RIVOLUZIONE COPERNICANA SECONDO KANT

RIVOLUZIONE COPERNICANA SECONDO KANT

RIVOLUZIONE COPERNICANA SECONDO KANT


Per rivoluzione copernicana si intende principalmente lo stravolgimento delle teorie riguardanti l’Universo fatto ad opera di Copernico: dalla teoria geocentrica fortemente portata avanti dalla Chiesa si passava alla teoria eliocentrica, che metteva il sole al centro del nostro sistema solare e non la Terra, ovvero l’uomo.

Tuttavia il termine di rivoluzione copernicana fu usato anche dal filosofo tedesco Immanuel Kant nel concepire uno stravolgimento radicale del punto di vista che fino a quel tempo aveva permeato la filosofia in termini di conoscenza. Infatti era comune l’idea che, nell’approcciarsi alla conoscenza e quindi allo studio di cose nuove, l’uomo doveva adattarsi continuamente agli oggetti da conoscere, ed adattare quindi la propria mente ad essi. Kant invece propose di ribaltare il punto di vista (da qui il concetto di rivoluzione copernicana) affermando che l’uomo svolge un ruolo di prim’ordine, e soprattutto, un ruolo attivo, nel metodo conoscitivo, lasciando dunque alla natura un ruolo secondario. Insomma, l’uomo non si limita a trascrivere in maniera passiva dei dati forniti dalla natura, ma li studia, li critica, li elabora e da essi deduce una legge a cui la natura deve obbedire; se così non fosse l’uomo non sarebbe in grado di estrapolare dai suoi esperimenti alcuna legge. Come lo stesso Kant scrive:

[…]Essi (gli investigatori della natura) compresero che la ragione vede solo ciò che lei stessa produce secondo il proprio disegno, e che […] essa deve costringere la natura a rispondere alle sue domande; e non lasciarsi guidare da lei, per dir così, colle redini; perché altrimenti le nostre osservazioni, fatte a caso e senza un disegno prestabilito, non metterebbero capo a una legge necessaria.

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