RIASSUNTO ETTORE SPRONA ACHILLE

RIASSUNTO ETTORE SPRONA ACHILLE

RIASSUNTO ETTORE SPRONA ACHILLE


Libro diciannovesimo

Il desiderio di vendetta di Achille è più forte della sua ira, per cui mette da parte il suo orgoglio e si riconcilia con Agamennone. I Greci si preparano alla battaglia e riacquistano le forze con un banchetto, ma Achille non riesce a mangiare e rimane a piangere sulla salma dell’amico. Atena, impietosita, stilla nel suo cuore nettare e ambrosia per dargli forza. Ormai la battaglia è prossima: Achille, terribile nelle sue nuove armi, sprona i cavalli Balio e Xanto: quest’ultimo, ispirato da Era, gli rammenta il fato che sta per compiersi. Achille sgrida il cavallo: egli è cosciente del suo destino, ma ciò non lo distoglierà da vendicarsi su Ettore. 
Gli dei si schierano sul campo di battaglia: Ares, Apollo, Latona, Artemide, Afrodite e Scamandro con i Troiani; Era, Atena, Hermes, Poseidone ed Efesto con i Greci. Apollo spinge Enea a scontrarsi con Achille: i due si affrontano, ma quando Enea sta per soccombere, interviene Poseidone, al quale Enea è caro, e lo salva: il fato ha deciso che con lui resti in vita la stirpe di Dardano. Achille si rivolge ad altri nemici, mentre Apollo trattiene Ettore dall’andare a scontrarsi con lui. Quando Achille uccide Polidoro Ettore non riesce a frenarsi e scaglia la lancia contro il Pelide: Atena la devia e Achille, furibondo, si scaglia contro Ettore, ma Apollo lo avvolge di nebbia rendendo vano l’assalto. Deluso, Achille si dedica a far strage dei Troiani dispersi. 
I Troiani in fuga cercano rifugio nelle acque dello Scamandro, ma Achille li insegue e fa strage anche lì. Nella sua furia si trova davanti a Licaone, fratello di Polidoro, che già era stato catturato da Achille, venduto come schiavo ed aveva riacquistato la libertà solo da undici giorni; Licaone implora pietà, ma non riesce a scampare la morte. Achille continua la sua strage, uccidendo fra gli altri Asteropeo, che aveva osato affrontarlo. Lo spargimento di sangue nelle sue acque offende il dio del fiume Scamandro, che ingiunge all’eroe greco di desistere dall’impresa. Achille però si rifiuta di smettere di uccidere i Troiani: il fiume si gonfia e insegue il Pelide, al quale ormai cedono le ginocchia. Interviene allora Era che ordina ad Efesto di contrapporsi allo Scamandro col suo fuoco. Scamandro è costretto alla resa e torna nel suo letto. Intanto gli altri dei si fronteggiano: Atena ha la meglio su Ares ed Afrodite, Era su Artemide mentre Apollo, Poseidone, Latona e Hermes rinunciano al combattimento. Achille viene nel frattempo affrontato da Agenore, ispirato da Apollo: il greco sta per scagliarsi sul rivale che però viene sostituito da Apollo che ha preso le sue sembianze; il trucco inganna Achille che insegue il dio lasciando ai Troiani il tempo di ripararsi dentro alle mura. 
I Troiani si precipitano all’interno delle mura, eccetto Ettore che rimane davanti alle Porte scee, bloccato dal suo destino; a nulla valgono i disperati richiami dei genitori. Quando finalmente Apollo si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva, l’eroe greco avvista da lontano Ettore e corre verso di lui: il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città, quando Atena, assumendo le sembianze di Deifobo, fratello di Ettore, convince questi ad affrontare il nemico. Ettore propone ad Achille il giuramento di rendere alla famiglia il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il Pelide rifiuta rabbiosamente. Il duello inizia, le lance volano senza successo, e nel corpo a corpo Achille trafigge Ettore nel solo punto scoperto, tra il collo e la spalla. Morendo, Ettore presagisce la prossima morte del rivale; Achille, accecato dall’odio, fora i piedi del cadavere e lo trascina, attaccato al carro, nella polvere. Vedendo la scena dalle mura, Priamo ed Ecuba scoppiano in lacrime ed urlano disperati. Le grida raggiungono Andromaca, moglie di Ettore, ancora ignara dall’accaduto: quando si avvede della morte del marito, predice il terribile destino che attende lei ed il figlio Astianatte

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