Riassunto Salvatore Quasimodo

Riassunto Salvatore Quasimodo

Riassunto Salvatore Quasimodo

Nato a Modica nel 1907, trascorre l’infanzia e la giovinezza in Sicilia. Dopo essersi diplomato a19 anni si stabilisce a Roma dove continua la sua formazione leggendo testi letterari e filosofici e studiando le lingue classiche. Durante un soggiorno a Firenze conosce Montale e Bonsanti, quest’ultimo gli pubblica le prime poesie tra cui anche la raccolta acque e terre. Nel 1934 si trasferisce a Milano dove dopo una parentesi giornalistica presso la redazione del Tempo ottime la cattedra di letteratura italiana al Conservatorio. Le nuove poesie confluiscono nel 1942 nella medesima raccolta di E’ subito sera che fa di Quasimodo uno dei maggiori esponenti dell’ Ermetismo. Sul piano stilistico vi è un radicale distacco dalla lingua parlata, la parola si chiude a ogni volontà comunicativa, assumendo un valore assoluto. Per aumentare gli effetti di indeterminatezza vengono usati sostantivi al plurale e rapporti logici confusi.

La nostalgia della terra Siciliana , che ne ricordo diventa un luogo mitico, la casa, la madre e l’ infanzia sono temi ricorrenti in acque e terre; il tema della trasfigurazione del passato data dall’ insoddisfazione del presente è presente in oboe sommerso caratterizzato dalla musicalità del linguaggio e da un lessico ricercato, quest’opera esprime il mito della solitudine dell’uomo nel dolore della vita.

Con le poesie nuove si ha un graduale cambiamento, che sarà più evidente nelle opere del dopoguerra: con il piede straniero sopra il cuore, giorno dopo giorno, la vita non è un sogno dare e avere. Nelle suddette opere il verso si allunga e l’ esposizione è più lineare, i temi8 si ampliano e si arricchiscono di elementi, cosi si va a creare un messaggio più facilmente accessibile e comunicativo.

Quasimodo afferma che la poesia deve prendere delle posizioni nella società, deve avere un ruolo attivo e concreto; parlò cosi al momento della consegna del premio nobel per la letteratura. Muore a Napoli nel 1968.

Va ricordato di questo poeta il suo impegno come critico teatrale, e le sue traduzioni, memorabile tra tutte quella dei lirici Greci.

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