STORIA DI UNA CAPINERA VERGA

STORIA DI UNA CAPINERA VERGA

Titolo Storia di una capinera
Autore Giovanni Verga
Editore Acquarelli
Pagine 138
Genere Romanzo passionale

Ambiente***** Il racconto si svolge all’inizio in un convento a Mascalucia, dopo in un piccolo paesino in provincia di Catania e infine, di nuovo nel convento di Mascalucia.
Personaggi***** Maria è decisamente la protagonista per eccellenza, ella scrive le lettere dalle quali ricostruiamo la vera storia. Ella è una giovane suora che vive nel convento di Mascalucia, è molto dolce, gentile, timida. Il vero, il più importante tratto della sua vita si svolge però in un paesello in provincia di Catania, dove incontra l’unico parente rimastole, il padre, ma soprattutto incontra il giovane Nino. Da quel momento la sua vita cambia in modo radicale, ed impara ad amare veramente, il suo pensiero è sempre rivolto verso il suo amato. Ella soffre di continuo, convinta dell’indifferenza di Nino nei suoi confronti, ma non cede, cerca di resistere alla tentazione, come dice il Signore, e l’unica via di scampo che le rimane è la morte, dovuta anche ad una grave malattia.Marianna è la migliore ed unica vera amica di Maria. A lei confida ogni segreto, ogni sentimento provato. Non è possibile descrivere dettagliamene questo personaggio poiché non viene mai interpella!
to e non entra mai nella vicenda.Infine Nino, ovvero Antonio, è il ragazzo del quale la giovane suora si innamora pazzamente, ma egli capisce che l’amore fra loro non potrà mai esserci poiché ella è una suora di clausura. Lui è un giovane contadino, figlio primogenito della famiglia Valentini. Maria, nelle sue lettere ne parla ovviamente molto bene e lo fa assomigliare ad un principe, non per l’aspetto fisico, ma per quello interiore.
Argomento***** “Storia di una capinera” è un romanzo scritto da Giovanni Verga, famoso autore che scrisse parecchi libri, molti dei quali conosciuti. Secondo il mio parere egli scrive questo racconto con molta tristezza, nonostante questo sia un romanzo passionale.Il libro comincia con una breve introduzione che ci fa comprendere il motivo per il quale il Verga da questo strano titolo al romanzo: la storia di una gabbianella in gabbia che muore senza essere “capita”. Questa e la biografia di una suora, Maria, ragazza decisamente giovane, molto dolce, ma sola, senza amici, senza madre; le uniche persone delle quali si può fidare sono il padre e la fedelissima amica del cuore Marianna. Il romanzo si svolge tramite uno scambio di lettere tra Maria e Marianna: si può definire quindi un epistolario.La giovane suora è costretta dopo anni di convento, a trasferirsi in una casetta di campagna insieme al padre, in seguito alla diffusione del colera, una malattia definibile comune per q!
uel tempo.Da allora Maria cambia notevolmente il proprio comportamento, da suora a peccatrice, da donna innamorata di Dio a donna innamorata di un uomo, da suora felice a suora triste. Il suo atteggiamento cambia così radicalmente che anche lei stessa fa fatica a credere in se stessa, e quindi le sue giornate non saranno certamente più le stesse, ma dovrà imparare a vivere in modo decisamente diverso, in un mondo pieno di percoli e tentazioni, ciò che sicuramente non può accadere in convento. Le sue prime lettere danno decisamente una sensazione di gioia nella ragazza, ma facendo attenzione ad ogni tratto del discorso si capisce che sotto la gioia si nasconde la tristezza, il dolore, il timore, la paura. Ella ringrazia continuamente il signore per avergli dato la possibilità trasferirsi a Catania, ma man mano che il racconto prosegue ci si accorge che, in certe occasioni, ella preferirebbe stare in convento, con le altre suore, lontana dal peccato.Vicino alla casa di Maria abi!
ta la famiglia Valentini, della quale fa parte Nino, l’unico figlio maschio. Ella si innamora pazzamente di lui, in lui vede l’uomo ideale, pur essendo lei suora; in lui rispecchia il vero senso della vita, dai suoi occhi usce un vento di passione che arriva direttamente al cuore, una sensazione da lei mai provata prima, un amore eterno che la affligge e la fa soffrire.Tempo dopo però la ragazza è costretta, terminata l’epidemia di colera, a tornare nel convento di Mascalucia e a non rivedere mai più l’amato Nino; anche egli, innamorato non può far altro che soffrire ma di sicuro non come Maria che in seguito ad una grave malattia, muore lentamente in un letto di ospedale, dopo aver scritto le sue ultime lettere confuse e senza senso.Lascia in eredità alla sola amica Marianna un crocifisso, una ciocca di capelli e un petalo di rosa.
Linguaggio e stile***** Il Verga, l’autore, scrive in modo decisamente accessibile a tutti, e usa molto la punteggiatura inserendo punti esclamativi ovunque. In questo caso, secondo la mia opinione, il suo modo di scrivere, certamente unico, non invita il destinatario ad una avvincente lettura e si dedica soprattutto ad un pubblico femminile, poiché il tema trattato riguarda soprattutto la vita di donne e non di uomini.
Giudizio e messaggio*** Credo che questo libro sia una polemica-contestazione sulla condizione femminile verso la mentà dell’800, ed è grazie a questo messaggio che “Storia di una Capinera” mi è parso interessante, comunicativo e allo stesso modo semplice alla lettura; caratteristiche che non sempre possono coesistere senza contraddirsi. Non posso però affermare, secondo la mia opinione, che sia un libro avvincente, infatti devo ammettere che spesso mi ha annoiato e costretto a interrompere la lettura, ma, nonostante ciò, lo giudico gradevole poiché tratta una storia molto particolare che ci aiuta a comprendere usi e costumi ormai scomparsi.Ritengo questo libro, oltre ad essere un documento storico di circa un secolo fa, un romanzo d’amore e di passione, sentimenti che portano la protagonista alla follia e infine alla morte.Sembrerà strano ma anche al giorno d’oggi si presentano, anche se rare, situazioni passionali simili a quelle di Maria, nonostante io tempo trascorso e l’e!
mancipazione femminile, che ha portato le donne a non considerare più l’amore come l’unico obiettivo della propria vita. Una volta molte ragazze erano costrette per vari motivi, soprattutto famigliari, a vivere in convento; invece ai nostri giorni ciò non accade più, infatti le ragazze che vogliono dedicare la propria intera vita al signore, lo fanno per scelta personale; anche per questo motivo il numero delle suore si è notevolmente ridotto col passare degli anni.
CONFRONTO FRA AUTORI
Manzoni     Verga
Romanzo di protesta verso una situazione politica instabile. Scrive un romanzo riguardante la storia della donna di quell’epoca.
Ha scritto solo un capolavoro. Vive in una società di latifondisti.
Influenza dell’Illuminismo e del calvinismo. Nel suo libro denuncia la posizione sociale della donna.
Il primo matrimonio e un matrimonio d’amore. Non era sposato ma conviveva prima con una, poi con un’altra donna.
Il male non si può sconfiggere. Cresce i figli del fratello morto.
Il peccato è il vero peccato: nel romanzo e la scoperta di un sentimento incontrollabile. Ha schemi ripidi, non vi è la sensazione, il senso del peccato vero e proprio.
FRA PERSONAGGI
Lucia Maria*****
Giovane donna di 20 anni(la vicenda si svolge in 2 anni). Giovane donna(la vicenda si svolge in 1 anno).
Vive attorno ad un evento storico: la carestia. Vive attorno ad un evento storico: la peste
La donna del Manzoni è preda di pericoli. La donna del Verga è preda di  pericoli.
Importante l’addio di Lucia, il suo è un vero addio. Importante il ritorno in convento di Maria per trovare la pace; la sua non è una vera fuga.
Addio di Lucia Addio di Maria
Amore per Renzo. Tristezza dell’abbandono.
Sofferenza. Senso della felicità perduta.
Speranza rafforzata dalla fede. Certezza del non ritorno.

