RITRATTO DELLA MIA BAMBINA ANALISI COMPLETA

RITRATTO DELLA MIA BAMBINA ANALISI COMPLETA

La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo,
e dell’estiva vesticciola: “Babbo
– mi disse – voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo: Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.

Umberto Saba

similitudine
anastrofe
iperbato

anastrofe
iperbato
similitudine e anastrofe
similitudine

similitudine e personificazione
personificazione e anastrofe
similitudine

METRICA

La poesia è composta da una sola strofa formata da tredici endecasillabi.
Il ritmo è veloce visto che le frasi sono lunghe e le proposizioni sono legate tramite subordinazione.
La punteggiatura è presente, in particolare virgole due punti.

RIME

La rima ̬ quasi del tutto assente; di fatto ̬ presente solo una rima identica (versi 2 Р12).
Sono presenti diverse assonanze fra cui:
1.Mano babbo
2.Parvenze sperde
3.Vaganti quali
e anche delle consonanze:
Cielo quali.
Nella poesia sono molto frequenti i suoni aperti che simboleggiano la gioia della bambi

TEMA

Nella poesia è chiariamente individuabile un tema: la bambina.
Il poeta descrive la propria bambina che è pura, felice e libera.
Ci sono anche dei campi semantici e principali riguardano l’aria, l’acqua e tutto ciò che è azzurro.
Il simbolo principale è la bambina che è vita e felicità

PARAFRASI

La mia bambina con la palla in mano
con gli occhi grandi azzurri,
e con il vestito estivo azzurro: “Babbo
– mi disse – voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo: Di tante immagini
che si vedono nel mondo, io so bene a quali
paragonare la mia bambina.
Certo alla schiuma, alla schiuma marina
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento disperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.

DIVISIONE IN SILLABE

la mi-a bam-bi-na con la pal-la in ma-no,
con gli oc-chi gran-di co-lo-re del cie-lo, 
e del-l’e-sti-va ve-stic-cio-la: “bab-bo 
 mi dis-se  vo-gli-o u-sci-re og-gi con te”. 
ed i-o pen-sa-vo: di tan-te par-ven-ze 
che s’am-mi-ra-no al mon-do, i-o ben so a qua-li 
pos-so la mi-a bam-bi-na as-so-mi-glia-re. 
cer-to al-la schiu-ma, al-la ma-ri-na schiu-ma 
che sul-l’on-de bian-cheg-gia, a quel-la sci-a 
ch’e-sce az-zur-ra dai tet-ti e il ven-to sper-de; 
an-che al-le nu-bi, in-sen-si-bi-li nu-bi 
che si fan-no e dis-fan-no in chia-ro cie-lo; 
e ad al-tre co-se leg-ge-re e va-gan-ti.

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