SCUOLA LE CROCIATE

SCUOLA LE CROCIATE

SCUOLA LE CROCIATE


Per crociata si intende qualsiasi intervento militare volto a sconfiggere i musulmani.     La prima delle crociate non fu quella in Oriente del 1096;  ce ne furono due anteriori che ne posero le basi: quella delle repubbliche marinare di Genova e Pisa che sottrassero ai musulmani Baleari, Corsica e Sardegna e successivamente, nell’ XI secolo, la riconquista di parte della penisola Iberica e la formazione di una nuova regione:la Castiglia. Questa vittoria fu dovuta alla disorganizzazione e al frazionamento all’interno del mondo islamico. Le vittorie permisero al papa Urbano II, nel 1095 a Clermont, di pronunciarsi in un pubblico discorso sulla necessità di un intervento armato in Terra Santa, attribuendo ai musulmani alcuni maltrattamenti che venivano compiuti contro i cristiani in Terra Santa.  Con la promessa della remissione dei peccati il popolino fu attratto dall’impresa, anche perché, in quel tempo, gravando sulla popolazione attese millenaristiche legate alla fine del tempo, tutti pensavano di purificarsi in ogni modo dei propri peccati. Anche i cavalieri parteciparono in massa all’azione militare ( guerra santa ) non solo per ragioni confessionali ma anche per una necessità economico-sociale. Alla base della loro economia era infatti il feudo, con la sua rendita fondiaria, che tuttavia  andava riducendosi o addirittura scomparendo a causa dei nuovi rapporti instauratisi nelle campagne e dei commerici sempre più dinamici e redditizi, che scavalcavano stili di vita ormai parassitari. I cavalieri ( esponenti della piccola e media nobiltà feudale europea ) pensarono così di poter ricostruire alcune forme di economia feudale, propria dei Carolingi, in Terra Santa. I cavalieri infine avevano un ultimo motivo per combattere accanitamente contro i musulmani: la loro violenza, il desiderio di fama e bottino era continuamente frenato dalla Chiesa e solo in Terra Santa, avrebbe potuto trovare una valvola di sfogo.


La prima crociata e la conquista di Gerusalemme

Il discorso di Urbano II nel 1096 fornì le premesse per la prima crociata. Coi bizantini fu stipulato un patto nel quale i crociati si impegnavano a restituire i territori appartenuti all’impero che sarebbero stati liberati e l’imperatore di Bisanzio avrebbe consentito il loro passaggio nei territori dell’ impero.La crociata popolare  si risolse in un fallimento: il desiderio di combattere per conquistare la remissione dei peccati venne sfogato contro gli ebrei. I cavalieri furono l’unica arma efficiente della crociata. All’inizio fu dura per i crociati portare avanti l’impresa, ma nel 1098, finalmente,riuscirono a prendere Antiochia, la capitale dei Turchi. La perdita di questa città fu per i Turchi un duro colpo, ma ciò non bastò, perché nel 1099 i crociati posero l’assedio a Gerusalemme e dopo un mese di attacchi la città fu conquistata.La vittoria, considerata quasi impossibile, galvanizzò la chiesa e tutta la cristianità. Tuttavia il successo  era stato dovuto alla disorganizzazione dei musulmani, che poi, nella terza crociata, avrebbero attuato una contro-offensiva vittoriosa contro i cavalieri cristiani. Intanto,le conquiste dei crociati vennero organizzate in quattro stati latini, nei quali i cavalieri poterono ricostituire la loro economia feudale e mantenere una forza tale da resistere a eventuali attacchi. I rifornimenti erano garantiti soprattutto dalle repubbliche marinare italiane, che nelle città marittime in Terra Santa ottennero quartieri interi.


Gli esiti delle Crociate

Ben nove saranno le Crociate e sanciranno la sconfitta delle truppe cristiane. Nel 1289 c’è ancora un ultimo proclama, ma senza seguito.  Le ultime resistenze cristiane in Terrasanta sono definitivamente sconfitte dai musulmani nel 1291 con la caduta di S. Giovanni d’Acri. Una grande città abitata da crociati, ma divisa in quartieri, in perenni liti e dove ognuno pensava a difendere il proprio “orticello” più dagli “amici” cristiani che non dai nemici turchi. Gli ultimi avamposti cristiani andarono così incontro al disastro.

