riciclo dei materiali edili nel Medioevo
riciclo dei materiali edili nel Medioevo
I documenti testimoniano la diffusione del fenomeno già nella tarda antichità: un decreto imperiale del 458 autorizzava il riuso dei materiali degli antichi edifici purchè la struttura risultasse inesorabilmente compromessa e che non potessero essere più recuperati a ragioni di pubblica utilità.
I vecchi edifici divennero così delle vere e proprie cave di materiale e interi nuovi villaggi vennero edificati utilizzando le rovine delle antiche città. Inoltre lo scadimento dei processi produttivi artigianali induceva al riutilizzo completo di vecchi elementi architettonici che erano stati lavorati dagli antichi con una accuratezza che i contemporanei non erano più in grado di replicare. In altri casi la motivazione del riciclo risiedeva nella difficoltà di reperire materiale: ad esempio accadeva molto di frequente che le statue venissero fuse per ricavare delle armi. Talvolta si optava per non smontare gli antichi edifici, riadattandoli ad una nuova funzione; il caso più emblematico è il Pantheon di Roma che nel VII secolo venne trasformato in una Chiesa consacrata alla Madonna e ai martiri, sintomo anche della cessata avversione del primo Cristianesimo verso gli edifici destinati al culto pagano, quando i padri della Chiesa invitavano a distruggere tutti i templi