STRABONE OPERE

STRABONE OPERE


Opere 

Gli interessi prevalentemente storici e filosofici di Strabone lo portarono a scrivere una ponderosa opera storica, i Commentari Storici, in 47 libri, continuazione di Polibio: nei libri I-IV, infatti, era contenuta un’introduzione generale simile a quella polibiana, in cui Strabone riassumeva gli eventi fino al 145, per poi proseguire più dettagliatamente, nei libri V-XLVII, con il racconto degli eventi fino al 27 a.C. Quest’opera è perduta (ne abbiamo solo 19 frammenti), ma il suo piano ci è noto tramite Strabone stesso.

La fama dell’autore è affidata, invece, proprio all’opera che egli dichiara di aver scritto a sussidio della sua opera storica. Ci è pervenuta, infatti, la Geografia, in 17 libri.

Nei primi due libri l’autore introduce il suo argomento con una storia della geografia da Omero fino ai suoi tempi, poi discute la sua metodologia in polemica con geografi “matematici” come Eratostene ed Ipparco, dichiarando di adottare il metodo della geografia “fisica” (quella che oggi chiamiamo geopolitica).

A quest’introduzione generale segue la descrizione dell’oikoumene, il mondo conosciuto, in senso orario, seguendo la carta del mondo disegnata da Eratostene: Strabone parte da Spagna, Gallia e Britannia (III-IV), a cui segue una dettagliata descrizione dell’Italia (V-VI), ed in seguito da Europa del Nord, Illiria, Epiro (VII, mutilo) passa a Grecia ed isole ioniche ed egee (VIII-X). Infine Strabone si rivolge all’Asia: partendo dal Danubio e dalla zona armena (XI), tocca l’Asia minore (XII), per poi passare alla Troade, Cipro e la Cilicia (XIII-XIV), sconfinando poi all’India, con il Golfo Persico (XV), la zona arabo-mesopotamica (XVI) ed infine chiudendo la trattazione nell’Africa del Nord, con Egitto, Libia, Mauritania (XVII).