SCUOLA LA TERZA GUERRA PUNICA
SCUOLA LA TERZA GUERRA PUNICA
Fonte WIKIPEDIA , www.liceosciasciafermi.it/
La Terza guerra punica fu combattuta fra Cartagine e la Repubblica di Roma fra il 149 a.C. e il 146 a.C. Fu l’ultima delle tre guerre fra le antiche civiltà del Mar Mediterraneo.
Dopo la fine della seconda guerra punica Cartagine aveva cessato di rappresentare un pericolo per Roma e aveva accettato il ruolo di Stato satellite. Tuttavia la prosperità commerciale di questa città , che si era ripresa rapidamente dai danni del conflitto, non mancava di impensierire l’opinione pubblica romana. Fu così progettata e portata a compimento la distruzione completa di Cartagine.
A favore della distruzione di Cartagine si schierarono sia i tradizionalisti, capeggiati dal censore Marco Porcio Catone, che volevano distrarre dall’Oriente le forze espansionistiche dello Stato Romano, sia il ceto affaristico dei cavalieri che si sarebbero volentieri sbarazzati di una concorrenza pericolosa. Eliminati i Cartaginesi, gli imprenditori romani avrebbero messo le mani su una grande fetta del commercio mediterraneo; si aggiunga anche che la memoria storica dei Romani vedeva nei Cartaginesi i nemici per eccellenza: perciò una guerra finale contro Cartagine era vista con favore dalla società romana. Secondo la tradizione, il principale banditore di questa impresa fu Catone, che terminava ogni suo discorso in Senato con la frase: «Penso, inoltre, che Cartagine debba essere distrutta».
Il pretesto dell’aggressione fu offerto da una contesa di confine tra Cartagine e il re dei Numidi, Massinissa. Poiché il trattato di pace stipulato alla fine della seconda guerra punica impediva a Cartagine di dichiarare guerra senza il consenso di Roma, quando i Cartaginesi, stanchi delle provocazioni di Massinissa, risposero con le armi in pugno, il Senato decise che si era verificato il casus belli (149 a.C.).
I Cartaginesi si dichiararono pronti a qualsiasi dichiarazione; ma i Romani, dichiararono di voler distruggere la città .
Malgrado la loro schiacciante superiorità militare, i Romani impiegarono tre anni prima di poter impadronirsi della città . A concludere le operazioni fu inviato Scipione Emiliano (figlio adottivo di Scipione Africano). L’assedio si concluse nel 146 a.C. con l’espugnazione della città di Cartagine.
Cartagine passò sotto il dominio di Roma. Lo stesso Scipione Emiliano fu inviato poco dopo in Spagna a sottomettere la popolazione dei Celtiberi. Scipione espugnò la capitale nemica Numanzia (133 a.C.).
Da un punto di vista politico-militare le conquiste che Roma riuscì a compiere la portarono a creare nuove province. Si aprì un lungo periodo in cui il bacino del Mediterraneo si trovò a ruotare intorno alla stessa orbita politica in cui la civiltà romana eliminò le autonomie locali. Questo periodo si concluse successivamente con il crollo dell’unità romana. Ebbe inizio sotto l’impero della Pax Romana, un mondo comune che avrebbe contribuito a creare una comunità umana