RITRATTO DELLA MIA BAMBINA ANALISI COMPLETA
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo, e dell’estiva vesticciola: “Babbo – mi disse – voglio uscire oggi con te”. Ed io pensavo: Di tante parvenze che s’ammirano al mondo, io ben so a quali posso la mia bambina assomigliare. Certo alla schiuma, alla marina schiuma che sull’onde biancheggia, a quella scia ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde; anche alle nubi, insensibili nubi che si fanno e disfanno in chiaro cielo; e ad altre cose leggere e vaganti. Umberto Saba |
similitudine
anastrofe iperbato anastrofe similitudine e personificazione |
METRICA
Il ritmo è veloce visto che le frasi sono lunghe e le proposizioni sono legate tramite subordinazione.
La punteggiatura è presente, in particolare virgole due punti.
RIME
Sono presenti diverse assonanze fra cui:
1.Mano babbo
2.Parvenze sperde
3.Vaganti quali
e anche delle consonanze:
Cielo quali.
Nella poesia sono molto frequenti i suoni aperti che simboleggiano la gioia della bambi
TEMA
Il poeta descrive la propria bambina che è pura, felice e libera.
Ci sono anche dei campi semantici e principali riguardano l’aria, l’acqua e tutto ciò che è azzurro.
Il simbolo principale è la bambina che è vita e felicitÃ
PARAFRASI
con gli occhi grandi azzurri,
e con il vestito estivo azzurro: “Babbo
– mi disse – voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo: Di tante immagini
che si vedono nel mondo, io so bene a quali
paragonare la mia bambina.
Certo alla schiuma, alla schiuma marina
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento disperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
DIVISIONE IN SILLABE
con gli oc-chi gran-di co-lo-re del cie-lo,Â
e del-l’e-sti-va ve-stic-cio-la: “bab-boÂ
 mi dis-se  vo-gli-o u-sci-re og-gi con te”.Â
ed i-o pen-sa-vo: di tan-te par-ven-zeÂ
che s’am-mi-ra-no al mon-do, i-o ben so a qua-liÂ
pos-so la mi-a bam-bi-na as-so-mi-glia-re.Â
cer-to al-la schiu-ma, al-la ma-ri-na schiu-maÂ
che sul-l’on-de bian-cheg-gia, a quel-la sci-aÂ
ch’e-sce az-zur-ra dai tet-ti e il ven-to sper-de;Â
an-che al-le nu-bi, in-sen-si-bi-li nu-biÂ
che si fan-no e dis-fan-no in chia-ro cie-lo;Â
e ad al-tre co-se leg-ge-re e va-gan-ti.