sindrome della morte improvvisa del lattante

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fonte:

http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez19/2602353.html

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La SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) è la causa più comune di morte fra le 2 sett. e l’anno di vita rappresentando circa 1/3 di tutte le cause di morte in questo gruppo di età. La distribuzione è diffusa in tutto il mondo, verificandosi in 1,5/ 1000 nati vivi negli USA. Il picco di incidenza massimo è fra il 2o e il 4o mese di vita. L’incidenza è aumentata nei mesi freddi, negli strati di popolazione a più basso livello socio-economico, nei bambini prematuri, nei bambini che hanno presentato gravi crisi di apnea che abbiano richiesto l’intervento di rianimazione, nei fratelli di bambini colpiti da SIDS e nei nati da madri dedite al fumo durante la gravidanza. Molti fattori di rischio per SIDS sono validi anche per le morti di bambini non dovute a essa. Quasi tutti i soggetti muoiono durante il sonno.

Eziologia, diagnosi e prevenzione

La causa resta sconosciuta, sebbene si pensi a una disfunzione dei meccanismi di controllo neuro-cardio-respiratorio. La disfunzione che causa la morte può essere soltanto intermittente o transitoria e probabilmente vi concorrono diversi fattori. Una percentuale minore del 5% dei bambini deceduti per SIDS ha avuto un episodio prolungato di apnea prima della morte, cosicché la coincidenza fra i soggetti deceduti per SIDS e quelli con apnea prolungata ricorrente è bassa. Molti studi attribuiscono alla posizione prona durante il sonno un aumentato rischio di SIDS. Altri fattori di rischio comprendono coperte soffici (lana), materassi ad acqua, fumo dentro casa e un ambiente sovrariscaldato.

La diagnosi è di esclusione e non può essere formulata senza l’autopsia che escluda le altre cause di morte improvvisa e inspiegabile (p. es. emorragia cerebrale, meningite e miocardite).

L’American Academy of Pediatrics raccomanda che i bambini dormano in posizione supina a meno che altri problemi clinici (p. es., reflusso GE) non lo impedisca. Inoltre, ogni sforzo deve essere effettuato per evitare un sovrariscaldamento dell’ambiente; per evitare di coprire eccessivamente il bambino; rimuovere coperte soffici come pelli di pecora, cuscini, o piumini dalla culla; ed evitare di fumare durante e dopo la gravidanza.

Management

I genitori che hanno perso un figlio per SIDS sono provati dal dolore e colti impreparati dalla tragedia; poiché non può essere definitivamente stabilita una causa della morte del loro bambino, essi sono afflitti da un eccessivo senso di colpa, che può essere peggiorato dalle indagini della polizia, degli assistenti sociali o altri. I membri della famiglia hanno bisogno di un sostegno non solo immediatamente dopo la morte del bambino, ma per almeno diversi mesi, per essere aiutati a convivere con il loro dolore e allontanare il loro senso di colpa. Tale supporto comprende, quando possibile, una pronta visita a domicilio per parlare con i genitori del loro panico iniziale ed evitare che si precipitino in ospedale con gli altri figli, mettendo a repentaglio la propria e l’altrui incolumità; per rilevare le circostanze in cui si è verificata la SIDS; e per informare i genitori sulla natura e sulle cause della morte.

L’autopsia va fatta il più presto possibile; non appena sono noti i risultati preliminari (generalmente entro 8-12 h) deve essere fatta una seconda visita a domicilio per continuare il discorso precedentemente intrapreso. Un terzo incontro 2-3 giorni più tardi approfondisce la prima conversazione e risponde alle domande poste. A distanza di un mese circa, nel corso di un quarto incontro, si forniranno i risultati finali (microscopici) dell’autopsia, si valuterà l’adattamento dei genitori alla perdita subita e soprattutto il desiderio di avere altri figli. Molti dei consigli e il supporto possono essere dati anche da infermiere appositamente addestrate o da persone che abbiano vissuto personalmente la tragedia o comunque che abbiano avuto a che fare con la SIDS (p. es., in America, membri della sezione locale della National Foundation for Sudden Death Syndrome o della International Guild for Infant Survival).

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