SECONDA GUERRA PUNICA

SECONDA GUERRA PUNICA

Le cause del secondo conflitto contro i Cartaginesi affondano le proprie origini nelle dispute, interne a Cartagine, fra Annone, che assieme ai proprietari terrieri desiderava espandere il dominio agricolo e terriero, ed Amilcare – il cui parere finì per prevalere -membro dell’influente famiglia Barca che, con l’appoggio dei mercanti, desiderava creare nuovi mercati all’estero. A questo scopo i Cartaginesi riuscirono a rientrare in possesso della fascia costiera della Spagna, proseguendo con Asdrubale i progetti formulati dal suocero Amilcare. Annibale, succeduto ad Asdrubale, attaccò provocatoriamente nel 219 a.C. la città di Sagunto che, alleata dei Romani, si trovava nel territorio cartaginese. A questo punto la guerra fu inevitabile. Annibale non perse tempo e – con un’impresa leggendaria mirabilmente descritta dallo storico Livio – valicò le Alpi con i suoi elefanti e si scontrò con i Romani nel 218 a.C., ottenendo due vittorie presso la confluenza di Po e Ticino e presso il fiume Trebbia. Nel 217 a.C. i due eserciti consolari vengono annientati presso il lago Trasimeno. I Romani, in preda alla disperazione a causa della lunga serie di insuccessi, la guerra durò dal 216 al 201 a.C.

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