SIRENA CAPRONI SCHEMA METRICO

SIRENA CAPRONI SCHEMA METRICO


La mia città dagli amori in salita,

Genova mia di mare tutta scale

e, su dal porto, risucchi di vita

viva fino a raggiungere il crinale

di lamiera dei tetti, ora con quale

spinta nel petto, qui dove è finita

in piombo ogni parola, iodio e

sale rivibra sulla punta delle dita

che sui tasti mi dolgono? … Oh il carbone

a Di Negro celeste ! oh la sirena

marittima, la notte quando appena

l’occhio s’è chiuso, e nel cuore la pena

del futuro s’è aperta col bandone

scosso di soprassalto da un portone.


METRO: sonetto di endecasillabi a rima ABAB.ABAB.CDD.DCC. Datato 1952 sui manoscritti, fu edito in “La Fiera letteraria” 25 gennaio 1953, poi in Il passaggio d’Enea (Vallecchi, Firenze 1956).

1-2 La mia città … scale : in un’intervista del 1988 Caproni chiariva con esattezza il senso dell’immagine: «Un verso mio che è diventato quasi un ritornello, “La mia città dagli amori in salita, / Genova mia di mare tutta scale…” […], lungi dall’essere metaforico o “spirit uale”, è proprio realistico, anzi cronachistico. Ai miei tempi

bisognava trovare una crosa deserta per appartarsi con una ragazza. Ma quelle stradicciole erano ripide e perciò, con una certa fatica, si faceva letteralmente “l’amore in salita”»; cfr. Poesie disperse, Su cartolina, 14: «Oh mia città dagli amori in salita!». •• 3-4 vita / viva: cfr. Pascoli, Myricae, Il giorno dei morti, 84: «la vita viva delle vostre vite!». •• 4 il crinale: cfr. in questa antologia Litania, 101-102: «Genova mio pettorale. / Mio falsetto. Crinale». •• 6-7 è finita / in piombo: «è stata scritta [composta con i caratteri di piombo]»; ma nell’immagine vi anche è un’idea di pesantezza e oppressione. •• 8 rivibrare: cfr. Gozzano: Via del rifugio, In morte di Giulio Verne, 5 («il Nautilo rivibri / e s’inabissi»), Farfalle, Della cavolaia, 24 («antenne rivibranti») e Macroglossa stellatarum, 22,122,132-133 («ali rivibranti», «in noi rivibra », «rivibra / la grande volontà dell’Universo»), Poesie sparse , Ah! Difettivi sillogismi!, 41 («L’essenza che rivibra in noi»). •• 8-9 sulla punta delle dita / che sui tasti mi dolgono: cfr. Poesie inedite, La neve chi la coloriva, 11-13: «nel suono / […] d’un mandolino a tramontana / che le dita ferisce». •• 9-10 Oh […] oh : le interiezioni esclamative sono tipiche di Caproni, dove interrompono spesso la trama grammaticale della frase: cfr. Il passaggio d’Enea, Le biciclette, IV, 1-3: «E ahi rinnovate biciclette all’alba! / Ah i fughe con le ali! ahi la nutrita / spinta di giovinezza», Stanze della funicolare, Versi, III, 8-9: «al sole / ahi quale orchestra », e Il passaggio d’Enea, Versi, II, 13-14: «oh le leghe / lunghe»; cfr. anche Betocchi, Il tempo ci rapisce, 11-12: «siamo i profondi / cieli dell’esistenza, ahi come intera». •• 9-10 il carbone / a Di Negro celeste: la salita verso la villetta del marchese Di Negro, presso la zona portuale, dove si scaricava il carbone; cfr. Il passaggio d’Enea, Epilogo, 58-60: «dal carbone, / che già azzurro di brina / brillava»; e Poesie disperse, Ai genitori, 6-8: «al fischio dei vapori / […] nella Villa / di Negro». •• 13 col bandone: cfr. Il passaggio d’Enea, Stanze della funicolare, Versi, VI, 5-6 «sul bandone / ondulato». •• 14 scosso […] portone: cfr. Il passaggio d’Enea, All alone, Versi, 2, 12 «il colpo del portone»; e I lamenti IV, 2-3 «Nel cupo colpo d’un portone / sbattuto».

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