Rivoluzione americana la guerra d’indipendenza

Rivoluzione americana la guerra d’indipendenza

Rivoluzione americana la guerra d’indipendenza


Le cause:

  • 1764: dopo la fine della guerra dei Sette anni contro la Francia, l’Inghilterra impone alle colonie nuove tasse (accresce il carico fiscale): tasse su zucchero caffè vino;
  • 1765: Stamp Act: marca da bollo su documenti commerciali, pubblicazioni, atti legali ; [no taxation without rapresentation]
  • cresce il malcontento e il desiderio di autonomia ; le colonie rifiutano di comprare le merci inglesi e si scontrano episodicamente con le truppe inglesi.

La guerra d’Indipendenza

La decisione del governo di Londra di imporre alle colonie nuove tasse, come la legge sul bollo (Stamp Act), senza il loro consenso fece precipitare la situazione. Vi furono movimenti di piazza e fu organizzato il boicottaggio delle merci inglesi.

Londra inasprì la sua politica repressiva. L’uccisione a Boston di cinque persone il 5 marzo 1770 diede inizio a una fase di scontro aperto. Una legge sul tè (Tea Act) del 1773, che danneggiava gli interessi locali, provocò il 16 dicembre l’assalto a tre navi e la distruzione del loro carico di tè importato. In conseguenza il parlamento inglese approvò leggi repressive (Coercitive Acts) che concentrarono il potere nelle mani delle autorità inglesi, annullando le libertà locali. Di fronte a quelle che furono definite “leggi intollerabili”, i coloni reagirono convocando a Filadelfia nel settembre 1774 il I Congresso continentale, che proclamò nulle le “leggi intollerabili”, organizzò il boicottaggio economico contro l’Inghilterra e diede vita a una Associazione continentale per la politica economica. Le assemblee coloniali incominciarono a costituirsi come poteri indipendenti.

Il sovrano Giorgio III adottò una linea intransigente e la situazione precipitò con il confronto armato a Lexington nell’aprile del 1775. Il 10 maggio il Congresso continentale organizzò la resistenza armata, pur sperando ancora nella conciliazione con l’Inghilterra. Comandante dell’esercito americano fu nominato George Washington (1732-99). Il 17 giugno uno scontro di vaste proporzioni oppose americani e inglesi nella battaglia di Bunker Hill. Dopo che re Giorgio ebbe fatto proclamare in dicembre gli americani “ribelli”, l’ideologo Thomas Paine (1735-1809) teorizzò apertamente la separazione dall’Inghilterra e l’ideale repubblicano, ottenendo un immenso successo. Nell’aprile 1776 il Congresso invitò le colonie a costituire governi indipendenti.

Il 4 luglio fu approvata una “Dichiarazione d’indipendenza”, redatta da Thomas Jefferson (1743-1826), che definiva “usurpazione” il potere monarchico e affermava i princìpi di un governo liberale.

La proclamazione dell’indipendenza divise i coloni in rivoluzionari e lealisti, molti dei quali presero le armi a fianco degli inglesi.

Nelle file dell’esercito americano si arruolarono europei come il francese La Fayette e l’eroe dell’indipendenza polacca Kosciuszko. George Washington, dopo molte difficoltà iniziali, ottenne un’importante vittoria a Saratoga nell’ottobre del 1777.

Un aiuto determinante agli americani venne dall’intervento nella guerra della Francia nel febbraio del 1778, della Spagna nel 1779 e dell’Olanda nel 1780.

La guerra si concluse nell’ottobre del 1781, dopo che le forze congiunte franco-americane ebbero ottenuto a Yorktown in Virginia una decisiva vittoria. La pace definitiva fu firmata a Versailles il 3 settembre 1783, con il riconoscimento dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America.

http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_indipendenza_americana

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