RIASSUNTO LA LUNA E I FALO

RIASSUNTO LA LUNA E I FALO

RIASSUNTO LA LUNA E I FALO
CESARE PAVESE


L’ultima opera, La luna e i falò, riassorbe e rielabora tutte le precedenti esperienze letterarie e umane dell’autore, in una sintesi spietata e lucidissima, che aduna tutti i simboli e i temi pavesiani: l’esilio e l’impossibile ritorno, l’infanzia e la maturità, il mito e la storia, la morte e il tempo. Il convergere dei piani realtà‑mito è ottenuto attraverso la mediazione della memoria che trasfigura i dati naturalistici, facendone simboli dell’assoluto.

Anguilla, una tipica figura pavesiana di espatriato, è stato in America, dove «un ubriaco lo caricavano di botte, lo mettevano dentro, lo lasciavano per morto»; ed ha covato a lungo dentro di sé il ricordo degli amici d’infanzia, dei cascinali, delle vendemmie, dei grandi falò che si accendevano, secondo un antico rituale agreste, sulle colline delle Langhe per «svegliare la terra», oppure la notte di San Giovanni, in segno di festa.

Anguilla è tornato al paese, ma sulla collina di Gaminella, che lo ha visto ragazzo, tutto è cambiato ‑ la gente, le case, perfino gli alberi ‑ anche se tutto sembra uguale: «Nemmeno una vite era rimasta delle vecchie, nemmeno una bestia; adesso i prati erano stoppie e le stoppie filari, [ … ]; le radici franate, travolte in Belbo; eppure a guardarsi intorno, il grosso fianco di Gaminella, le stradette lontane sulle colline del Salto, le vie, i pozzi, le voci, le zappe, tutto era sempre uguale, tutto aveva quell’odore, quel gusto, quel colore di allora» ‑ E passata la guerra: tanti sono spariti, morti o dispersi («Ero tornato, ero sbucato, avevo fatto fortuna [ … ] ma le facce, le voci e le mani che dovevano toccarmi non c’erano più»): soprattutto sono spariti tra le macerie il passato, il tempo, le memorie («Di tutto quanto, della Mora, di quella vita di noialtri, che cosa resta? [ … ] Più ancora che al danno materiale e ai morti, dispiace pensare a tanti anni vissuti, tante memorie, spariti cosi in una notte senza lasciare un segno. 0 no? Magari è meglio così, meglio che tutto se ne vada in un falò d’erbe secche e che la gente ricominci”

Un falò d’erbe secche: sono altri ora, i falò, da quelli festosi che s’accendevano un tempo sulle colline: un segno nerastro è rimasto sul terreno dove i partigiani hanno bruciato come spia Santina, la più piccola delle tre figlie del «padrone», che Anguilla ricordava bambine; e un mostruoso incendio, appiccato dal contadino Valino, che la miseria e la fatica hanno reso pazzo, divorerà il casotto della Gaminella, dove Anguilla era stato allevato.

Al fondo del romanzo, l’ineludibile legge di morte che governa il destino di ogni uomo: di lì a pochi mesi il “vizio assurdo», (la vocazione al suicidio) si sarebbe configurato per Pavese come unico «sbocco» e ne avrebbe troncato prematuramente l’esistenza.

Il titolo La luna e i falò allude allo svolgersi ciclico del tempo, segnato dalle lunazioni, e al ritmo di generazione, crescita e morte che nella tradizione popolare alla luna è connesso; anche i falò sono quelli accesi dai contadini, in particolare la notte di san Giovanni, come inconsapevole ricordo di antichissimi rituali di fecondità. Al centro dei romanzo è ancora una volta un viaggio, quello di Anguilla, trovatello che ha fatto fortuna in America e torna nella terra dell’infanzia, le Langhe, alla ricerca di quelle radici di cui tanto avverte la mancanza. Dopo la sua partenza, tuttavia, ogni cosa è cambiata, e i luoghi sono ormai irriconoscibili. Il mondo che si svela ai suoi occhi è un mondo di violenza cieca e devastante, dominato dalla fatica e dal dolore, segnato dalle divisioni e dalle lotte tra gli uomini (il romanzo è ambientato nell’immediato dopoguerra). Ai falò apparentemente rassicuranti della festa contadina, si sovrappongono quello che distrugge la piccola casa in cui Anguilla da ragazzo è vissuto, e quello che consuma il cadavere di Santa, un tempo segretamente amata dal protagonista e dopo la sua partenza uccisa dai partigiani perché accusata di fare il doppio gioco con i fascisti. Se l’esperienza del mondo è stata inutile e deludente, altrettanto fallimentare è risultato il tentativo di far ritorno al paradiso dell’infanzia: Anguilla, ancora più solo e disilluso, dovrà ripartire per il mondo senza più obiettivi o speranze.


https://www.appunti.info/riassunto-la-luna-falo/