SCUOLA MEDIA RICERCA I GRECI

SCUOLA MEDIA RICERCA I GRECI


POSIZIONE GEOGRAFICA

La Grecia è uno stato dell’Europa meridionale. Confina a nord con Albania, Macedonia e Bulgaria, la Turchia a nord-est. E’ bagnata dal mar Egeo a est e a sud, ovest è bagnata dal mar Ionio. Il territorio della Grecia è prevalentemente montuoso, le coste della Grecia sono alte e frastegliate con profonde insenature,ma circondate da molte isole che facilitano la navigazione.Nelle piccole pianure si praticava l’allevamento e l’agricoltura; si coltivava l’ulivo e la vite. Quando i raccolti erano scarsi i greci sfruttavano le risorse del mare. Il popolo greco, in origine si formò dall’unione degli Achei,Dori,Ioni,Eoli e diede vita a una civiltà singolare dove le città-stato, chiamate polis,erano indipendenti fra loro.


POLIS

La polis una città che comprende:le case per l’abitazione,le botteghe,l’agorà, una piazza dove i cittadini si riunivano per discutere dei problemi della città e per svolgere i mercati e l’acropoli, la sede dei templi dedicati agli dei. Il territorio (korà) era un terreno fertile, piccoli insediamenti ed aree destinate al pascolo.La popolazione era composta dai cittadini,coloro che potevano partecipare alla vita politica e alle decisioni. Erano esclusi dalla cittadinanza le donne, gli stranieri e gli schiavi.Il momdo greco è un insieme di stati indipendenti e autonomi.


ORGANIZZAZIONE SOCIALE E LA DEMOCRAZIA

La società greca è organizzata a strati sociali. La figura del re tende a scomparire con la fine del medioevo ellenico. Il controllo politico della società passa al ceto nobile-aristocratico che lo esercita in modo assoluto sotto forma di consigli, tirannidi e magistrature. L’aristocrazia detiene il controllo politico-economico della società greco tramite il possesso della terra. I debitori del ceto borghese sono spesso costretti a pagare l’insolvenza con la privazione della terra e della stessa libertà personale, diventando essi stessi servi o schiavi dei latifondisti aristocratici. La struttura sociale greca è quindi soggetta a frequenti rivolte della classe borghese contro quella aristocratica. Spesso sono chiamati arbitri esterni “super partes” (saggi) a dirimere le controversie tra le classi sociali, a cui viene affidato il potere assoluto di giudizio. Il consiglio dei saggi talvolta si trasforma in una vera e propria tirannide ed il giudice “super partes” in sovrano assoluto della città. La tirannia tende in una prima fase a favorire le classi aristocratiche. Successivamente, il tiranno elimina intorno a sé ogni concorrente, mietendo vittime anche nel ceto aristocratico. La demagogia diventa l’arma politica più usata per unire temporaneamente gli intenti tra borghesia e aristocrazia, al fine di rovesciare il tiranno di turno. Lo stesso tiranno tende ad utilizzarla per allontanare il ceto borghese dai propri concorrenti, costruendo opere pubbliche, monumenti e compiendo gesti memorabili.


LA DEMOCRAZIA IN GRECIA 

La parola, non casualmente, di origine greca “democrazia” nasce dalla fusione dei termini “demos” (popolo) e “kratos” (potere); essa indica dunque un tipo di organizzazione dello stato che consente a”tutti ” di partecipare realmente alla sua amministrazione. Proprio in Grecia per la prima volta, l’ assemblea dei cittadini divenne l’ unica responsabile dell’ amministrazione pubblica, dando vita ad un’ esperienza radicalmente diversa da quelle che caratterizzarono le altre società del mondo antico. In democrazia, infatti, non si conoscono “sudditi” ma solo “cittadini”. Tuttavia la piena partecipazione alla vita politica da parte di tutti i cittadini non fu un diritto acquisito subito nè ovunque: sulla decisiva questione della “cittadinanza”- su chi cioè potesse partecipare alle assemblee cittadine – nacquero nelle diverse città scontri tra chi voleva un regime democratico o chi invece voleva un regime aristocratico. I primi intendevano allargare il numero dei cittadini effettivi, i secondi restringerlo; in ogni caso si pensava che solo gli uomini liberi, maschi e adulti potessero godere dei diritti politici. In nessuna polis fu mai consentito agli schiavi e alle donne di accedere alla gestione del potere. Sopprattutto ai primordi della polis la concessione della cittadinanza rimase strettamente legata alla proprietà di terre e di beni: solo i liberi cittadini avevano il diritto al possesso della terra e d’altra parte chi non era proprietario non poteva essere cittadino. Per lungo tempo, inoltre, soltanto i cittadini nobili, grandi proprietari terrieri, assunsero nelle assemblee le decisioni fondamentali e questo rimase in molte città una condizione politica permanente.


