Sindrome di Reiter 2
Sindrome di Reiter 2
La sindrome di Reiter è una malattia di origine infettiva caratterizzata da una triade di processi infiammatori: artrite, congiuntivite e uretrite. L’insorgenza di questi processi infiammatori è legata ad un’infezione batterica, seguita da un improvviso malfunzionamento del sistema immunitario; tra gli agenti eziologici più spesso coinvolti spiccano la clamidia e la shigella.
Quando il processo infiammatorio si limita alle articolazioni, la sindrome di Reiter prende il nome di artrite reattiva .
Un esame obiettivo del paziente, un’analisi accurata del sangue e, se necessario, alcuni controlli radiologici servono, al medico, per stabilire la diagnosi corretta.
Sebbene non esista una cura specifica, con la somministrazione di antinfiammatori e antibiotici si riesce ad alleviare buona parte della sintomatologia e a prevenire una possibile ricaduta.
Cos’è la sindrome di Reiter?
La sindrome di Reiter è una malattia infiammatoria di origine infettiva, che colpisce le articolazioni, gli occhi e l’uretra. Quando invece l’infiammazione è limitata alle articolazioni, si parla più correttamente di artrite reattiva .
Gli agenti infettivi che concorrono a innescare la sindrome di Reiter sono batteri agenti a livello genitale, intestinale e urinario.
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LE SEDI DELL’INFIAMMAZIONE
L’infiammazione a carico delle articolazioni è detta artrite ; quella degli occhi si chiama congiuntivite ; infine, lo stato infiammatorio che riguarda l’uretra viene definito uretrite .
Ognuno di questi processi infiammatori si presenta con sintomi particolari, trattate in modo più approfondito nel capitolo dedicato.
EPIDEMIOLOGIA
La sindrome di Reiter e l’artrite reattiva sono due patologie poco comuni: entrambe, infatti, hanno un’incidenza che è pari a circa un caso ogni 2500 persone.
La forma infiammatoria innescata da infezioni intestinali si verifica con lo stesso numero di casi in entrambi i sessi. Al contrario, la forma infiammatoria provocata da infezioni dell’apparato genitale è più frequente tra gli uomini.
I soggetti più colpiti sono gli individui di età compresa tra i 20 e i 40 anni; tuttavia, non è escluso che possano ammalarsi anche bambini e anziani.
Cause della sindrome di Reiter
L’esatta causa della sindrome di Reiter (così come dell’artrite reattiva) non è ancora completamente nota. L’ipotesi più accreditata è la seguente.
Per dare il via al processo infiammatorio, devono verificarsi due condizioni:
- La prima è l’infezione dell’organismo da parte di specifici batteri, che agiscono a livello intestinale, urinario o genitale. I microrganismi batterici in questione sono: la clamidia , la salmonella , la shigella , la yersinia e il campylobacter .
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La seconda è il malfunzionamento del sistema immunitario dell’organismo infettato. Come accade nelle malattie autoimmuni, dopo poche settimane dall’infezione, il sistema immunitario attacca inspiegabilmente anche organi e tessuti dell’organismo umano.
Sebbene l’infezione batterica rivesta un ruolo importantissimo, il vero protagonista nella sindrome di Reiter è proprio il sistema immunitario e la sua anomalia. Senza questo malfunzionamento, infatti, l’agente patogeno, per esempio la clamidia, non farebbe altro che provocare la sua classica sintomatologia, senza causare alcuna infiammazione articolare ecc.
I batteri coinvolti e le modalità di trasmissione:
- Clamidia (trasmissione sessuale)
- Salmonella (trasmissione oro-fecale)
- Sighella (trasmissione oro-fecale)
- Yersinia (trasmissione oro-fecale)
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Campylobacter (trasmissione oro-fecale)
ESISTE UNA TERZA CONDIZIONE?
Secondo alcuni ricercatori – oltre all’infezione e al malfunzionamento immuniario – esisterebbe una terza condizione, di tipo genetico.
Da alcuni studi, infatti, è emerso che la sindrome di Reiter e l’artrite reattiva sono più frequenti negli individui portatori, nel loro DNA, del gene HLA-B27 . Nel Regno Unito, per esempio, tre persone su quattro con il suddetto gene sviluppano la malattia o sintomi molto simili ad essa.
L’esatto meccanismo con cui agisce il gene HLA-B27 non è ancora chiaro.
LA SINDROME DI REITER È CONTAGIOSA?
La sindrome di Reiter e l’artrite reattiva derivano da batteri che si trasmettono per via sessuale e attraverso cibi contaminati (via oro-fecale). Ciò non significa, però, che si tratti di una malattia contagiosa, in quanto l’elemento immunitario soggettivo è determinante.
