lago uno stupendo tacchino farcito di tartufi. Quella volta ho proprio pianto!” E’ stato forse proprio questo lato del suo carattere a prendere il sopravvento: si ritirò a vita privata in Francia, a Passy, e la sua casa diventò un salotto culturale molto frequentato da artisti, musicisti, amanti della buona cucina e personalità illustri. Non compose più opere ma continuò fino all’ultimo a comporre musica per il suo piacere. Tra le ultime composizioni bisogna ricordare lo Stabat Mater (1841) e tanti brani di musica da camera, sonate e composizioni per pianoforte e voce solista. La sua ultima composizione importante fu la Petite Messe Solennelle (1863). Morì nella sua villa di Passy, presso Parigi mentre stava per compiere 77 anni. Fu sepolto in un cimitero parigino ma nel 1887 le sue spoglie furono portate in Italia dove riposano nella basilica di Santa Croce, a Firenze. Rossini ha lasciato tutti i suoi averi a Pesaro, la sua città natale, dove ancora oggi c’è un Conservatorio che porta il suo nome.