La società

Il matrimonio:

Per i Greci sposarsi rappresentava un vero e proprio dovere, perchè il matrimonio era considerato il mezzo fondamentale per generare e garantire la conservazione della stirpe. Il matrimonio, come oggi, era preceduto da un periodo di fidanzamento durante il quale i padri dei due fidanzati combinavano le nozze fra i figli.
Il matrimonio iniziava con un banchetto in casa della sposa. La sera lo sposo portava con sè la moglie a casa sua, mentre diverse persone li seguivano in corteo cantando e suonando. Si formava così una nuova famiglia, il cui capo assoluto era il marito . A lui i figli dovevano ubbidire in tutto e per tutto.
Le donne, specialmente quelle ateniesi, conducevano una vita ritirata. In casa avevano uno spazio riservato a loro, il gineceo. Qui trascorrevano le loro giornate occupandosi delle faccende domestiche e dei figli. Le bambine imparavano dalla madre a scrivere, a leggere e ad occuparsi della casa. L’educazione dei bambini invece a partire dai sette anni era affidata alle scuole.
Il diritto di famiglia:

Il filosofo greco Solone a proposito del diritto di famiglia, introdusse la distinzione tra concubinato e matrimonio,che doveva essere preceduto dal fidanzamento.Di conseguenza era possibile distinguere i figli legittimi, quelli nati dal matrimonio, da quelli illegittimi, nati fuori dal matrimonio;precisazione, questa, di non secondaria importanza nella vita di Atene, dove i problemi di eredità erano all’ ordine del giorno:da quel momento solo i figli legittimi avrebbero avuto diritti all’ eredità. Solone non intervenne invece a proposito del diritto penale:la legge sull’ omicidio,introdotta nel 621-620 a. C da Dracone (stabiliva che la colpevolezza di un accusato di omicidio dovesse essere dichiarata dopo un pubblico processo), mantenne quindi tutta la sua validità; così riaffermata questa legge rimarrà in vigore per il resto della storia greca,età classica ed ellenistica compresa. Solone fu dunque un grande riformatore?
Senza dubbio, ma un riformatore moderato che cercava il compromesso, non certo un rivoluzionario .A chi gli chiedeva se pensava di aver dato ad Atene le leggi migliori,Solone rispondeva: <<Certo, le migliori che si potessero accettare>>


OLIMPIADI

L’origine degli antichi giochi olimpici si è persa,anche, se esistono molte leggende circa le loro origini.Le olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa perchè si svolgevano in onore di Zeus,del quale una statua si trova ad Olimpia.Il numero di gare crebbe fino a venti,e le gare duravano 5 giorni. I vincitori delle gare erano ammirati e immortalati in poemi e statue,con una orona di alloro e un pentolone d’olio. I giochi si tenevano ogni quattro anni e per queste gare si potevano interrompere tutte le guerre che erano in corso.I Greci usavano le olimpiadi come uno dei loro metodi per contare gli anni. La partecipazione era riservata a greci liberi ,maschi , che se lo potevano permettere.La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti comportava che solo i membri delle classi più facoltose potessero prendere in considerazione la partecipazione.
I giochi persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia.Quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’impero romano, i giochi olimpici vennero visti come una festa pagana, e nel 393, l’imperatore Teodosio I, assieme al vescovo di Milano, li vietò, ponendo fine a una storia durata oltre mille anni.


