RICERCA SUGLI ETRUSCHI

RICERCA SUGLI ETRUSCHI

RICERCA SUGLI ETRUSCHI


Erano stanziati in un territorio comprendente la Toscana e il Lazio, fino al Tevere.
Due ipotesi sul loro arrivo, ideate dai greci, i quali furono i primi a porsi il problema della loro origine nell’VIII secolo, gli Etruschi erano una popolazione sconosciuta già all’epoca:
– Provenivano dall’Asia Minore, dalla Lidia, si erano imbarcati per sfuggire da una carestia, stanziandosi sulle coste italiche.
– Erano una popolazione autoctona, originaria dell’Italia stessa.

Oggi si è più propensi a ritenere che gli Etruschi siano discendenti dei Villanoviani che occuparono l’Emilia.

Gli abitanti delle città Etrusche erano consapevoli di appartenere a un unico popolo, ma rimanevano politicamente divise. Ogni città aveva il proprio LUCUMONE e una sua aristocrazia dalle cui file provenivano gli anziani che assistevano il re nelle sue decisioni, però col tempo le dodici città più importanti diedero vita a un organismo di coordinamento che teneva le proprie riunioni congiunte presso il lago di Bolsena. Fu la cosiddetta dodecapoli, costituite dalle principali: Tarquinia, Populonia, Chiusi, Perugia, Cortona, Arezzo e Fiesole.

ECONOMIA
Erano una popolazione che per mantenere ricca la propria società sfruttava pienamente le risorse che un terreno fertile le offriva, praticarono su larga scala la produzione dei cereali, con tecniche avanzate di captazione e canalizzazione delle acque sorgive, che venivano impiegate per l’irrigazione dei terreni. La loro attività più caratteristica era soprattutto l’estrazione dei metalli, in particolare il ferro, per mezzo dello sfruttamento capillare delle miniere. Ciò diede vita a un flusso di di esportazioni che riguardava il metallo grezzo quanto il metallo lavorato. Nel campo del commercio e della navigazione, essi competevano alla pari dei fenici e degli stessi greci nel Mediterraneo.

FASE ESPANSIVA 
Tra il VII e il VI secolo gli Etruschi si avventurarono al di fuori delle loro sedi storiche secondo 2 direttrici principali, la pianura padana, creando teste di ponte commerciali lungo l’Adriatico, e Campania settentrionale, dove il centro più importante è Capua, entrando in contatto con le colonie Greche. Stabilirono importanti punti d’appoggio anche in Corsica, la quale aveva grandi capacità dal punto di vista minerario. Nel 540 a.C. cacciarono i greci nella battaglia di Alalia, grazie anche all’alleanza dei Cartaginesi, interessate a liquidare il proprio rivale commerciale.

FASE REGRESSIVA
Il sistema politico Etrusco, frammentato e privo di un centro strategico unitario, determinarono una decisa inversione di tendenza a partire dalla fine del VI secolo a.C. In Campania fu prima rintuzzata, poi respinta dalle città greche nella costa, e all’interno dalle popolazioni sannitiche. Anche Roma si ribellava alla dinastia etrusca regnante. Nel V secolo anche in pianura padana venne cancellata la presenza Etrusca dai Celti. Nel V secolo, sempre, Roma iniziò ad aggredire gli Etruschi nel loro stesso territorio che fu assorbito dall’espansione della città laziale. Dopo pochi decenni, la civiltà etrusca fu cancellata.

LA LINGUA
Ancora oggi la lingua della civiltà etrusca rimane un mistero, siamo riusciti a decodificarla, essendo foneticamente simile all’alfabeto russo, ma non riusciamo a capire i significati delle parole a causa dell’assenza di testi lunghi.

LE TOMBE
Tra le poche prove dell’esistenza degli etruschi vi sono anche le affrescatissime tombe che ci informano sullo stile di vita delle classi privilegiate. Vengono ritratti i piaceri della vita delle classi privilegiate, come per esempio un banchetto del defunto con la propria compagna.

LE DONNE
La civiltà Etrusca si differenza anche dalle altre a causa della loro importanza riservata allle donne. Ciò si è venuto a sapere poichè nelle iscrizioni, accanto al nome del padre, vi è sempre quello della madre, e grazie agli affreschi si può sapere che le donne erano anche ammesse ai banchetto.

LA DIVINAZIONE
Gli etruschi erano ossessionati dalle arti divinatorie, cioè dalla capacità di osservare la volontà degli dei attraverso l’osservazioni di alcuni segni che era demandata a sacerdoti specializzati. Tali segni si manifestavano attraverso fenomeni naturali, ma soprattutto attraverso il volo degli uccelli o nelle viscere di animali sacrificati.

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