Sintomi, segni e complicazioni
La sindrome di Reiter provoca tre diversi tipi di infiammazione:
- Artrite, alle articolazioni e ai tendini
- Congiuntivite, agli occhi
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Uretrite, al tratto urinario
I sintomi e i segni della sindrome di Reiter sono quelli tipici di questi tre processi infiammatori e fanno la loro comparsa a distanza di 2-4 settimane dall’infezione batterica.
Come si è anticipato, l’artrite reattiva è limitata alle articolazioni.
ARTRITE
L’artrite causa dolore e gonfiore alle grandi articolazioni, ovvero ginocchio, anche e caviglie. Molto spesso, la sensazione dolorosa è avvertita anche nella zona lombare, ai glutei, alle vertebre e ai talloni.
Sebbene non capiti a tutti i pazienti, è possibile che le dita delle mani e dei piedi si gonfino, assumendo l’aspetto “a salsiccia”.
CONGIUNTIVITE
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Figura: i segni della congiuntivite da sindrome di Reiter. Dal sito: www.amsn.com.au
I segni e i sintomi della congiuntivite sono: arrossamento oculare, dolore oculare, intensa lacrimazione e gonfiore delle palpebre.
In alcuni rari casi, può svilupparsi un’ uveite particolare, chiamata irite , che consiste in un’infiammazione dell’iride. Il paziente colpito da irite presenta dolore e arrossamento agli occhi, nonché sensibilità alla luce ( fotofobia ).
URETRITE
I sintomi e i segni di uretrite sono numerosi: dolore e bruciore durante la minzione, necessità di urinare spesso e con urgenza, perdita di liquido dal pene o dalla vagina e, più raramente, sangue nelle urine.
ALTRI SINTOMI
Accanto alla sopraccitata sintomatologia (che è quella principale), il paziente con sindrome di Reiter e artrite reattiva può presentare altri sintomi, meno caratteristici:
- Insolita sensazione di fatica
- Febbre lieve , tra i 37°C e i 38°C
- Ulcere buccali
- Piccole chiazze bianche in bocca (afte) indolori
- Rash cutaneo
- Unghie spesse e friabili
- Dolore addominale
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Attacchi di diarrea
QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?
I sintomi più importanti, a cui è opportuno prestare massima attenzione, sono il dolore e il gonfiore articolare e gli improvvisi problemi durante la minzione.
COMPLICAZIONI
L’unica complicanza degna di nota è rappresentata dall’artrite cronica o persistente, che insorge a causa di una cura approssimativa e per trascuratezza dei sintomi.
Diagnosi
Per stabilire con certezza la diagnosi di sindrome di Reiter, servono un esame obiettivo, analisi del sangue e test radiologici.
ESAME OBIETTIVO
Il medico comincia l’ esame obiettivo chiedendo al paziente come sono insorti i sintomi e da quanto tempo li avverte. È importante che il malato si sforzi di ricordare il recente passato; per esempio, può essere importante sapere se ha mangiato cibo non cotto a dovere o se ha avuto rapporti sessuali non protetti.
Dopodiché, il medico passa alla valutazione, in prima persona, delle articolazioni dolenti, degli occhi arrossati (se si tratta di sindrome di Reiter) e dell’aspetto cutaneo insolito.
ANALISI DEL SANGUE
Il sangue di un paziente con sindrome di Reiter e artrite reattiva possiede delle particolarità , che possono evidenziarsi con determinati test.
I cosiddetti test di sedimentazione degli eritrociti e della proteina C-reattiva ( PCR ) mostrano se è in corso o meno un’infiammazione all’interno del corpo, mentre la ricerca di anticorpi specifici (contro i batteri coinvolti nella malattia e di quelli associati ad artrite reumatoide) aiuta a chiarire se c’è stata o meno un’infezione batterica nel recente passato e se il dolore articolare è dovuto effettivamente alla sindrome di Reiter oppure no.
Le analisi del sangue, pertanto, sono molto vantaggiose: con un semplice prelievo, si possono ricavare moltissime informazioni utili.
Come capire, da una analisi del sangue, che c’è un’infiammazione?
Il test di sedimentazione degli eritrociti consiste nel misurare quanto tempo impiegano i globuli rossi del sangue a precipitare sul fondo di una provetta, che li contiene. Più è veloce tale movimento (detto appunto sedimentazione), più è probabile che sia in corso un’infiammazione nell’organismo sotto esame.