SPARTA E ATENE

Atene era una città marittima e commerciale, economicamente ricca, destinata a svilupapre forme democratiche di governo. Ad Atene regnava la democrazia (= potere nelle mani del popolo). Sparta invece era una città sulla terraferma, aristocratica e chiusa. A Sparta prevaleva l’oligarchia (=potere nelle mani di poche persone. Sparta si dedicava molto alla potenza militare, era una società organizzata come un esercito.
-Le donne ad Atene: Le donne ad Atene, come altre città greche passavano il loro tempo in casa. Nelle stanze loro riservate a filare e tessere la lana e, se c’erano stranei, non si facevano vedere. Il matrimonio era combinato dallo sposo e dai genitori della sposa, che era di solito molto giovane (14-15 anni) e non aveva nessuna possibilità di scegliere il marito. Ad Atene c’erano numerose feste, di tipo religioso, in onore delle divinità. In occasione di queste feste c’erano rappresentazioni teatrali e gare sportive. I ginnasi, che erano palestre, ma anche luoghi d’inconotro, permettevano di dedicarsi all’attività sportiva mentre i bagni pubblici, riscaldati d’inverno, erano luoghi in cui rilassarsi e stare al caldo nei mesi freddi, soprattutto per chi non aveva una casa riscaldata. Un momento d’incontro importante era il banchetto; era pranzo offerto da qualcuno a casa propria, in cui gli uomini mangiavano e bevevano distesi sui letti mentre le donne, pagate per questo, rallegravano gli invitati suonando e ballando; naturalmente solo i cicchi potevano offrire un banchetto.
-L’educazione ad Atene: Atene era uno stato in cui i cittadini erano liberi e la preparazione alla guerra non era, come a Sparta, il principale scopo dell’educazione. I bambini rimanevano nelle famiglie, che sceglievano l’educazione da dareai propri figli. Se potevano permetterselo, facevano studiare i maschi prima in casa e poi presso maestri a pagamento, dove imparavano a leggere, a scrivere, cantare, suonare e contare. L’istruzione era percio diffusa e molti sapevano leggere e scrivere. Soprattutto dal V secolo a.C., cominciarono ad esserci maestri che fornivano un’istruzione superiore a chi aveva già le conoscienze di base. Essi giravano da una città all’altra insegnando geomentria, fisica, medicina e retorica, cioè l’arte del parlare bene, in cambio di un compenso spesso piuttosto alto. Era importante anche l’educazione sportiva, che avveniva in palestre private e pubbliche. A 18 anni, per cittadini e metici, aveva inizio il servizio militare, durante il quale per due anni i giovani erano preparati alla guerra.
-I giovani e le donne a Sparta: Nella società spartana l’individuo singolo non aveva alcuna importanca ma esisteva in funzione dello stato, che poteva dispone dalla nascita fino alla morte. I genitori dovevano sottoporre il neonato all’esame di un comitato di anziani. Se era abbastanza sano e robusto decidevano di allevarlo e si individuava un terreno in cui i prodotti sarebbero serviti per mantenerlo. In caso di decisione negativa il piccolo veniva ucciso. I ragazzi apprendevano a leggere e a scrivere solo nella misura strettamente necessaria. Si doveva abituarlo ad un futuro come soldato. A 12 anni i ragazzi ignoravano l’uso del bagno. Dovevano procurarsi il cibo da soli e cucinarlo. Poichè non era abbondante, venivano incoraggiati a rubarlo: se venivano colti sul fatto, erano puniti duramente, non era per il furto ma per essere stati sopresi. A vent’anni i giovani iniziavano il vero e proprio servizio militare, che durava fino a sessanta. Dai 20 ai 30 anni gli spartani vivevano in caserma. A intervalli regolari i giovani meglio preparati venivano portanti in campagna per una crudele esercitazione militare, erano armati solo di un pugnale e con pochissimo cibo. Di giorno stavano nascosti, di sera uscivano per uccidere quanti più iloti possibile. Lo spartano era un soldato a tempo pieno e la sua vita privata era quasi inesistente. Era obbligato a sposarsi per dare un figlio alla patria. Anche le ragazze ricevevano un educazione rude e molta parte del loro tempo era destinata ad esercizi ginnici. la loro sola funzione nella società era quella di madri dei futuri guerrieri. Come madri e mogli di soldati, dovevano imparare a non dare troppo peso ai sentimenti.


RELIGIONE

La religione è politeista. I greci adoravano numerose divinità , maschili e femminili. Oltre a Zeus capo di tutti gli dei,vi erano dei solari e lunari; divinità dei fiumi e delle fonti,dei boschi e delle grotte; dei della guerra e della giustizia,dell’amore e del matrimonio. I greci immaginavano questi dei con un comportamento umano essi potevano essere: innamorati,vendicativi,gelosi ed era necessario onorarli e non difenderli se non si voleva essere puniti.In onore degli dei venivano costruiti templi, che erano gli edifici più importanti di ogni città. Le cerimonie religiose si svolgevano sugli altari dedicati agli dei che si trovavano ovunque: nelle piazze,nelle strade,nelle case. In onore degli dei si sacrificavano animali,come pecore,capre,tori e maiali.La pelle ed il grasso venivano bruciati e si pensava che il fumo delle offerte fosse gradito agli dei; la carne veniva invece mangiata da chi partecipava al sacrifico. In queste cerimonie si chiedeva la protezione degli dei per la città. In Grecia vi erano sacerdoti e sacerdotesse che erano rispettati,ma non avevano molto potere ed erano spesso nominati dallo strato. In occasione dei sacrifici essi studiavano le viscere delle vittime,in particolare il fegato per predire il futuro. Anche i greci si rivolgevano agli dei per conoscere la volontà in ogni occasione: prima di una battaglia o di una guerra, di fronte ad un pericolo o ad una scelta difficile.


SCRITTURA

Dopo una fase iniziale in cui la Grecia era composta da varie etnie,i greci stabiliscono per tutte le città della Grecia l’uso di un alfabeto comune,detto ionico. L’alfabeto greco risale al IX a.C,deriva dalla scrittura alfabetica dei Fenici,i quali ad ogni segno associavano un solo suono. Nell’antica Grecia le lettere venivano usate anche per scrivere i numeri,ponendo al numero grafico un segno molto simile ad un apostrofo. Le lettere dell’alfabeto greco sono molto utilizzate oggi per altri scopi: in matematica per indicare gli angoli,in astronomia per assegnare il nome alle stelle. L’alfabeto greco come lo conosciamo noi oggi sorse dopo il medioevo ellenico,il periodo tra la caduta di Micene e la nascita della Grecia antica. I greci superano le difficoltà delle lingue sillabiche trasformando alcune consonanti in vocali e assegnando un suono ad ogni lettera. Inizialmente nella scrittura greca non c’erano spazi liberi tra le parole,separando le parole così conquistarono un indice grafologico. I fenici chiamavano le prime due lettere del loro alfabeto aleph e beth. Alfa e beta vennero usate per comporre la parola alfabeto.


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