RIASSUNTO DUELLO TRA ETTORE E ACHILLE

RIASSUNTO DUELLO TRA ETTORE E ACHILLE


Ettore,solo,davanti alle mura
Mentre i Troiani si rifugiano in disordine nella città,Ettore rimane solo,immobile dinanzi alle porte Scee,ad attendere Achille.Questi,sviato dal finto Agenore,sotto le cui sembianze si cela Apollo,si è intanto allontanato dalle mura;ma quando il dio gli rivela il suo inganno,furibondo si rivolge verso le porte Scee.Dall’alto della torre,il vecchio Priamo lo vede avvicinarsi minaccioso e trema e si dispera per la sorte del figlio.
Continuando nel doloroso lamento,dopo aspre parole di esecrazione per Achille,uccisore di tanti suoi figli,Priamo scongiura Ettore di rientrare in città e cerca di impietosirlo con la misera visione di se stesso destinato a cadere,dopo la sua morte,in mano ai nemici,e ad essere barbaramente trucidato e dato in pasto ai cani.Anche Ecuba,accorsa accanto al marito,supplica disperatamente il figlio di porsi in salvo,almeno per pietà di lei e in ricordo di tutte le cure che gli prodigò bambino.Ma Ettore,sordo a ogni supplica,rimane immobile dinanzi alle porte.


Nell’attesa del nemico
Negli estremi momenti che precedono lo scontro,si rivolgono nella mente di Ettore dubbi angosciosi,ed egli si chiede se esista una soluzione possibile alla disperata situazione.Ripararsi in città,no:egli teme che Polidamante o altri Troiani lo accusino di aver trascinato,con la sua eccessiva audacia,il popolo alla rovina.Forse venire a patti con Achille e offrirgli la restituzione di Elena con tutte le ricchezze della città…Ma subito l’orgoglio insorge.l’orgoglio e la precisa coscienza che Achille anche supplice e disarmato lo ucciderebbe miseramente.Meglio allora affrontare da prode il combattimento,fidando nel proprio valore.


L’inseguimento sotto le mura
Nonostante i propositi di fermezza,quando Ettorescorge Achille avanzare minaccioso verso di lui,è preso da terrore e fugge.Achille l’insegue implacabile,come lo sparviero una timida colomba.Corrono veloci i due,simili a corridori in gara sull’arena,e così,sempre correndo,fanno tre volte l’intero giro delle mura.
Giove contemplando dall’alto la dolorosa scena,si rammarica per la sorte di Ettore e chiede agli altri dei se non sia possibile salvare da morte un così pio eroe.Poichè Minerva pronta gli obbietta che non è lecito sottrarre un mortale al suo destino ,Giove la rassicura dicendo che non ha ancora deciso nulla in tal senso,e la lascia libera di scendere sulla terra a far ciò che desidera.


La sentenza di Giove
Con la tenacia con la quale un acne da caccia insegue un capriolo,così Achille non da tregua ad Ettore,e sempre l’incalza,tagliandogli ogni via di scampo verso la città.Mentre per la quarta volta stanno compiendo il giro delle mura,Giove pone sulla bilancia d’oro le sorti dei due eroi:il piatto dove sta il destino di Ettore declina giù verso l’Ade.La morte del duce troiano è decisa,e Apollo,non potendo opporsi a ciò che il fato ha decretato,l’abbandona,mentre Minerva si propone con un inganno di indurre Ettore al duello fatale.


Il finto Deifobo
Minerva,assunte le sembianze di Deifobo,fratello di Ettore,si avvicina al duce triano e lo esorta ad affrontare il Pelide,assicurandogli il suo appoggio.Ettore cade nell’inganno e ringrazia con commosse parole il finto Deifobo,che di nuovo lo incita a sostenere il duello.
I due avversari sono ormai di fronte.Ettore per primo apostrofa il Pelide dichiarando di essere pronto a misurarsi con lui:solo chiede come patto che il vincitore risparmi il cadavere dell’ucciso e lo restituisca ai soui,perchè gli concedano le estreme esequie.Achille ferocemente risponde che nessun patto fra loro è possibile:pensi solo a raccogliere tutta la sua prodezza,giacchè è vicino il momento in cui dovrà pagare il fio per tutti gli amici che gli ha ucciso.


Il gran duello
Achile lancia la lunga asta,ma Ettore la schiva.Preso ardire dal fallimento del colpo,il duce troiano vibra la sua asta che colpisce lo scudo di Achillee rimbalza senza forarlo.Ettore chiede allora a Deifobo un’altra lancia,ma in questo momento si accorge della sua sparizione e intuisce l’inganno.Deciso tuttavia a morire da prode sguaina la spada e si avventa contro Achille.Altrettanto impetuoso gli muove contro il Pelide e la punta della sua lanciarifulge come stella.Il colpo fatale coglie Ettore dove l’armaturalascia scoperto un breve tratto del collo,presso la gola.La ferita è mortale,ma non toglie al ferito la voce.


L’oltraggio al cadavere
I soldati greci si affollano intorno al cadavere di Ettore,ammirandone stupiti le sembianze e la statura:e qualcuno vilmente lo punge con l’asta,accompagnando il gesto con parole sarcastiche.Achille dà disposizioni per sfruttare il successo dell’uccisione di Ettore,ma improvvisamente il suo pensiero ritorna a Patroclo,e il ricordo lo imfiamma di nuovo odio e lo spinge a infierire contro il cadavere.Annodatagli una cinghia di cuoio a un muscolo del tallone,lo lega al cocchio,e spronati i cavalli lo trascina barbaramente nella polvere.


Il dolore dei genitori
All’orribile visione del figlio straziato,i vecchi genitori prorompono in grida disperate di dolore.Priamo,piangendo miseramente,dice di voler uscire dalla città per gettersi supplice ai piedi del Pelide e chiedergli la restituzione del cadavere;Ecuba invoca pietosamente il figlio,ricordandoneil valore.Ai loro lamenti fa eco il pianto sommesso dei cittadini che assistono dall’alto delle mura alla dolorosa scena.


Il pianto di Andromaca
Andromaca ancora ignora la morte di Ettore.In casa,intenta a tessere,ha ordinato alle ancelle di preparare il bagno per il marito,quando improvvisamente giunge al suo orecchio un rumore comfuso di pianto.Subito presagisce la disgrazia e come forsennata corre alla gran torre.Alla crudele visione che le si presenta,cade svenuta,e quando rinviene,disperatamente piange sull’infelicità che a lei e ad Ettore ha riservato il destino.Presa poi dal pensiero del figlio,dolorosamente immagine la misera sorte che a lui toccherà,a lui privo del suo grande padre,già glorioso difensore di Troia ed ora misero cadavere,destinato a essere pasto di vermi e di cani famelici.
In memoria del prode Achille.


 

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