stile Pittorico di Sandro Botticelli

stile Pittorico di Sandro Botticelli

stile Pittorico di Sandro Botticelli


Sandro Botticelli sviluppa il suo stile in un clima particolare,come la Firenze della seconda meta’ del ‘ 400.L’organizzazione politica della citta’ prevedeva una signoria con un consiglio di membri di famiglie di varia estrazione ma di fatto controllata dalla dinastia emergente di una potente famiglia di banchieri,i de Medici.Questa situazione fece in modo che in una qualche maniera si estinse a Firenze quello stile realistico e di grande rigore morale che era seguito alla scoperta della prospettiva e con la grande pittura di Masaccio e Andrea del Castagno e le sculture di Donatello.

Botticelli prende avvio durante una fase in cui era tornato in auge uno stile maggiormente decorativo e descrittivo,quasi come se fosse stato ripreso il discorso in termini cortesi lasciato interrotto da Gentile da Fabriano dopo la rivoluzione masaccesca;questi termini furono portati avanti principalmente da un grande artista,Filippo Lippi,che sviluppo’ la linea di contorno a discapito dell’aggressivo chiaroscuro di Masaccio privilegiando la costruzione della figura attraverso la linea ritmica.Lippi,assieme a Verrocchio,fu uno dei maestri di Botticelli e a lui deve moltissimo sia in termini di stile che sul piano mentale.Botticelli arrivo’ a trasfigurare completamente la figura attraverso,sublimandone la realta’ oggettiva “la spiritualizza macerandone i tratti fisionomici ” ( Federico Zeri) ;questo anche per una influenza di un ambiente letterario sempre piu’ intriso di dottrine classiche esoteriche neoplatoniche che allontanavo da una precisa presa di coscienza della realta’.

Botticelli e’ quindi essenzialmente un immenso disegnatore,capace di imporre un ritmo ed una grazia alle composizioni che hanno pochi pari e che lo pongono come un illustratore con pochi paragoni.La costruzione della figura tramite il chiaroscuro e la massa plastica,ancora presenti in Verrocchio e Ghirlandaio, o attraverso le nuove conquiste della luce secondo le novita’ che i mercanti ed i banchieri portavano dalle fiandre e a cui aveva guardato pure il suo maestro Filippo Lippi,lo interesseranno meno e maggiormente in una fase giovanile per poi assestarsi in quella magnifica definizione della linea che sara’ una sua costante,anche negli anni difficili della crisi spirituale.

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