 Il risultato di maggior rilievo delle Crociate fu la conquista delle vie commerciali mediterranee, che prima erano controllate da Bisanzio e dai paesi arabi, i quali entrarono subito dopo in una profonda decadenza economica. Le città dell’Italia settentrionale ( Venezia, Genova e Pisa ) assunsero un ruolo dominante nel commercio con l’Oriente. Si introdussero in Europa occidentale nuove industrie e manifatture (seta, vetri, specchi, carta…) e nuove colture agricole (riso, limoni, canna da zucchero…). Comparvero i mulini a vento, sul tipo di quelli siriani.La classe dei feudatari vide aggravarsi la propria crisi, sia perché aveva impiegato molte risorse in queste imprese,  ottenendo scarsi vantaggi, sia perché si era rafforzata una nuova classe, la borghesia, ad essa ostile. Le classi popolari, sacrificatesi senza ottenere alcuna contropartita, si orienterono verso forme di protesta socio-religiosa ( le eresie ), ispirate all’uguaglianza evangelica.

 I crociati distrussero le ultime tracce di fratellanza tra cattolici e ortodossi e, saccheggiando Costantinopoli nel 1204, aprirono le porte agli invasori Turchi. La mobilitazione ideologica nella guerra santa segnò il trionfo dello spirito d’intolleranza e di fanatismo. La Chiesa infatti, accentuerà sempre d’ora in poi più i fattori autoritari e dogmatici, legati al suo ruolo di guida suprema della cristianità. L’avventura delle crociate  iniziata per imporre una  civiltà – che l’Occidente credeva altissima – si concluse dunque con una sconfitta non solo militare.


Gli ordini cavallereschi: i Templari

 Ordine cavalleresco, anche se non lo si può definire semplicisticamente tale, perché gli adepti erano anche monaci: monaci guerrieri. Il loro ordine fu fondato nel 1118 secondo la leggenda, ma il riconoscimento ufficiale vi fu nel 1128: al concilio di Troyes. La leggenda narra che due cavalieri siano arrivati da Baldovino, a Gerusalemme, quando fu presa durante la I crociata, su uno stesso cavallo e che Baldovino li ospitò nel tempio di Salomone (da cui il nome). E infatti il loro simbolo fu sempre un’icona che raffigura due cavalieri su un destriero. L’ordine si stabilì a Gerusalemme e fu inizialmente il più agguerrito nella lotta contro i musulmani. Filippo il Bello, re cattolico di Francia, sciolse tuttavia l’ordine ai primi del Trecento, temendo che il loro potere  potesse costituire un’ ostacolo alla stabilità del regno. Ne ordinò lo sterminio per impadronirsi dell’immenso tesoro, che i Templari avevano accumulato al ritorno dalle crociate.  I Templari erano divenuti così ricchi perché tutti i capitali europei che si trovavano in Terra Santa, dopo la sconfitta dei Crociati, dovettero essere riportati in Europa. Gli incaricati per questo compito furono i Templari, l’armata più temibile di quei tempi e quindi la più sicura e adatta a questo compito. I loro servigi avevano però un prezzo ed essi  riuscirono a fondare una catena di banche e ad accumulare ingenti somme..Nel 1307 quando Filippo fece arrestare tutti i cavalieri e nel 1314 quando li condusse al rogo non pensò di certo che la loro opera sarebbe rimasta impressa nella storia e che su di loro si sarebbe creata una leggenda, vera o meno che sia. I Templari erano sottoposti a rigide regole,dovevano esserepronti alla guerra come gli altri ordini  e si riconoscevano totalmente nella volontà di Dio, del quale il Papa era il rappresentante in Terra. Inoltre non dovevano avere beni propri e dovevano rimanere sempre in Terra Santa, anche fra una guerra e l’altra. Quando i crociati furono definitivamente sconfitti essi dimenticarono queste regole. La loro leggenda si fonda sul fatto che nel 1314, anno del rogo dei Templari, alcuni di essi riuscirono a salvarsi. Chi andò in Inghilterra, chi nelle parti più remote della Germania, chi in Italia, ma poi sembra che ritornassero tutti in Francia. Qui rifondarono segretamente l’ordine dei Templari, al quale si pensa che sarebbero appartenuti anche personaggi importanti della storia francese

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