I PAESAGGI E LA NATURA*****
I promessi sposi Storia di una capinera
La natura ha un aspetto famigliare. Il paesaggio è indice di libertà.
Le ultime immagini che Lucia vede sono la chiesa e la casa. Per Verga l’amore di Maria non è vero amore.
I suoi ideali: la fede e l’amore. Manca il personaggio centrale dell’intera vicenda.
La provvidenza ha un’importanza notevole nel romanzo. Nel libro il conforto e la pace si raggiungono solo con la morte.
Lucia non è una vinta. Maria è una vinta.

Si può notare che, nel confronto tra personaggi, le differenze sostanziali non sono poi così evidenti come ci si aspettava. Per esempio, Lucia è una giovane donna come Maria, vive attorno ad un evento storico come Maria, sono entrambe prede di pericoli. Solo esaminando il confronto tra l’addio di Maria e quello di Lucia si può comprendere realmente la loro mentalità e il diverso mondo in cui vivono. Infatti nell’addio di Lucia troviamo l’amore per Renzo, la sofferenza, la speranza nella fede. Mentre in quello di Maria troviamo la tristezza dell’abbandono, il senso della felicità perduta e la certezza del non ritorno.
Esaminando invece il confronto tra autori possiamo notare un notevole scontro culturale che ci permette di comprendere la palese differenza fra questi colossi di sapienza: Manzoni scrive una romanzo di protesta verso una situazione politica instabile, mentre Verga scrive un romanzo riguardante la situazione sociale della donna a quell’epoca, ovvero verso la metà dell’800. Secondo Alessandro il male non può essere sconfitto in nessun modo, il peccato è il vero peccato mentre Giovanni non la pensa così: secondo lui infatti il male può essere sconfitto ed è possibile fare una netta distinzione fra bene e male. Da tutto ciò possiamo notare che le loro idee combaciano solo in miseri tratti mentre la loro mentalità è completamente diversa, ciò anche perché essi vissero in due epoche separate.