RIASSUNTO PURGATORIO CANTO 4

RIASSUNTO PURGATORIO CANTO 4

Il sole è ormai alto sull’orizzonte e Dante se ne meraviglia: l’interesse che ha suscitato in lui l’incontro con Manfredi gli ha fatto dimenticare il tempo che scorreva. Con Virgilio riprende il cammino, faticoso per la ripidità dell’ascesa e raggiunge il balzo sovrastante. Durante una breve sosta di riposo Dante è colpito dal fatto che i raggi del sole provengono da sinistra. Virgilio gli spiega come, trovandosi nell’altro emisfero, il cammino del sole appaia invertito. Conforta poi il suo discepolo preoccupato per la difficoltà della salita, dicendogli che l’ascesa sarà in seguito molto più agevole. A queste parole fa seguito un’espressione arguta pronunciata da un’anima (pigri) accovacciata presso una grossa pietra. E’ Belacqua, un fiorentino ben conosciuto da Dante e rinomato per la sua pigrizia. Egli spiega che deve attendere nell’antipurgatorio tanto tempo quanto è durato il suo ritardo a pentirsi ed è dunque inutile affannarsi a salire, poiché l’Angelo di Dio non lo farà comunque entrare fino a quando non sarà trascorso il tempo dovuto che può essere abbreviato solo dalle preghiere di coloro che vivono nella grazia di Dio. Senza commentare le parole di Belacqua, Virgilio sollecita il discepolo a riprendere il cammino poiché il tempo incalza.