Il test della proteina C-reattiva (o PCR) si basa sulla quantificazione di questa proteina, prodotta dal fegato. Se è in corso un’infiammazione, i livelli di PCR sono superiori al normale.I test sul sangue:
- Test di sedimentazione degli eritrociti
- Test della proteina C-reattiva
- Ricerca di anticorpi contro i batteri clamidia, salmonella, yersinia, sighella e campylobacter
- Ricerca di anticorpi associati ad artrite reumatoide
TEST RADIOLOGICI
Tramite gli esami radiologici , il medico ottiene delle immagini chiare relative alle grandi articolazioni (ginocchio, caviglie, anche ecc.) e alle aree adiacenti (zona pelvica, zona lombare ecc.). Se il paziente è effettivamente malato di artrite reattiva, si possono così notare segni caratteristici, che permettono di distinguere la malattia da altre patologie articolari simili.
Terapia
Non esiste una cura specifica per la sindrome di Reiter; bisogna attendere che questa guarisca spontaneamente. Tuttavia, esistono delle contromisure terapeutiche che hanno i seguenti obiettivi:
- Alleviare i sintomi
- Eliminare completamente dall’organismo l’agente batterico protagonista
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Proteggere da future infezioni batteriche e/o da ricadute
TEMPI DI GUARIGIONE
I tempi di guarigione variano da 3 a 12 mesi. Tanto più la diagnosi e le cure sono tempestive, tanto più rapida è la remissione della malattia.
ANTINFIAMMATORI
Gli antinfiammatori sono la contromisura più adatta per alleviare i sintomi e moderare lo stato infiammatorio generale, provocato dalla sindrome di Reiter.
I farmaci più utilizzati sono i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), i corticosteroidi e gli antireumatici.
- I FANS , come per esempio l’ ibuprofene , sono i farmaci più usati, quanto meno all’inizio, in quanto danno buoni risultati senza particolari effetti collaterali (che comunque ci sono).
- I corticosteroidi vengono somministrati qualora i FANS si rivelassero inefficaci. Forniscono ottimi risultati, ma vanno assunti con moderazione perché provocano numerosi effetti collaterali (osteoporosi, ipertensione, aumento del peso corporeo ecc.).
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Gli antireumatici , come ad esempio la sulfasalazina o il metotressato, sono degli ottimi antinfiammatori e antidolorifici, che moderano la risposta del sistema immunitario (alterata in caso di sindrome di Reiter). I principali effetti collaterali sono rappresentati da mal di testa, perdita dell’appetito e senso di stanchezza.
ANTIBIOTICI
Gli antibiotici hanno lo scopo di eliminare dall’organismo i batteri che hanno provocato l’infezione di partenza. Inoltre, se somministrati periodicamente anche al termine del percorso terapeutico, permettono di proteggere l’individuo, ormai guarito, da ricadute ( profilassi ).
RIPOSO, FISIOTERAPIA ED ESERCIZIO
All’inizio del trattamento farmacologico, il medico consiglia di rimanere a riposo , per favorire una più rapida guarigione dall’artrite.
Dopodiché, però, raccomanda di svolgere della fisioterapia , abbinata a esercizio fisico . Infatti, è bene che il paziente riacquisisca la mobilità articolare e la forza muscolare perdute a causa dell’inattività fisica. È fondamentale, in questi frangenti, affidarsi a un fisioterapista esperto, che conosca il percorso riabilitativo più appropriato.
Prognosi e prevenzione
La prognosi, per un individuo con sindrome di Reiter (e artrite reattiva), dipende, in larga parte, da quando cominciano le cure.
Se la diagnosi e la terapia sono entrambe precoci, la guarigione è rapida e, molto spesso, priva di complicazioni. Viceversa, una diagnosi tardiva rinvia l’inizio della terapia, pregiudicando il percorso di guarigione ed esponendo il paziente a complicanze e ricadute.
PREVENZIONE
Per prevenire la sindrome di Reiter, e allo stesso modo l’artrite reattiva, è importante attenersi alle seguenti avvertenze:
- Far uso delle protezioni e di adeguati metodi di contraccezione durante i rapporti sessuali a rischio. Ciò serve ad evitare la trasmissione di infezioni come la clamidia.
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Conservare in luoghi puliti gli alimenti e cucinarli nel modo appropriato, per evitare il propagarsi di batteri come la salmonella, il campylobacter o la shigella.
Per quanto concerne, invece, coloro che hanno già contratto la sindrome di Reiter, la raccomandazione è di sottoporsi a controlli periodici e alle misure di profilassi consigliate dal medico.
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